STORIA D'ITALIA
Oggi parlerĂ² dei grandi problemi del I sec aC nella Repubblica Romana e degli effetti che fecero scoppiare la guerra civile.
L'INIZIO DEI PROBLEMI DELLA REPUBBLICA
Come detto nel precedente articolo, alla fine del II secolo Roma si trovò a dover rimediare ad alcuni problemi interni di tipo sociale e politico.
Il problema di corruzione si era manifestato dopo gli ingenti bottini ottenuti dopo le guerre puniche, greche e asiatiche, portando a fitti reti di legami economici per occupare alcune magistrature.
Questo problema si manifestava nei livelli sociali più alti, in particolare tra i patrizi.
Altro problema erano i veterani di guerra che aumentavano il numero di poveri di Roma.
Molti infatti rimanevano tagliati fuori dalla società alla fine della leva militare e rimanevano senza una terra o senza un lavoro.
Seppur le riforme gracchiane miravano a ridimensionare questa bomba sociale, era necessario trovare una soluzione più ampia rispetto ai precedenti tentativi.
E per ultimo c'era la questione della suddivisione delle terre che sarebbero dovute essere divise e redistribuite tra la popolazione romana.
Per aggravare questo momento di difficoltà ci furono anche omicidi con fini politici.
La storia di Appileio Saturnino ne è l'esempio lampante.
Egli era un tribuno che nel 103 tentò di far passare una legge per utilizzare i veterani di guerra come coloni in Africa e poi anche in Gallia, portando un progetto per risolvere il problema sociale a Roma e per creare una solida presenza romana in territori appena conquistati.
Egli riuscì a farsi eleggere tribuno per ben tre volte grazie alla sua alta popolarità e raggiunse l'apice con una rinnovata legge frumentaria con la quale riuscì a far diminuire il prezzo del grano.
Tuttavia la sua carriera politica finì con la sua morte nel 100 dovuta al suo assassinio durante dei tumulti politici.
Così il Senato mandò il generale più famoso, in questo momento era Gaio Mario, per ristabilire la situazione con la forza.
Questo personaggio sarà centrale per la storia militare romana perché riuscì ad introdurre una leva straordinaria senza l'utilizzo dei requisiti di censo, accettando volontari da qualunque classe.
Nella cartina potete vedere i territori dei differenti regni africani nel I sec aC.
Roma controlla la zona della tunisia mentre la Mauritania sarà sotto il controllo di Bocco, futuro traditore di Giugurta.
Questo invece controlla la zona verde ma la espanderà ai danni di suo fratello dopo la caduta di Cirta.
Divenne inoltre famoso per la guerra giugurtina dove si scontrò con Giugurta, figlio adottivo di Massinissa (alleato romano ai tempi di Annibale).
Questa guerra fu affidata ad un primo momento a Calpurnio Bestia, personaggio che incarnava la società romana dell'epoca in quanto promosse una guerra lenta e lunga per ottenere dei "regali economici" dal suo nemico.
Questo corrotto però venne fatto fuori dalla classe equestre che spinse per l'elezione di Gaio Mario.
Come detto fece quella famosa leva straordinaria e si portò ferocemente all'attacco del nuovo sovrano della Numidia, battendolo grazie all'aiuto del suo legato Silla e di un traditore chiamato Bocco.
GUERRA CONTRO I GERMANICI
Un altro fronte si aprì contro i Teutoni e i Cimbri in Gallia, portando Roma ad impegnarsi dal 113 al 105.
Qua i Romani subirono diverse sconfitte, tra cui la grave disfatta ad Arausio, e solo con Mario riuscirono a contrastarli in maniera efficacie.
In totale Mario salì al consolato ben 5 volte e riuscì a rendersi famoso per il suo genio militare e per i suoi legami politici che spingevano per l'assegnazione delle terre conquistate ai suoi veterani.
Tuttavia i problemi per Roma non erano che iniziati.
LE CAUSE DELLA GUERRA CIVILE
Quella principale era il riconoscimento della cittadinanza ai popoli Italici che avevano sostenuto Roma da sempre e ne avevano donato uomini e materiali per le guerre.
Tuttavia nessuno di questi godeva della cittadinanza e ciò comportava che erano tagliati fuori dalle liste di assegnazione delle terre, dalla possibilità di occupare qualsiasi carica polita o militare.
I primi disappunti tra i due mondi iniziarono alla fine della seconda guerra punica quando il Senato aveva negato il riconoscimento della cittadinanza ai Latini iscritti nelle colonie romane
Un'altra mazzata fu data da Tiberio Gracco il quale aveva fatto passare la legge per la redistribuzione dei terreni e ciò portò alla confisca di terre che erano usate dagli italici, commettendo ingiustizie ai piccoli e medi proprietari.
Roma concesse in maniera straordinaria la cittadinanza a coloro che occuparono delle magistrature locali, quindi come sorta di ricompensa per allineare le volontà di Roma a quelle dei suoi "amici" italici e quindi comprarsi la fedeltà del ceto dirigenziale locale.
Anche Fulvio Flacco e Gaio Gracco non furono più fortunati e queste loro proposte combaciarono con la loro fine politica (sia il ceto alto sia quello basso erano contro a queste politiche).
Dopo vari tentativi di riforma, abbiamo nel 90 aC un segno indelebile della spaccatura romana con la istituzione di un tribunale per giudicare il reato di incitamento alla ribellione degli Italici (Lex Varia).
Questo mezzo venne usato largamente per eliminare i personaggi romani che tentavano di promuovere leggi troppo a favore degli Italici, venendo uccisi come avvenne per Druso Livio.
Questo tipo di politica provocherà la spaccatura tra i due mondi e porterà allo scoppio della futura guerra sociale.
LA FEDERAZIONE ITALICA
Lo scoppio della guerra era inevitabile ed avvenne nel 90 quando scoppiarono estese rivolte in molte colonie.
A Nord troviamo i Marsi mentre a Sud i Sanniti che, insieme ad altre popolazioni minori, si coalizzeranno per formare una grande federazione antiromana.
Roma si organizzò in fretta ed inviò contro i Marsi un esercito guidato da Rutilio Lupo, Gaio Mario e Gn. Pompeo Strabone mentre contro i Sanniti furono inviati L. Giulio Cesare e L. Cornelio Silla.
La situazione apparve subito grave per i romani che vennero ripetutamente sconfitti, arrivando addirittura alla morte di Rutilio.
Il Senato allora optò per una soluzione diplomatica e concesse la cittadinanza in maniera straordinaria a determinate popolazioni (Lex Iulia, Lex Plautia Papiria, Lex Pompeia, Lex Calpurnia).
La situazione si calmò in varie località italiche, ma comunque impegnando Strabone fino al 89 aC e Silla fino al 88 aC mentre i Lucani resistettero fino all'80 aC.