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STORIA D'ITALIA

2020-10-26 13:59:19

Articolo nel quale affronteremo la lotta finale tra Antonio e Ottaviano, parlando della strategia del primo e della battaglia di Azio.

ROMA CONTRO M.ANTONIO 

Quando Lepido si "ritirò" dalla scena politica, i dualismo tra Ottaviano e Antonio può sembrare molto simile a quello tra Cesare e Pompeo ma ha delle fondamentali differenze.

In questo caso è Ottaviano ad avere il Senato nelle sue mani dopo la prova di forza di qualche anno prima e poteva contare su valorosi generali tra i quali il famoso Agrippa.

Antonio, allontanandosi da Roma, perse la sua popolarità e divenne formalmente nemico pubblico quando iniziò a governare le terre orientali come fossero suoi possedimenti personali, mettendo suoi fedeli a capo delle regioni.

Oltre a altre piccolezze, dobbiamo sottolineare come il Regno d'Egitto sarà al centro di questo processo sia perché regno "indipendente" ma alleato a Roma sia perché quelle terre fertili erano molto importanti per la scorta di grano italico.

Infatti durante l'età imperiale, l'Egitto diverrà possedimento personale dell'Imperatore Romano che gestirà tutte questioni economiche di questa regione.

LO SCENARIO DEL MEDITERRANEO

Come vedete nella cartina, il centro di questa battaglia fu la Grecia in quanto Antonio scelse Patrasso sia per la sua posizione strategica sia perché molto vicina all'Italia e quindi, in caso di sua vittoria, alla sua portata per una invasione.

Cefalonia e Leuca erano infatti delle difese naturali che permettevano alle sue forze di attivarsi molto velocemente in caso di un attacco diretto, acquisendo un vantaggio tattico rilevante.

Agrippa era il generale indicato da Ottaviano, che poco aveva in comune con Cesare a livello militare, ed si era stanziato a Brindisi e a Taranto per ribattere alla strategia del nemico.

Antonio, per bloccare completamente il Mediterraneo Orientale dispose una sorta di blocco navale tra la Grecia e Shahat, città libica.

A nord invece a Metone, attuale Salonicco, per evitare tentativi di passaggio in Asia Minore e quindi assicurarsi un assetto di difesa che proteggesse i suoi territori ma che nello stesso tempo fornisse la possibilità di veloci contrattacchi lungo tutte le coste italiche romane.

In questo contesto aggiunse nel suo scacchiere anche l'isola di Corfù, vicino al promontorio di Azio che sarà il luogo decisivo della battaglia.


LA BATTAGLIA

Agrippa, per rompere la linea nemica, decise di puntare il Nord Africa con il grosso dell'esercito e prese facilmente la postazione di Shahat, ribaltando la situazione in quanto riuscì a portare efficaci attacchi alle linee di rifornimento.

Questa mise in pericolo la base di Patrasso che ora non poteva assicurare quel vantaggio, obbligando Antonio a spostarsi ad Azio, un promontorio sull'Epiro.

L'errore che segnerà il conflitto però avverrà in questo momento con M.Antonio deciso ad affrontare Agrippa per mare piuttosto che obbligare il nemico ad una invasione che lo vedrebbe in vantaggio.

Il generale di Ottaviano si porterà all'attacco con una formazione classica delle battaglie navali con una line a semicerchio formata da ali più forti rispetto al centro.

Idem per la formazione difensiva di Antonio, che terranno in dietro anche una piccola riserva formata dove erano presenti lo stesso generale e la sovrana Cleopatra.

Nonostante la situazione di stallo al centro e di una forte offensiva della sua linea, M.Antonio decise di sfruttare un corridoi tra le linee per fuggire, lasciando i suoi uomini e i suoi tre generali soli (Publicola, Instesio e Sosio).

Ovviamente i tre, seppur con onore, vennero sconfitti da Agrippa e quindi cadde tutto il sistema difensivo, dando ad Ottaviano le redini di tutto il mondo romano.

LE CONSEGUENZE


Ottaviano ebbe partita facile senza Antonio, ormai morto con Cleopatra tramite suicidio, e si porterà alla presa dell'Egitto, divenuto ora provincia sotto diretto controllo di Roma.

Dalla storia uscirà definitivamente anche la stirpe dei Tolomei, ultima dei successori di Alessandro.

Così facendo si concluderà una lunga pagina della storia romana, corrispondente alle vicende repubblicane.

Sia tra mille pericoli interni, essa si è enormemente allargata ed ha inglobato territori lontanissimi.

La debolezza della Repubblica però alla fine risultò decisiva per la sua stessa caduta, non sapendosi reggere più in piedi senza l'ausilio militare di un generale esterno.

Sarà per questo che Ottaviano, futuro Augusto, deciderà di rivoluzionare l'intero mondo romano superando, in ambito politico, anche Cesare stesso.

Come vedremo più avanti, dopo aver intrapreso un piccolo percorso dove verrà spiegato il mutamento politico, economico e sociale, ci sarà più chiaro delle scelte che porteranno al fallimento Cesare e al successo Augusto.