Il Giappone Medioevale
Racconto della sanguinosa battaglia tra Ieyasu e Hideyoshi e della situazione politica dopo la pace.
IL GIAPPONE MEDIOEVALE
EPOCA SENGOKU (PARTE 7)
GLI ATTRITI TRA TOKUGAWA ED HIDEYOSHI
ritratti di Hideyoshi e Ieyasu
Con lo stravolgimento politico in atto, l'autonomia dei singoli clan stava iniziando a decadere.
Infatti non esistevano più singoli daimyo ma solo fitte reti di alleanze per cercare un equilibrio tra le varie forze.
Ovviamente al potente Hideyoshi si opporrà la figura di Ieyasu, anche lui alla ricerca della supremazia.
Entrambi gli schieramenti si stavano preparando sia diplomaticamente sia militarmente allo scontro.
Il Giappone centrale, precisamente nella provincia dell'Owari, stava per dipingersi si un rosso scarlatto.
Una battaglia che segnerà profondamente la storia giapponese e che ne darà un drastico segno di svolta.
Era il 1584, Ieyasu si portò con le sue truppe nell'Owari per unirsi al suo alleato Nobuo, figlio di Nobunaga.
Hideyoshi, invece, dovette rimandare i suoi piani perché dubbioso delle sue alleanze, non salde come quelle del nemico.
Tuttavia, appena poté muoversi, riuscì a conquistare, non senza difficoltà, alcune importanti castelli nell'Ise.
L'obiettivo di Hideyoshi però era il castello di Inuyama.
Divideva praticamente l'Owari in due ed era un punto strategico di quella regione.
L'assalto fu affidato a Ikeda Nobuteru, precedente signore del suddetto castello.
Egli preparò un blitz e, anche con l'aiuto di spie e traditori, si aprì la porta del castello con molta facilità.
Un piano simile era in atto anche da Mori Nagayoshi che voleva prendere il forte di Komaki.
Egli però fu intercettato da Sakai Tadatsugu, impegnando in una cruenta battaglia il nemico.
Alla fine Sakai trionfò e riorganizzò le difese di quella zona mentre Nagayoshi perse addirittura 300 uomini.
La situazione era comunque a favore di Hideyoshi e così decise di prendere in pugno lo svolgere della guerra.
Portò 25.000 uomini al castello di Inuyama ed attendere Ieyasu.
Nel frattempo fece costruire altre postazioni difensive lungo il fiume Kisogawa.
Ieyasu però non attaccò mai ed allora il leader nemico richiamò i suoi contingenti sparsi, assemblando un esercito di 80.000 soldati.
Nonostante ciò, rifiutò ogni attacco diretto ad Ieyasu.
Entrambi temevano di subire una sorte simile a quella toccata a Katsuyori durante Nagashino.
LA CAMPAGNA MILITARE DI KOMAKI
Immagine degli spostamenti dei due leader
Siccome Ieyasu riamse nella sua posizione difensiva, Ikeda consigliò un piano per sconfiggere il nemico.
Un piano, in passato usato solo da Nobunaga, che mirava a prendere l'esercito nemico alle spalle e creare una sorta di morsa.
L'obiettivo era quello di circondare ed annientare il leader Tokugawa.
Ikeda allora divise le sue 20.000 unità in ridotti reparti:
-6000 uomini a lui come avanguardia;
-3000 a Mori Nagayoshi e Hori Hidemasa;
-8000 a Miyoshi Hidetzugu per la retroguardia;
Il 16 maggio è stata una giornata ricca di avvenimenti.
Ikeda mise in atto il suo piano mentre Ieyasu ne organizzò uno per fronteggiare la forza nemica.
Infatti organizzò un esercito di 13.000 uomini e ne lasciò circa 6500 a difesa di Komaki.
La sera di questo 16 maggio, Tokugawa partì e organizzò le sue forze in :
-4500 uomini al comando di Mizuno Tadashige che formava l'avanguardia;
-6300 a lui stesso;
-3000 al comando di Oda Nobuo;
Nella notte l'avangiardia di Mizuno si unì alla guarnigione di Honda Hirotada, nel castello di Kobata.
Ora le possibilità era due:
-attendere un attacco al castello e utilizzare i vari contingenti per colpire l'esercito nemico su più fronti;
-attendere una attacco al Mikawa e fronteggarlo mentre le forze nel castello Kobata avrebbero attaccato alle spalle;
Nella notte però non ci furono combattimenti e tutti i piani si arenarono per qualche ora.
Ikeda, nel frattempo, si portò nel Mikawa senza che le truppe di Ieyasu potessero intervenire.
All'alba assediò Iwasaki, difeso da Niwa Ujishige e 239 uomini.
Per attirare l'attenzione di Ieyasu, e quindi svelare la posizione del nemico, uscirono dalla fortezza per un attacco suicida.
Alle 4 del mattino, poco dopo questo attacco, le truppe Tokugawa erano già in marcia.
Giunte alla fortezza, presero di sorpresa la retroguardia nemica, mandandola in rotta.
Hori Hidemasa, ascoltando i rumori degli archibugi, diede ordine di marciare.
Alle 7, giunti sul fiume Kanaregawa, si appostò sulla collina anziché provare ad attraversarlo.
Mossa saggia in quanto le armate di Mizuno stavano giungendo alle acque del fiume.
Qua i samurai di Mizuno, nonostante gli ordini contrari, decisero di caricare il nemico.
Inutile dire che, durante l'attraversamenteo del fiume, i samurai vennero completamente annientati dagli archibugi nemici.
Forti del momentaneo trionfo, caricarono le forze di Mizuno, intente ad arretratre.
Riusciro a mandarle in rotta dopo una lunga battaglia ma una spiacevole sorpresa giunse quando alle loro spalle arrivò Ieyasu con i suoi uomini.
Egli spezzò il contingente nemico mandandolo e uccise molti uomini durante la ritirata.
Nel frattempe Ikeda e Mori tornarono indietro per dare supporto.
Ieyasu riuscì a prendersi il bordo settentrionale del colle Nagatuke e riorganizzò il suo esercito in 3 reparti da 3000 uomini ciascuno.
Il nemico invece si presentò con due ali formate da 4000 e 3000 uomini mentre la retroguardia contava 2000 unità.
Erano le 9 del 17 maggio 1587.
castello Komaki
NAGAKUTE, la collina dei fantasmi.
I primi ad attaccare furono le armate Tokugawa, con i loro archibugi.
Dopo una repentina scarica di proiettili, l'ala destra di Ikeda contrattaccò.
Ii Naosama, capo del fianco sinistro di Ieyasu, resistette alla carica nemica, la quale era smorzata dalle violente cariche del fuoco nemico.
Mori invece attese.
Sperava che Ieyasu separasse una parte delle sue forze per dare supporto al suo alleato.
Tuttavia non avvenne nulla del genere.
Ieyasu ssi divise le sue forze ma le organizzò per preparare un attacco alla formazione di Mori.
Il suo attacco ebbe così tanto successo che il fronte nemico andò in rotta in breve tempo.
Mori perderà la vita in un estremo tentativo di riorganizzare il suo fronte.
Da questo momento, a causa di questo aspro combattimento, queste terre si dice che sono attraversate da fantasmi di samurai.
I dati infatti riportano circa 3000 morti (500 della formazione Tokugawa e 2500 di quella Ikeda), numeri altissimi per quell'epoca.
Hideyoshi, furibondo, organizzò un esercito per andare in soccorso.
Arrivò sul luogo il 19 maggio ma le truppe di Ieyasu avevano già lasciato il campo per tornare in una fortezza.
Lo stesso Hideyoshi si congratulerò con suo nemico per il suo genio militare.
Ieyasu sul campo di battaglia
LA PACE ARMATA
Lo stallo nell'Owari andò avanti per mesi mentre, nella provincia di Ise, Hideyoshi stava annientando ogni castello di Nobuo.
Alla fine, con un accordo favorevole a Nobuo, Hideyoshi propose la pace.
Gli schieramenti si impegnavano a smantellare le postazioni militari al confine e molte province dell'Ise sarebbero stare riconsegnate.
Il primo, a sorpresa, a retificare la pace fu Ieyasu.
Egli mandò suo figlio come prigioniero a corte di Hideyoshi ed accettò gli accordi.
L'unico fronte ancora aperto era a nord.
Qua Sasa Narimasa venne sconfitto da Maeda Toshiire, il qulae poi sconfiggerà anche i monaci ribelli.
Nel 1588 lo stesoo Sasa organizzò una ribellione ma venne catturato ed obbligato a commettere il suicidio.
Si concludeva così questa guerra che vide trionfare Hideyoshi, facendolo diventare il polo politico più importante del Giappone mediovale.