Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

L'attesa ai tempi di whatsapp

2023-06-26 18:06:23

Non solo tema di maturità ma reale riflessione

Lo scritto

Non sappiamo più attendere. Tutto è diventato istantaneo, in “tempo reale”.

La parola chiave è: “Simultaneo”. Scrivo una email e attendo la risposta immediata. Se non arriva m’infastidisco: perché non risponde?

Per non dire poi dei sistemi di messaggi istantanei cui ricorriamo: WhatsApp. Botta e risposta.

Eppure tutto intorno a noi sembra segnato dall’attesa: la gestazione, l’adolescenza, l’età adulta.

C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato. Attendere significa rivolgere l’animo verso qualcosa.

I suoi significati implicano ascolto, attenzione, applicazione, mantenere la parola data. Chi ha oggi tempo di attendere e di sopportare la noia?

Tutto e subito. È evidente che la tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale nel ridurre i tempi d’attesa, o almeno a farci credere che sia sempre possibile farlo.

La verità è che noi non sopportiamo queste zone intermedie, gli spazi e i tempi in cui siamo costretti a esercitare la pazienza.” (M. Belpoliti- Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp)

Elogio dell'attesa

“Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp” è stata la traccia più scelta tra gli studenti che hanno affrontato la prima prova della maturità.

Spesso, infatti, gli adolescenti colmano con lo smartphone la paura della noia e della solitudine e la maggior parte delle loro comunicazioni,  avviene ormai attraverso le chat di messaggistica istantanea.

L’invio di emoticon (le famose faccine) o la registrazione di note audio sostituiscono la comunicazione verbale, anche perché si ha la sensazione di risparmiare tempo e di poter dire molte più cose senza dover attendere i turni di una comunicazione faccia a faccia.

L'attesa




Il concetto di attesa è cambiato radicalmente: deve essere tutto instant, veloce, rapido e breve oppure c’è il rischio che l’altro si annoi, non risponda o inizi a parlare con qualcun altro.

I ragazzi ci raccontano, inoltre, di come alcuni compagni, quando non ricevono una risposta immediata dopo aver visualizzato la famosa doppia spunta blu, iniziano a preoccuparsi o a diventare pressanti, fino ad arrivare a fare squilli sul telefono o a chiamare solo per sollecitare una reazione.


Non è concepibile che se si legga il messaggio senza rispondere immediatamente: la si vive come un’offesa personale e non si pensa che quello spazio possa essere condiviso con altre persone o altre attività, come ad esempio mangiare o studiare.


Quale impatto sul cervello degli adolescenti?

Il massiccio uso che si fa delle comunicazioni multimediali attraverso messaggi vocali, storie, video, hashtag, emoticon e selfie, rischia di modificare le loro funzioni cognitive ed emotive.

Tutto questo ha, dunque, un importante impatto sull’organizzazione del pensiero dei ragazzi, sempre più sintetico ed esecutivo, dove si finisce per vomitare parole su parole, senza ascoltare l’altro, dove il rispetto e l’empatia, elementi che dovrebbero essere alla base di ogni relazione, rischiano di perdersi e di condizionare profondamente la capacità di riconoscere le emozioni dell’altro.

La comunicazione  a scuola

Infatti, una delle difficoltà maggiormente incontrate dai docenti nella gestione della classe, e che emerge  anche quando incontriamo i ragazzi nelle scuole, è legata proprio alla comunicazione.

Sembrano non essere più in grado di rispettare i tempi dell’altro, fanno molta fatica a tollerare le attese e i turni propri di un dialogo, tendono a parlare contemporaneamente senza attendere che gli altri abbiano terminato il loro intervento, magari intrattenendo più conversazioni contemporaneamente.

Ma noi?

In realtà anche noi adulti siamo dipendenti, ormai, e purtroppo, da questo modo di comunicare.


Se qualcuno a cui abbiamo scritto un messaggio visualizza e non risponde pensiamo "ecco, che cafone, ha letto ma non risponde".

Il problema che questo è il modo di comunicare maggiore di questi tempi. Per carità, possiamo comunicare in tempo reale con chi sta dall'altra parte del mondo.

non dobbiamo attendere tempistiche bibliche come attendendo una lettera. Ma cerchiamo sempre come in tutte le cose, di non esserne dipendenti.


by dr.ssa Maria Teresa Napolitano
1  
62