Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

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Adolescenti: istruzioni per l'uso.

separiamoci: come lo diciamo ai ragazzi?

2021-12-01 17:19:46

Quando la separazione è un problema per la serenità dei figli. Parliamone


Come comunicarlo ai ragazzi?


Buongiorno amici. Oggi l'argomento è: "ci separiamo: come comunicarlo ai ragazzi?"

Spesso i genitori non sono d’accordo sul cosa dire ai figli.

L’angoscia che assale i genitori nel dover essere gli autori della distruzione dell’ideale della famiglia unita e della perfezione della coppia genitoriale, immagine che permane fortissima nei figli almeno fino al periodo della pre – adolescenza, risulta a volte paralizzante.

E’ un momento di grande caos emotivo che spinge i genitori a muoversi prevalentemente su due poli molto contrastanti: da un lato con un intento protettivo dei figli, che a volte si esplicita nell’assenza di parola; dall’altro con una richiesta di “assoluzione” o di diminuzione del senso di colpa.

Intento protettivo

Molte volte si pensa che non dire nulla, non farlo esplicitamente protegga il bambino, il ragazzo, dalla sofferenza di vedere mamma e papà dividersi.

Il problema è che i ragazzi sentono anche se i genitori non ne parlano.

Molte volte, infatti, mi sono trovata in situazioni in cui uno dei due genitori diceva





" io vivo praticamente separato/a in casa. Dormiamo divisi ma non penso che i ragazzi abbiano capito. Non riesco a dirlo. H paura che soffrano..ma tanto anche se non parlo loro lo sanno".



Pensate davvero sia così?

Purtroppo, invece, i ragazzi si colpevolizzano propri per il fatto che genitori non dicano nulla. Provate a mettervi nei loro panni. A vivere una pantomima senza sapere dalla voce di mamma e papà cosa succede.





"Forse mamma e papà non dicono nulla perché è colpa mia e non vogliono tirarmi in mezzo"



Questo è quello che succede. Quindi, tacere non è la soluzione migliore.

Richiesta di assoluzione: ci separiamo

Già, perché, spesso, un genitore tende a scaricare tutta la colpa addosso alla controparte per rabbonirsi il figlio/la figlia.

Una sorta di " è successo ma non per colpa mia".

Eh no, perché anche in questo modo infatti, manderete in confusione il ragazzo. E nemmeno questa è la soluzione.

Più facile e meno colpevolizzante dirsi che…

“I nostri figli hanno già capito, non c’è bisogno di dire nulla!” .

I figli si assumono la colpa di ciò che stanno vivendo. Le sofferenze sono sempre connesse al non-detto o ad una menzogna implicita.

QUINDI...

Diciamo che :

? I figli capiscono cosa vuol dire separazione

? Non parlarne porta i ragazzi ad addossarsi colpe

? I genitori non riescono ad affrontare l'argomento

? I figli hanno bisogno di sapere e di essere rassicurati

Quali le conseguenze sui ragazzi?


Primo tra tutti è quello relativo alle difficoltà che possono emergere nell’ambito scolastico. Quando l’adolescente non presenta il giusto investimento personale nei confronti dell’impegno scolastico, è evidente che stia dando un forte segnale, una richiesta di attenzione che non bisogna ignorare poiché può sottendere a seri disagi.

Altro segnale da non sottovalutare può arrivare dagli sbalzi d’umore, caratteristici sì dell’età evolutiva, ma che se protratti per fasi molto lunghe (ad esempio l’alternanza di depressione o di aggressività) possono essere sintomo di disagio psicologico.

Le fasi depressive, caratterizzate da apatia, tristezza, tendenza ad isolarsi, sono meno riconosciute dal genitore poiché meno “disturbanti”, ma altrettanto pericolose per il corretto sviluppo psicofisico dell’adolescente.

Al contrario le fasi aggressive vengono spesso sopravvalutate perché molto evidenti ed “ingombranti”, non capendo che il conflitto è fisiologico ed eventuali eccessi di ira o rabbia possono essere placati dando al ragazzo la possibilità di riconoscere di aver esagerato, aiutandolo così ad autocalmarsi e a scusarsi per il comportamento tenuto.

Vi sono poi altri tipi di comportamento messi in atto dagli adolescenti, volti ad attirare l’attenzione dei genitori, e questi sono comportamenti tipicamente antisociali, nello specifico atti vandalici, fughe di casa, piccoli furti, liti con il gruppo dei pari o atti di bullismo, che, alcune volte, si accompagnano all’uso di sostanze stupefacenti e a quello di alcool, sostanze utilizzate per una “fuga dalla realtà”, per allontanare, anche se solo momentaneamente, emozioni negative e vissuti di difficile gestione.

Vi è una differenza di genere: infatti, i comportamenti sopra descritti appartengono in prevalenza ai maschi, mentre le femmine tendono ad esprimere il loro disagio, la loro sofferenza, con una modalità legata all’emotività.


È sicuramente più logorante e deleterio per la salute psichica del minore vivere in un contesto familiare all’apparenza unito ma molto conflittuale, rispetto a vivere in una famiglia con genitori separati che hanno raggiunto un buon grado di stabilità ed armonia. Infatti, per il minore è molto più importante la qualità delle relazioni tra i membri della famiglia, più che la separazione in sé. 

E voi, vi trovate e vi siete trovati in una situazione simile e non riuscite a ritrovare la serenità nel rapporto coi vostri ragazzi?

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by dr.ssa Maria Teresa Napolitano