STORIA D'ITALIA
Articolo dove descrivo la società romana con le sue istituzioni, apparato sociale e sfera religiosa.
IL POTERE E L'ORDINAMENTO (parte 2)
I RAPPORTI SOCIALI
Durante l'epoca regia, i gruppi sociali erano i gentiles, cioè membri delle gentes, i clienti e la plebe.
I primi sono i componenti dei gruppi familiari e sono sotto il comando del pater familias.
Affianco alla figura del padre troviamo la moglie che, dal momento del matrimonio, appartiene alla nuova Gens.
Il filium familias invece è il successore al ruolo di capo famiglia ma non avrà nessun potere fino alla morte del padre.
Da ricordarsi che si può entrare in una famiglia tramite adozione( l'adrogatio di un pater familias oppure l'adoptio, adozione questa di un filius familias).
I Clienti sono persone che fanno parte del sistema gentilizio e si tratterà di una dipendenza economica che nel tempo si evolverà anche in affidamento, cioè protezione in cambio di servizi.
Questi, che lavorano le terre dei Gentiles, potevano ricevere in cambio un picco terreno che normalmente era fisso sulle 2 iugera.
La plebe invece rappresentava la massa al di fuori del sistema gentilizio.
Erano, secondo tradizione, i senza terra e componeva gran parte del populus.
Con l'orientamento serviano, essi avranno comunque un ruolo nell'esercito e, in epoca repubblicana, riuscirà nella sua azione rivendicativa.
Queste ultime due figure sociali sono frutto del continuo flusso migratorio o dei vinti durante le guerre.
Il sistema, se poteva funzionare con numeri "bassi", iniziava a sfaldarsi quando Roma inizia ad espandersi (esempio con la conquista di Alba Longa, che difatti è il primo terreno conquistato da Roma).
Queste nuove persone rimaneva fuori dal sistema ed entravano nella plebes.
Essi a volte erano anche mercanti o artigiani e spesso non avevano problemi economici, tanto da esserne anche indipendenti.
Anche con lo sfaldamento di questo sistema gentilizio, il ruolo della clientela continua ad esistere e si amplia anche ai plebei più agiati a livello economico.
Il passaggio fu abbastanza netto a causa del passaggio della monarchia nelle mani degli Etruschi.
Il processo fu azionato dallo sviluppo cittadino voluto dai Tarquini e favorì la massa di commercianti e artigiani.
RAPPORTI ECONOMICI
La prima Roma, cioè quella primitiva, era sorta basandosi sui pascoli, per la scarsa resa dell'agricoltura; e così si specializzò nell'allevamento di suini, capre, pecore e buoi.
Comunque abbiamo tracce anche di culture di frumento, farro e orzo, segno che l'evoluzione agricola era già in atto, anche se verrà utilizzata come fonte principale di sostentamento solo più avanti.
La suddivisione delle terre avveniva tra ager gentilicius e ager publicus mentre agli albori, seppur Romolo avesse lasciato 2 iugera (1 ettaro) ad ogni cittadino, tutti lavoravano per le terre della propria gens.
Come già detto in precedenza, questo durò fino a Servio quando questa struttura si sfaldò.
Si sviluppò un settore importante per le ricchezze di Roma che fu il commercio.
Famoso è il Foro Boario dove avvenivano frequenti scambi con etruschi, fenici e greci.
Questo fu inoltre favorito dalla posizione di Roma che legava la rete del mare a quella delle zone interne del Lazio.
Un passo successivo importante per lo sviluppo commerciale fu la costruzione del porto di Ostia.
LA RELIGIONE E IL DIRITTO
Nella Roma arcaica il legame tra religione e diritto era molto stretto, tanto da far risalire la stessa origine di Roma e la figura di Romolo al mondo divino.
Inizialmente i romani accentravano la propria civitas alla triade di Giove, Marte e Quirino (poi subentrarono Giunone e Minerva).
Dati oggettivi li abbiamo con i ritrovamenti di templi dedicati a Vesta dove venivano applicate anche le leggi sacre che erano un regolamento comunitario.
Come già sappiamo il Re, grazie anche all'ausilio di suo aiutanti, era anche il sacerdote.
Il suo Imperium gli consentiva di interrogare gli Dei e prendere gli auspicia, cioè dei segni della volontà divina.
Questo ci porta a pensare che la cultura etrusca accentuò un legame forte tra la struttura civica e quella religiosa nella Roma monarchica e futura.
Inoltre questo aspetto influenzò anche la creazione del calendario che è caratteristico per la suddivisione in giorni Fasti, dove si potevano interpellare le divinità; Nefasti e quelli comitiales, dove avvenivano le assemblee popolari.
A Roma le divinità comunque aveva un ruolo ben delineato e con funzioni ben precise, rendendo integrato l'aspetto pubblico con quello privato.
Un altro tassello della religiosità a Roma lo abbiamo con la storia degli dei venerati che infatti non hanno una storia dietro (esempio dei Greci) e non si esprimevano in forme teologiche (esempio mondo ebraico).
I pontefici segnavano ogni avvenimento storico negli Annales ed essi diventavano degli exempla, modelli di comportamento sostituivano i miti e che portano ad manifestazione divina i tutti i comportamenti umani.
Il legame tra diritto e religione porterà nel V sec aC alla creazione dell XII tavole che sistemavano il diritto civile.
In tutto questo, la figura del sacerdote diventa importantissima perché deteneva il volere divino.