Adolescenti: istruzioni per l'uso.
Vivere in una famiglia tossica
Quali consegueze sui figli , quali i segnali e cosa fare
La famiglia, ancora prima che la relazione intima, è uno degli scenari tipici nel quale nasce e cresce il dramma delle relazioni tossiche.
La famiglia ci viene “imposta” e quindi, per quanto possa non piacerci, dobbiamo adattarci, soprattutto quando si è ancora piccoli o adolescenti.
La situazione familiare è ancora più complessa perché, banalmente, nessuno di noi può liberarsi dei genitori, del fratello, della sorella o del nonno.
Possiamo chiudere una relazione di coppia, ma non possiamo fare lo stesso con i nostri parenti…..almeno finché non si è adulti!
Nella famiglia tossica i legami familiari sono minati alla radice
Quando si è piccoli si è particolarmente vulnerabili e dipendenti e tutto ciò che ci succede durante l’infanzia rimane attaccato alle nostre radici e questo vale sia per l’infanzia positiva sia per quella negativa.
Si può considerare tossica una qualunque persona negativa, che ci induce a dubitare di noi stessi, del nostro valore e del fatto che possiamo meritare amore.
Quando tutto questo si verifica in famiglia è doppiamente doloroso, soprattutto se a trattarci così è un genitore, proprio colui che dovrebbe difenderci e amarci incondizionatamente.
È vero, nessuno è perfetto, nemmeno i genitori.
Tuttavia c’è un limite importante tra l’imperfezione e gli abusi. A questo punto, è doveroso chiedersi: quali possono essere le conseguenze che derivano dall’aver vissuto un’infanzia tossica?
La tossicità familiare può acquisire varie sfumature; il genitore può mostrare un atteggiamento ambivalente, manipolatorio, opprimente, abusante, anaffettivo….
Il problema che spesso si fa fatica ad ammetterlo e prenderne consapevolezza.
In una famiglia tossica le dinamiche cognitive, affettive e sociali sono radicalmente distorte.
predominano i conflitti, i comportamenti deviati, gli abusi.
Si innescano schemi comportamentali che seppur tossici e disfunzionali diventano così abituali tanto da indurre i membri della famiglia a crederli normali. Alcuni esempi?
Esempi
- Il figlio o la figlia viene egoisticamente investito del ruolo insostenibile di soddisfare i bisogni affettivi del genitore (può essere il padre quanto la madre), di compensare la sua infelicità coniugale e/o esistenziale.
- Non esistono regole, si entra in camera senza bussare e si dà per scontato che non possa esistere privacy. Anzi, il figlio che tenta di mantenere una certa riservatezza, viene malgiudicato
- Ogni cosa, attività, abitudine è imposta da qualcun altro, non vi è potere decisionale se non quello di altri componenti del nucleo familiare
- Il genitore esige che il figlio condivida la sua stessa visione delle cose con frasi tipo “noi la pensiamo cosi”, “non la pensiamo allo stesso modo?” “Siamo sempre stati d’accordo”
- Il genitore (ma in particolare la madre) instaura con il figlio un rapporto ambivalente: oggi lo coccola e domani diventa completamente trasparente e indifferente ai suoi bisogni
- Il genitore acquisisce un atteggiamento morboso, anche a livello fisico e se non riesce a farlo va su tutte le furie o si mostra estremamente dispiaciuto, utilizzando spesso le lacrime per far sentire il figlio in colpa.
- Il genitore ha una visione chiara del futuro del figlio, sa già cosa dovrà fare nella sua vita, anche se lui o lei di fatto non si è espresso a riguardo.
- Il genitore non svolge una funzione di guida, non pone limiti né fa richieste. In altre parole, i genitori si aspettano che i figli si educhino da soli
- Un fratello maggiore può abusare ripetutamente della sorella o del fratello più piccolo sotto lo sguardo assente dei genitori.
La sola colpa di essere figli
Quando si è piccoli, si tende a giustificare il genitore o qualsiasi altro parente stretto, anche se mostra un atteggiamento tossico e manipolatore, proprio perché è un componente importante della famiglia.
Perché i genitori diventano persone tossiche? Perché usano la loro autorità per sottomettere e manipolare, quando quelle persone dovrebbero prendersi cura dei loro figli più di chiunque altro al mondo?
A questo punto è legittimo chiedersi: perché assumono questo atteggiamento? Come hanno appreso questo comportamento?
Di solito, il genitore che manifesta trascuratezza emotiva o un atteggiamento abusante ha un passato di “vittima” di altrettanti abusi.
Liberarsi dalla tossicità
La famiglia è il luogo in cui l’autostima dovrebbe avere lo spazio necessario per potersi sviluppare al meglio.
I genitori dovrebbero insegnarci che meritiamo amore incondizionato semplicemente perché siamo al mondo.
Che il nostro valore non dipende da un comportamento cattivo o da un nostro fallimento, che gli errori esistono e appartengono a tutti gli esseri umani e che i nostri successi vanno sottolineati e lodati.
Purtroppo, non sempre questo accade.
Vivere in una famiglia tossica ha un prezzo molto alto; si può letteralmente perdere la capacità di dar vita a relazioni significative per il resto della vita.
I problemi che ne derivano possono variare da un lieve disagio interpersonale a profondi problemi sociali ed emotivi. Si introietta la paura di non essere accettati dagli altri e di non meritare amore, di non essere in grado di affrontare la vita.
Convinzioni che andrebbero corrette il prima possibile.
In generale, la gravità dei problemi è in relazione a quanto presto nella vita si è manifestata, a quanto prolungata e grave è stata la trascuratezza.
Certo, la famiglia non possiamo sceglierla noi quando si viene al mondo….ma una volta adulti possiamo liberarci da chi ostacola la nostra crescita emotiva.
Non è colpa tua
Il primo passo e renderti conto che non è colpa tua. Quello che hai subito fino ad ora non dipende in alcun modo da te o dai tuoi comportamenti.
Mostrarsi decisi
Mostrarsi sicuri di sé, fermi sulle proprie opinioni, contrarie a quelle dei genitori abusivi, è il passo successivo per cambiare le cose.
“Non posso”, “non voglio” ,”non sono d’accordo”: è fondamentale esprimere con fermezza il proprio pensiero, agire con determinazione e usare la propria facoltà di decisione.
Prendi le distanze
A volte, la determinazione non è sufficiente, nonostante i tuoi dissensi, la tua determinazione, i tuoi continuano ad arrecarti stress, ansia…
A questo punto il modo migliore per affrontare una situazione tossica familiare è prendere le distanze.
E’ bene accettare che è impossibile cambiare il genitore, ormai cresciuto e sviluppato interamente nella sua personalità.
Anche se siamo legati alla famiglia d’origine da un vincolo di sangue, ciò non significa che siamo obbligati a convivere e condividere gli stessi spazi.
E’ possibile un distacco senza necessariamente viverlo in modo assolutistico: è possibile provare affetto per i familiari anche mantenendo le distanze.
Il distacco, quando è la famiglia di origine a fomentare malessere interiore, non solo è consigliato ma anche indispensabile.
NOTA BENE
Purtroppo i manipolatori emotivi esistono in tutti i contesti della nostra vita, il che significa che bisogna imparare a identificarli e a proteggersi da loro.
Soprattutto chi ha vissuto in una famiglia disfunzionale rischia di essere facile preda dei manipolatori, dei narcisisti….. per quel bisogno d’amore che ci è stato negato.
Vi ricordo che se avete bisogno di un aiuto concreto potete contattarmi tramite form