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STORIA D'ITALIA

2021-03-25 11:43:36

Articolo che affronterà l'ultimo periodo dell'Impero Romano d'Occidente, parlando dei nascenti stati romani-barbarici e del futuro delle pubblicazioni.

STILICONE E ALARICO

A dx un dittico di Stilicone (400) mentre a sx una raffigurazione di Alarico.


Quando si parla della fine dell'Impero Romano d'Occidente, bisogna immaginare questo breve periodo come "esplosione" di tutti quei problemi che erano presenti all'interno del sistema romano ma che non erano stati risolti. 
Come detto è un breve periodo, che va dalla nascita dei primi Stati Romano-Barbarici alla caduta dell'ultimo Imperatore Occidentale, ma che segnerà moltissimo la nascita delle future monarchie europee.
Uno dei problemi che affliggevano il malato Impero era senza dubbio la presenza costante di potenti tribù barbare che, quando possibile, venivano inglobate nel limes romano in cambio di servizio militare.
Questa, chiamata anche barbarizzazione dell'esercito, gioverà ai reparti bellici romani in parte.
La presenza dei nuovi soldati e la possibilità di assumere anche ruoli di comando, come Stilicone con il magister utriusque militiae (sorta di generale di cavalleria e fanteria), non si legava bene con le fazioni senatorie ed aristocratiche.
Emblema di questo scontro interno sarà l'assassinio dello stesso Stilicone avvenuto nel 408 da ordine di Onorio o di qualche membro di corte.

Il suo grande rivale, Alarico, invece era il capo di un foedus creato da Teodorico sul fronte danubiano e che, seppur indipendente, era essenzialmente agli ordini dell'Imperatore.
Egli riprese la sua indipendenza alla morte di Teodorico, compiendo incursioni e razzie in Macedonia e Tracia, puntando anche all'Italia nel 401.
L'assedio di Milano venne rotto solo dal ritorno di Stilicone dopo la campagna in Africa contro il principe Gildone, il quale minacciava l'importante flusso di grano nordafricano destinato a Roma.
Nel 402 Alarico, sconfitto ripetutamente, tornò nuovamente a patti con la sede imperiale (ora spostata a Ravenna).
Nel 406 però c'è il cambio di rotta con una nuova fase di invasioni.
Vandali, Alamanni, Alani, Burgundi e Svevi rupperò il limes romano a causa della crescente pressione unna, principale fenomeno dello spostamento delle varie tribù dagli Urali verso l'Europa Occidentale.

La dipartita di Stilicone però aveva lasciato campo libero ad Alarico che giunse a Roma nel 410, mettendola d'assedio e saccheggiandola.

I REGNI ROMANO-BARBARICI


Era il 418 e lo scenario europeo stava avendo un enorme cambiamento politico e territoriale.
Fu il rapimento di Galla Placida, durante il sacco di Roma, ad innescare questo nuovo fenomeno.
Alarico e il suo esercito fu pressato da Flavio Costanzo, obbligandolo a liberare il meridione e spostandosi verso la Spagna e poi l'Aquitania.
Una trattativa permise a Vallia, successore di Ataulfo (a sua volta successore di Alarico), di ottenere un vasto territorio dove creare un foedus nella regione dell'Aquitania, diventata nel 418 il primo regno barbarico indipendente da Roma.
Galla Placida invece tornò a Roma per sposare Flavio Costanzo, diventato intanto Augusto e coreggente di Onorio.
Nel 425 Valentiniano III, ancora bambino, salì al potere sotto tutela di Galla Placida e protetto da Ezio, ultimo grande generale romano in Occidente.

Busto dell'Imperatore Valentiniano III.


I primi successi di Ezio furono diplomatici:
-concesse ai Vandali di Giansenico le regioni nord africane della Mauretania e della Numidia;
-concesse ai Burgundi la Borgogna;
-concesse ai Visigoti l'Aquitania;
-concesse agli Unni la Pannonia;


Tuttavia il problema unno non era per nulla risolto in quanto Attila non intendeva fermarsi nelle sue conquiste.
Sarà nel 415 che subirà la prima grande disfatta a causa dei romani, supportati da Burgundi, Visigoti e Franchi, presso i Campi Catalaunici.
La seconda discesa invece porterà alla distruzione di Aquileia, importante città romana per il fonte illirico, e che si stopperà solo grazie ad un incontro con Leone I sul Mincio.

Affresco del confronto tra Leone I e Attila fatto da Raffaello e situato nelle Stanze Vaticane.


Ciò che realmente successe non ci è dato saperlo ma è sicuro che questo portò alla ritirata di Attila, il quale morirà nel 453.
Nel 454 Ezio venne fatto uccidere da Valentiniano III che a sua volta fu ucciso da dei fedeli ad Ezio.
Salito al potere Petronio Massimo, senatore fedele ad Ezio, si aprì una grave crisi diplomatica con i Vandali che assediarono e saccheggiarono Roma nel 455.

Questo cambiamento geopolitico ovviamente non risparmiò neppure la nostra penisola che, dopo vari usurpatori, giunse nel 475 con la caduta della figura di Romolo Augustolo.
Era una debole figura imperiale messa lì da Orestre, che aveva spodestato Giulio Nepote, imposto da Oriente.
Sarà la discesa di Odoacre a porre fine alla corte imperiale romana, decretando la fine dell'Impero ed aprendo il percorso che ci condurrà verso la nascita delle monarchie.


Ovviamente la nascita di questi foedus fu dettata dalla debolezza di Roma nei confronti dei popoli barbari che l'avevano ripetutamente sconfitta o costretta a patteggiare.
Le vittorie diplomatiche di Ezio non erano reali vittorie ma pesanti trattive che permettevano di avere supporto militare in cambio di terreni imperiali.
Roma non era più in grado di camminare senza ausilio esterno e tanto meno competere con la sua controparte orientale.

SCENARIO EUROPEO


Giunti a questo punto la storia dell'Impero Romano d'Occidente si può dire che è definitivamente terminata.
Solo la sua struttura e la sua cultura riusciranno, in parte, a plasmare i vari regni che poi daranno vita agli Stati Europei.
Vorrei lasciare in sospeso ora la parte Orientale, che andrà avanti ancora per un millennio, e concentrarmi singolarmente sui vari Stati.

Ovviamente affronteremo per prima la storia della nostra penisola, giungendo fino alla prima Grande Guerra.