STORIA D'ITALIA
Articolo conclusivo delle guerre puniche e di introduzione al mondo Orientale con le guerre illiriche e delle prime due di quelle macedoniche.
ESPANSIONE TRA OCCIDENTE ED ORIENTE
LA TERZA GUERRA PUNICA
Se dalla pace del 202 aC Cartagine uscì letteralmente a pezzi, questo è stato anche il carburante per il rinnovamento della sua potenza economica.
La classe dirigente romana e cartaginese, legate dai commerci, riuscirono ad evitare la scomparsa della rete commerciale africana, utilizzando l'ex nemico come Stato cuscinetto contro le tribù del deserto.
Tuttavia la guerra fu inevitabile in quanto Massinissa continuava a sottrarre territori a Cartagine, la quale però non poteva rispondere in quanto la sua politica estera era del tutto in mano al Senato Romano.
La reazione causò una guerra e ciò porto Roma nel conflitto che segnò la fine di Cartagine ma anche l'intromissione della Siria e della Macedonia nello scacchiere mediterraneo.
Il Senato si interrogò su come comportarsi con Cartagine e alla fine Catone convinse tutti a distruggere la città, cosa che avvenne nel 146 aC grazie a Cornelio Scipione Emiliano che assediò e distrusse la città.
IL MONDO ILLIRICO
Il primo tentativo di entrare nel mondo Orientale fu fatto soprattutto per rispondere alle continue incursioni di pirati nella zona dell'Italia Meridionale e adriatica.
Nel 237-236 Roma venne addirittura catapultata dagli Acarnani nella politica interna, chiedendo protezione contro gli Etoli.
La prima guerra illirica
Questo conflitto nacque dalla costituzione del Regno di Illiria(240 sotto Agrone) che, supportato dai Macedoni, aveva avviato azioni di pirateria organizzata ai danni degli Epiroti, degli Etoli e degli Achei.
La guerra scoppiò quando Issa sollecitò Roma dopo un assassinio di mercanti italiani da parte dei pirati.
Roma, decisa ad intervenire, sbarcò nel 229 in Illiria e in poco tempo piegò tutte le città creando un protettorato con a capo Demetrio di Faro.
Così facendo si guadagnò il favore di molte città greche che erano anch'esse tormentate dai pirati.
Importante però fu anche il forte segno lasciato come biglietto da visita alla potenza macedone.
La seconda guerra illirica
Scoppia a causa della ribellione di Demetrio, capo del protettorato, grazie all'appoggio di Filippo V e si ribellò ai romani.
Roma allora nel 219 intervenne nuovamente, sbarcando a Durazzo e sconfisse i ribelli.
La terza guerra illirica
Avvenne in concomitanza alla terza guerra macedone e vedeva Genzio alleato ai macedoni.
Nel 168 però Genzio venne facilmente sconfitto.
LE GUERRE MACEDONICHE
Sono una serie di conflitti guidati dalla Macedonia per scrollare l'ombra romana dalle terre greche, cosa che comprometteva i piani espansionistici di Filippo V.
La prima guerra macedonica
Essa combacia con la seconda guerra punica in quanto Filippo V prese le armi contro i romani per rubare le coste della Illiria dopo che Annibale scese in Italia e sconfisse i Romani a Canne(215).
Tuttavia Roma scoprì fortuitamente il piano macedone e venne inviato il console M.Valerio Levino che vinse ad Apollonia, riprendendo le terre illiriche(214).
Nel 211 la Lega Etolica, in cui vi erano molte città greche come Sparta e Messeni, e anche il Regno di Pergamo, si alleò con Roma per fronteggiare il pericolo macedone.
Atene e Rodi rimasero neutrali mentre Tessali , Acarnani e Epiroti invece si allearono con la Macedonia.
Nel 206 la Lega Etolica firmò una pace mentre Roma ebbe un altro negoziato che finì nel 205.
Questa guerra non portò conquiste territoriali ma fu utilissima per la formazione di alleanze politiche con il mondo greco.
La seconda guerra macedonica
La prima fase di questa guerra era caratterizzata dalla mancanza di Roma che voleva rimanere neutrale nonostante le richieste di aiuto.
Il tutto scoppiò quando Siria e Macedonia si unirono per conquistare l'Egitto comandato dal giovanissimo Tolomeo V(203), che salì al trono dopo la morte Tolomeo Filopatore.
Filippo V solcò i mari dell'Egeo, piegando alcune città greche alleate agli Etoli che inviarono richiesta di aiuto a Roma(202), per creare una rete di supporto per la campagna egiziana.
Filippo V, nella indifferenza dei Romani, conquistò anche Rodi e sotto sollecito degli Acarnani, marciò in Attica(200).
Atene, sicura del supporto Roma, allorà avviò, insieme a Pergamo e Rodi, una serie di attacchi ai danni di Filippo V.
Allora il console Sulpicio Galba arrivò in Grecia con due legioni di veterani e marciò contro i macedoni.
Con i Romani si schierò la lega Ateniese e successivamente anche quella Etolica(198).
L'altro console Quinzio Flaminio riuscì a convincere anche la lega achea a schierarsi con i Romani.
Accerchiato e militarmente in difficoltà, Filippo V si arrese ai romani nel 197.
Roma non cancellò la realtà geopolitica ma pose dei paletti che ne ridimensionarono il potere.
Nel 196 inoltre Flaminio, durante i giochi istmici di Corinto, proclamò l'indipendenza di tutte le città greche d'Europa ed d'Asia, facendo smobilitare tutti i presidi militari in esse.
Così facendo saldò il mondo greco a quello romano, portando avanti una serie di missioni diplomatiche importantissime.