Il Giappone Medioevale
Ultimo articolo sul medioevo giapponese dove parleremo di Ieyasu Tokugawa e della sua ultima battaglia.
IL GIAPPONE MEDIOEVALE
EPOCA SENGOKU (PARTE 11)
IL GIAPPONE UNITO
Dopo la vittoria di Sekigahara, Ieyasu non ebbe difficoltà nel ricoprire i ruoli di potere della nazione.
In pochi anni egli divenne Capo dei Minamoto, ministro della Giustizia e Shogun.
La capitale fu spostata a Edo, roccaforte dei Tokugawa.
Qui lui poté gestire i suoi immensi territori e creare due classi di daimyo per governare l'isola.
I Fudai e i Tozama, due categorie differenti ma entrambe sottomesse allo shogun.
I primi erano i clan più fedeli e che avevano combattuto dall'inizio con i Tokugawa.
Erano più importanti e ricchi poiché sfruttavano la loro posizione per occupare cariche pubbliche.
Gli altri invece era i clan che erano rimasti in disparte o che avevano accettato di aiutare i Tokugawa solo dopo la vittoria.
Per evitare future ribellioni, le terre vennero suddivise in maniera da isolare gli 86 clan tozama e circondarli da clan fudai.
Saggia mossa che renderà più stabile e lungo il dominio Tokugawa.
Tuttavia, nei quasi due secoli e mezzo di dominio, ci sono stati momenti di debolezza.
OSAKA E IL FUTURO DELLA NAZIONE
Il primo fu la campagna di inverno ad Osaka nel 1614.
Combattuta tra Ieyasu e Hideyori Toyotomi per questioni di potere.
Il nuovo shogun temeva il capo del clan Toyotomi poiché credeva che, in futuro, egli avrebbe sfruttato la debolezza di Hidetada (figlio di Ieyasu) per riprendersi il potere.
Ormai isolato, il clan Toyotomi sfruttò le vecchie alleanze per mettere in piedi un esercito di 90.000 uomini, composto da ronin (samurai senza padrone) e samurai dei vari clan amici.
Questo spinse Tokugawa a scendere in guerra ed attaccare Osaka.
Si riunì a Gifu e, dopo aver atteso rinforzi, puntò Osaka alla testa di 195.000 soldati.
Finì dopo un lungo assedio, con la pace firmata il 22 gennaio.
Tutto praticamente tornava come prima, solo che i fossati e alcune difese del castello sarebbero stati eliminati.
L'accordo non fu totalmente rispettato e i Tokugawa fecero riempire i fossati con le pietre ricavate dall'abbattimento di tutte le mura esterne.
La situazione non migliorò e a maggio scoppiò l'ennesiamo conflitto.
In questo caso, la campagna estiva, sarebbe partita da Tokyo e non da Osaka.
Infatti, ronin e samurai ribelli, cercarono di appiccare fuochi sparsi nella vecchia capitale.
Tokugawa allora riprese le armi puntando direttamente su Osaka.
Il suo esercito venne diviso in due colonne che, seguendo le vecchie due vie giapponesi, si sarebbe ricompattato prima dell'assalto finale contro le forze Toyotomi.
Dopo due tentativi di offensiva da parte delle armate Toyotomi, la situazione iniziava ad essere pericolosa.
Ad Osaka sapevano che non avrebbero potuto resistere ad un nuovo assedio e le truppe in ritirata non erano riuscite a sbaragliare l'esercito nemico.
L'ULTIMA BATTAGLIA DELL'EPOCA SENGOKU
Foto del castello di Osaka.
Si arrivà al 4 giugno 1615, quando si combattè l'ultima battaglia dei samurai.
Famosa battaglia che, guardando solo i numeri, sarebbe dovuta essere delle forze shogunali.
Tuttavia, contro ogni previsione, l'esercito ribelle fu molto vicino alla vittoria, riuscendo ad arrivare alla postazione di Ieyasu.
Malgrado ciò, l'esercito Tokugawa riuscì a schiacciare il nemico fin dentro Osaka.
Hideyori, vedendo ormai l'impossibilità della vittoria, decise di fare seppuku insieme ad altri membri del clan.
A fine battaglia, Osaka stava bruciando.
Finiva così, dopo una memorabile battaglia da parte dei samurai ribelli, l'epoca Sengoku.
Finiva così un periodo di guerre e tradimenti.
FINE DI UN CICLO
Con questo ultimo articolo, siamo giunti alla fine del ciclo del "medioevo" giapponese.
Nel prossimo ciclo, che partirà dalla prossima settimana, parlerò di un mondo più vicino a quello occidentale.
Partiremo da un breve ciclo sulla storia delle poleis greche per poi soffermarci sulle imprese di Alessandro Magno.