STORIA D'ITALIA
Come promesso oggi introdurrò la prima guerra punica, discutendo la situazione precedente e post conflitto.
L'ESPANSIONE NEL MAR MEDITERRANEO OCCIDENTALE
Dopo la conquista del Sud Italia, Roma si affacciò sul Mediterraneo e le sue immensi ricchezze, legate alle tratte commerciali che portavano in Oriente.
La sua controparte in questa guerra commerciale era Cartagine, grande Stato che si estendeva sulle coste del Nord Africa, in Spagna e in Sicilia, la quale diventerà primo luogo del futuro scontro.
I rapporti tra le due potenze erano stati buoni e si erano addirittura aiutati durante la guerra di Taranto avvenuta 20 anni prima di questo periodo.
L'assetto politico e militare dei cartaginesi era un po' diverso da quello romano, in quanto avevano un Consiglio chiamato dei Cento, due figure di magistrati supremi annuali e due strategoi che comandavano l'esercito, basato su truppe mercenarie, efficienti ma costose; e non su una leva civile, cosa che rendeva la popolazione meno centrale nel sistema cartaginese.
Inoltre vantava la presenza di una avanzata Costituzione "mista" tratta dal mondo greco.
LA SICILIA
La situazione in queste terre non era molto facile per Cartagine in quanto venne ripetutamente sconfitta dai coloni greci che si riunivano in piccole Leghe militari.
Infatti si può ricordare la battaglia di Imera del 480 aC quando le truppe agrigentino-siracusane, unite in una coalizione, respinsero l'ennesimo tentativo cartaginese.
Dopo Dionigi e Timoleonte, figure greche entrate nella leggenda per le loro capacità politiche, toccò a Agatocle a raggruppare nuovamente il frastagliato mondo greco il quale ora doveva reggere alle incursioni Osche.
Per evitare un doppio fronte militare, quindi decise di stipulare con la potenza africana un trattato che divideva l'isola in due aree di influenza.
Ovviamente la parte occidentale fu assegnata ai cartaginesi che iniziarono subito ad investire in basi commerciali.
Alla morte di Agatocle però la situazione precipitò e i due mondi iniziarono nuovamente a farsi la guerra.
Importante citare l'azione dei Mamertini, gruppo osco-campano al soldo dei cartaginesi, che assalì Siracusa, la quale però resistette.
Questi allora girovagarono sulle coste orientali e decisero di assaltare Messina, dove si diedero una propria struttura politica.
La loro natura bellica però portò il mondo greco ad unirsi nuovamente vicino alla figura di Gerone II.
Temendo questo fronte unito, allora si appoggiarono a Cartagine che colse la palla al volo per piombare sulla parte orientale della Sicilia.
Non durò molto questa collaborazione perché i Mamertini mal sopportarono la presenza africana e si decisero di affidarsi ai Romani.
Questi però erano nel caos quando venne recapitata la loro richiesta d'aiuto.
La scena politica era letteralmente spaccata in quanto troviamo chi aveva affari con i cartaginesi o chi invece aveva paura di scatenare una guerra ingiusta, attirando le ira divine.
Tuttavia, come facile da immaginare, Roma doveva eliminare la minaccia cartaginese presente in terra sicula per evitare eventuali incursioni in Sud Italia e per prendersi lo scettro di egemone.
PRIMA GUERRA PUNICA
La prima guerra punica si scateno dopo che i due consoli interpellarono il popolo, chiedendone il parere.
Nel 264 aC quindi il console Appio Claudio Caudice, a capo dell'esercito, assaltò Messina, scatenando però anche la reazione dei Greci.
Sul campo però Roma sbaragliò i nemici, causando nel 263 il cambio di alleanze di Gerone II, che passò con i Romani; e nel 261 la caduta di Agrigento.
Tuttavia, per colpire direttamente Cartagine, si capì l'importanza di avere una flotta da guerra e venne allestita una con l'aiuto dei greci alleati.
La prima battaglia navale fu vinta a Milazzo nel 260 con l'uso di ponto mobili per assaltare le navi nemiche, nuova creazione bellica per aiutare i soldati romani non esperti come marinai.
Ci fu poi un periodo di stallo fino a quando i Romani riuscirono a portare la guerra in Africa grazie alla disfatta cartaginese a Capo Ecnomo(260).
Nel 255 Attilo Regolo riuscì a sconfiggere nuovamente i nemici e questo portò ad una pace pesantissima per Cartagine ma la situazione precipitò di nuovo quando il console fu fatto prigioniero e la flotta navale romana distrutta.
Con questo logoramento, l'economia romana iniziò a vacillare e si dovette ricorrere a prestiti di privati per finanziare la nuova spedizione.
La nuova flotta fu affidata a Lutazio Catualo che vinse i cartaginesi e costrinse ad una nuova pace la città di Cartagine(241).
La Sicilia diventava interamente Romana e andava a formare la prima provincia extraitalica.
LA RIORGANIZZAZIONE
Seppur pesante, questa pace non sancì la fine di Cartagine.
Entrambe le potenze iniziarono così a riorganizzarsi ed ad espandersi in altri territoriper aumentare le loro ricchezze in vista del secondo duello per la conquista del Mediterraneo Occidentale.
Il primo passo avvenne con l'acquisizione della Corsica e della Sardegna da parte romana.
Infatti esse, precedentemente sotto bandiera cartaginese, erano in mano ai mercenari che, a fine guerra, reclavarono i loro salari(240).
Quando questa protesta si infiammò, si giunse addirittura allo scontro e ad un trattato nel 238 dove i punici liberavano i loro possedimenti tirrenici.
Così Roma poté adoperarsi per sconfiggere le popolazioni locali e trasformare queste terre in nuove province romane(227).
Altro teatro importante invece fu la Spagna, regione ricca di stagno, bronzo e uomini.
Fece infatti gola ad Amilcare Barca che nel 237 sbarcò e si diede alla conquista per poi giungere l'anno successivo ad un accordo con Roma.
Ai romani andava tutta quella Nord dell'Ebro mentre il Sud era dei cartaginesi.
Questa separazione fu anche alla causa della seconda guerra punica in quanto Segunto, città sotto protezione romana, era in territorio cartaginese.
Intanto Roma si iniziò ad espandere in Gallia (268-218) e in Grecia(230-219).