
Giappone Medioevale
Articolo dove parlerò delle vicende di Oda Nobunaga e di Ieyasu Tokugawa, partendo dai fatti di Kyoto.

IL GIAPPONE MEDIOEVALE
EPOCA SENGOKU (PARTE2)
ODA NOBUNAGA E IL NUOVO SHOGUN
La sua fama lo precedeva già all'epoca e tutti ne avevano terrore.
Famoso per i suoi metodi e per il suo genio militare, il 9 novembre 1568 accettò di scortare Yoshiaki a Kyoto.
Egli doveva diventare shogun a discapito di suo fratello.
Appena arrivato in città la situazione era paradossale.
La popolazione, vedendo le armate di Oda, temeva che quell'evento si sarebbe trasformato in un saccheggio.
Molti avevano persino spostato i loro averi lontano, per evitare di perderle.
Tuttavia, l'emanazione di una ordinanza da parte del daimyo, garantiva la sicurezza dei cittadini.
La situazione era calma ma la tempesta stava arrivando.
Oda, non potendo ne volendo aspirare alla carica di shogun, entrò in contrasto con questo.
Siccome non voleva sottostare a questa carica, impose delle linee guida allo shogun.( LE LETTERE VERMIGLIO)
Atteggiamento diverso invece lo aveva con l'imperatore.
Nel 1569/1570, Oda fece sfilare il suo esercito a Kyoto per annunciare la vittoria sulla provincia di Ise.
Questo era una scusa per far capire allo shogun Yoshiaki chi aveva realmente il potere.
Questo cercò, invano, di creare una alleanza contro il Nobunaga.
TENSIONE TRA SIGNORI E SHOGUN
Le due figure di spicco, in questo momento, erano le due già citate.
Oda, consapevole di cosa avrebbe portato, rifiutò il titolo di FUKU SHOGUN e quindi di sottomettersi.
Così organizzò una riunione tra i vari daimyo a Kyoto.
Molti vi parteciparono, altri invece rifiutarono di parteciparvi.
Tra questi c'era il clan di Asakura Yoshikage (1533-1573).
Essendo vicino alla capitale, Oda propose di sferrare un attacco.
Le forze di invasione si contavano sulle 110 mila unità, un'enormità per l'epoca.
Nel 1570, l'attacco mirava a prendere Kanegasaki e Ichijogatani.
La prima fu portata a termine da Hideyoshi anche se con grande difficoltà.
Il piano di Oda sembrava non trovare alcun intoppo ma appena arrivato ad assediare Ichijogatani, ecco cattive notizie.
A soccorso di Asakura, stava arrivando il clan Asai capitanato da Nagamasa.
Oda capì la pericolosità di farsi schiacciare su due fronti e quindi optò per una ritirata.
Ieyasu e Hideyoshi facevano da retroguardia mentre Oda portava al sicuro le sue truppe.
Non si può parlare di sconfitta di Oda ma di un'occasione mancata da parte di Asakura e Asai.
UN FIUME ROSSO SCARLATTO
Oda Nobunaga, ritornato a Gifu, non perse tempo e pensò ad un piano per vendicarsi con il clan Asai, ufficialmente alleato con lui ma che tradì.
Perciò invase la provincia di Omi e puntò sul castello di Odani.
Ci furono piccole battaglie per il controllo di castelli necessari per rifornimenti e altro ma il fulcro di questa guerra è il fiume Anegawa.
Oda arrivò sulla sponda meridionale il 29 luglio e aveva dalla sua 23.000 uomini più 6.000 di Ieyasu.
Tuttavia 5.000 uomidi del Nobunaga erano impegnati con Hideyoshi in altre battaglie.
Dall'altra sponda, l'esercito di Asai-Asakura contava 18.000 uomini.
Un netto vantaggio numerico ma non sinonimo di vittoria certa.
Infatti, nelle fila di Oda, c'era un contingente creato da soldati volontari delle terre Asai.
A capo di questo dubbio manipolo di uomini, c'era Hideyoshi, l'uomo più fedele di Oda.
La formazione dei Tokugawa invece era suddivisa tra:
-Ieyasu;(2000 uomini)
-Sakai Tadatsugu;(1000 uomini)
-Ogasawara Nagatada;(1000 uomini)
-Ishikawa Kazumasa;(1000 uomini)
-Inaba Ittetsu;(1000 uomini)
Inizialmente Ieyasu doveva occuparsi del clan Asai ma nella notte Oda diede ordine di cambiare posizione delle truppe, per avere lui la possibilità di vendicarsi.
Il 30 luglio i due schieramenti erano pronti a confrontarsi.
I primi furono gli archibugi di Nobunaga che iniziarono a falciare le fila nemiche.
Allora i samurai nemici assaltarono quelli di Ieyasu, senza una tattica definita.
In questa battaglia, si può benissimo distinguere i due scontri senza particolare difficoltà.
Oda era in leggera difficoltà nonostante la superiorità numerica mentre Ieyasu riusciva a tenere a bada l'armata di Asakura, riuscendo a colpirla sia davanti sia lateralmente.
CURIOSITÀ
Da ricordare anche due figure, quella di Makara Jurozaemon e suo figlio, che si sacrificarono per bloccare l'avanzata nemica per permettere la ritirata di Asakura Kagetake.
Famose in Giappone per il loro disprezzo della morte e per incarnare perfettamente gli insegnamenti del Bushido.
La situazione per Oda era veramente critica ed egli stesso dovette sfoderare la sua katana per combattere.
Allora Ieyasu divise la sua armata in due:una seguiva il clan Asakura in fuga mentre l'altro andava ad attaccare gli Asai sul fianco.
A questa seconda armata, si aggiunse sia Ittetsu sia Hideyoshi.
Questo triplice attacco mise in rotta l'esercito nemico portandolo alla ritirata.
Oda aveva vinto ma grazie soprattutto a Ieyasu, che ricevette in dono una spada e una freccia appartenute a Minamoto Tametomo.
La battaglia vide cadere più di 1000 uomini degli Asai e molti di più da parte degli Asakura.
Tuttavia non fu una vittoria decisiva e Oda dovrà tornarci in futuro per combatterli nuovamente.
Infatti ora doveva affrontare un pericolo immensamente più forte: il clan Takeda.
PROSSIMO ARTICOLO
Nel prossimo articolo usciranno le avventure di Takeda Shingen e del suo intreccio con la storia Giapponese