Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

La rabbia degli adolescenti

2024-02-28 17:46:57

Ascoltiamo le loro parole per comprendere quello che provano

Molto spesso i figli, soprattutto se adolescenti, fanno fatica a condividere gli aspetti per loro più privati, le loro emozioni o i loro sentimenti.

Non riescono a comunicarlo apertamente, ma ciò non significa che non vogliano farlo o che non abbiano bisogno della presenza e della comprensione dei genitori.

Per conoscere maggiormente i figli adolescenti è fondamentale focalizzarsi sulle parole che utilizzano, perché se si impara ad ascoltarli davvero ci comunicano moltissimo di loro e di ciò che sentono dentro.

La tempesta emotiva degli adolescenti

I ragazzi fanno fatica a riconoscere e gestire nel modo più efficace le emozioni che provano e da cui, spesso, si sentono schiacciati.

In questa fase di sviluppo sono molto stimolate e attive le aree del sistema limbico, comprendenti una serie di strutture tra cui l’amigdala, responsabile della regolazione emotiva e delle reazioni più istintive.

Ciò spiega gli scoppi d’ira, i comportamenti impulsivi e le montagne russe emotive da cui sono pervasi gli adolescenti.



“La mia fame spesso è nervosa e non riesco a controllarla. Quando sono arrabbiata è inutile dirmi che mi arrabbio subito. E’ difficile per me gestire la rabbia e le mie paure che non riesco a superare non sono stupide. Quello che vorrei essere non è facile da costruire, datemi il tempo. Se ho delle fissazioni è inutile dirmi di toglierle”

Comportamenti

I comportamenti dei giovanissimi possono apparire più irrazionali perché, negli adolescenti, gli stimoli raggiungono direttamente l’amigdala, senza passare per la mediazione della corteccia prefrontale, che non ha ancora raggiunto un pieno sviluppo e che solitamente opera come una sorta di filtro emotivo.

Le emozioni, quindi, vengono fuori in tutta la loro potenza: la rabbia è esplosiva, la tristezza diventa disperazione, la gioia diventa euforia.

“Quando mi arrabbio è soltanto per un po’ di sfogo: vorrei che capissero che nonostante tutto gli voglio bene”

“Quando mi sale la rabbia, faccio davvero fatica a controllarla. In quel momento vorrei distruggere tutto e tutti. Devo però ammettere che quando i miei provano ad avvicinarsi, in automatico mi viene da allontanarmi e da rispondergli male, ma in realtà apprezzo il tentativo di starmi vicino e so che per me ci sono sempre”.

La rabbia


Spesso i ragazzi hanno bisogno di concedersi la rabbia. Il messaggio che si può leggere tra le righe è “anche se mi arrabbio, ti voglio bene lo stesso”: anche in questi momenti, infatti, sebbene sembri che vogliano attaccare il genitore, in realtà non mettono in discussione il rapporto o la relazione, anzi, è proprio il contrario.


Si sentono liberi di esprimere ciò che sono, provano e sentono perché si fidano di quella persona, perché sanno che la rabbia potente che esce fuori non intacca il rapporto. Se invece non sentono solido il legame, hanno più paura ad esprimersi o a sfogarsi.

La rabbia dei figli adolescenti: una sfida anche per i genitori

Può essere molto faticoso gestire i momenti in cui i figli si arrabbiano, rispondono male o si allontanano, ma essere consapevoli del fatto che lo fanno perché si sentono sicuri nel legame permette di dare una lettura diversa a ciò che si vive.



É importante fare attenzione anche alle parole che il genitore utilizza.

Quante volte capita, in modo quasi automatico, di reagire a propria volta con affermazioni del tipo “Non arrabbiarti”, “Non devi fare così”?

In quel momento, però, questo tipo di affermazioni attivano quella parte emotiva già sollecitata.

Anzitutto, perché non ci si sente compresi e capiti realmente e questo porta, ad arrabbiarsi ancora di più.

Comprendere non significa giustificare. E’ importante comprendere il meccanismo, senza però giustificare tutto: ascolto, dialogo, comprensione sono i primi strumenti che il genitore può e deve utilizzare. Dopo questo primo passaggio, si ha la possibilità di filtrare in maniera differente e più efficace, aiutando i figli ad esprimere e gestire ciò che stanno sperimentando.

Genitori

“Io vorrei che mia mamma non si arrabbiasse troppo spesso e che mi ascoltasse di più quando mi sfogo, anziché dirmi subito che sono sempre il solito e che con me non si riesce a parlare”

La capacità di gestire emozioni e relazioni ha le basi in un processo di apprendimento sociale in cui i genitori hanno un ruolo fondamentale, che si gioca anche attraverso l’esempio.


È fondamentale che essi comprendano e diano una lettura e un senso alle reazioni dei figli perché, molto spesso, loro da soli non possono ancora farlo.


Il loro cervello è in fase di “rimodellamento”.

Per questo, in alcune situazioni, è necessario che un adulto, senza valutazioni o giudizio, intervenga per aiutarli a riconoscere, verbalizzare, dare significato alle emozioni che sperimentano e modularle.


E se avete bisogno del mio aiuto contattatemi

by dr.ssa Maria Teresa Napolitano
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