Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

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Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Trasformare i problemi in sfida

2024-03-06 18:08:25

Come insegnarlo ai ragazzi? Vediamolo insieme

Un aspetto estremamente rilevante è che i figli, sin da piccoli, crescano capaci di superare le avversità della vita, utilizzando al meglio anche questi momenti per migliorare le proprie capacità di adattamento e sviluppare le proprie risorse.

Avversità

“A volte vedo mio figlio che si perde in un bicchier d’acqua. Quando deve affrontare qualcosa di nuovo oppure le cose non vanno come se le aspettava getta subito la spugna e non ci prova nemmeno. Nonostante abbia tante risorse è come se non se ne rendesse conto e non crede davvero in quello che fa”

Spesso gli adolescenti si bloccano davanti a un problema o a una situazione che percepiscono come difficile.

Assumono un atteggiamento difensivo e rinunciatario nei confronti di quello che devono affrontare e non riescono a viverlo come una sfida.

“Mi sento schiacciata da tutto quello che devo fare, mi sento di non riuscire a stare dietro a tutto. Ho mille pensieri che mi tormentano e quando mi sento così mi sale l’ansia, mi blocco e non riesco ad essere lucida”

In realtà, il significato della parola “problema”, che deriva dal greco e significa letteralmente “mettere avanti” (Garzanti Linguistica), ci aiuta a comprendere come i problemi possano essere uno stimolo per andare oltre i propri limiti.



Come risponde il nostro cervello?

Nel momento in cui si presentano situazioni intense e impegnative da affrontare, il cervello reagisce, ovvero rilascia sostanze chimiche e attiva una serie di circuiti neuronali.

In adolescenza sono molto stimolate le aree del sistema limbico, una serie di strutture, che spesso portano i ragazzi a sentirsi sopraffatti dalle emozioni.

Se si considera ciò che si sta vivendo come una minaccia, il cervello entra in uno stato di allarme e si prepara alla difesa.


Nel momento in cui ci si blocca e si smette di agire, il cervello crea un’abitudine, per cui attiverà quel tipo di risposte davanti ai vari problemi, rinforzando gli stessi circuiti neuronali. Al contrario, se si affronta quella condizione come se fosse una sfida, il corpo produce una maggior quantità di energia per poterla superare e viene poi rilasciato un neurotrasmettitore, la dopamina, che fa sperimentare gratificazione.


Inoltre, nel cervello dei ragazzi che si dimostrano essere più resilienti, ossia più capaci di far fronte allo stress e alle avversità.

Il corpo calloso, area che si occupa dello scambio di informazioni motorie, sensitive e cognitive tra i lobi dei due emisferi cerebrali, elabora e trasferisce tali informazioni molto più rapidamente.

Come aiutare i figli ad essere più efficaci?

È fondamentale partire dal presupposto che i problemi e gli ostacoli fanno parte della vita. Non ci si può sottrarre ad essi, ma è possibile cambiare la prospettiva con cui si affrontano.

Ecco 3 strategie da poter condividere con i figli:

1. Usare le parole giuste. Le parole non sono solo un insieme di lettere, ma hanno un impatto diretto su emozioni e comportamenti.

Se un evento viene associato alla parola “ostacolo”, in automatico si richiama alla mente l’immagine di qualcosa che è faticoso affrontare; se si utilizza la parola “sfida”, cambia l’approccio e ci si sente più motivati a “guardare in faccia” la situazione e affrontarla.

2. Applicare nuovi schemi. Cambiare atteggiamento mentale significa guardare da un altro punto di vista, cambiare il filtro con cui si valuta la realtà.

Significa porsi domande e non aver paura di investire del tempo per lavorare sulla risposta, cercando soluzioni alternative a quelle già sperimentate, senza soffermarsi su ciò che possono dire o pensare gli altri.

3. Scegliere obiettivi focalizzati e concreti. Le difficoltà vanno affrontate gradualmente, dividendo ogni situazione in piccoli segmenti.

Si cambia solo facendo, per questo è utile focalizzarsi su obiettivi raggiungibili.

Aver chiaro ciò che si sta facendo e dove si vuole andare porterà al successo, perché permette di non mollare, di saper anche aspettare, analizzare da più punti di vista il percorso, senza paura di cambiare quando necessario.

Per i ragazzi ogni sfida può essere un’opportunità di crescita che non va evitata, altrimenti si rinforzeranno le paure perché nel momento in cui non si affronta qualcosa, non ci si confronta con se stessi.

E se avete bisogno di me cotnattatemi

by dr.ssa Maria Teresa Napolitano
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