Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

giovani e boomer

2024-03-04 17:11:42

E i ragazzi non si sentono compresi

I motivi principali?

I “grandi” fanno fatica a vedere che i tempi cambiano, oltre a manifestare una certa noncuranza verso le opinioni dei ragazzi.

Tanti adolescenti, poi, sentono una mancanza di comprensione del loro rapporto con il digitale

I grandi? Poco aggiornati e molto distratti

Tra gli elementi che, a detta delle generazioni Z e Alpha, contribuiscono ad allargare la distanza tra i due universi c’è prima di tutto il fatto che le “classi” precedenti non capiscono che i tempi sono molto cambiati rispetto a quando erano giovani loro: così per il 62% degli intervistati.

A seguire, l’idea che da parte dei grandi ci sia una totale noncuranza per quel che pensano i più piccoli: a dirlo è il 46%.

Al terzo posto, troviamo la percezione che i cosiddetti “boomer” non comprendano il rapporto tra i ragazzi e la dimensione digitale, in particolare con i social network: il 41% colpevolizza gli adulti per questo.

Molto quotata - indicata da circa 1 su 3 - anche l’accusa di non capire desideri, passioni, priorità, sentimenti e timori delle nuove generazioni.

 Dialogo

E poi ci sono le questioni prettamente legate al “dialogo” in casa.

A renderlo parecchio complicato, lato genitori, ci sono soprattutto tre fattori.

Per cominciare, il fatto di non mettersi mai in discussione e di pensare di avere sempre ragione: lo afferma il 38%.

Quasi alla pari (37%) c’è l’abitudine di tirare fuori la fatidica frase “ai miei tempi…”, lontani però ormai decenni. Senza dimenticare l’utilizzo dei voti scolastici come indice universale di soddisfazione: se ne lamenta il 33%.

Da non sottovalutare, infine, anche l’apparire distratti e quasi di “fingere” di ascoltare ciò che dicono i figli (e i giovani in generale) ma anche di pretendere troppo dai ragazzi, caricandoli di responsabilità.

Entrambi gli aspetti vengono rilevati da oltre uno intervistato su quattro e, nel caso delle ragazze, le percentuali salgono ulteriormente.

A conti fatti, solo il 19% degli intervistati non si sente di rimproverare nulla agli adulti di riferimento.

Il confronto tra figli e genitori è ai minimi termini

Tutto quanto appena detto, all’atto pratico, si traduce in una diffusa incomunicabilità. Solamente il 40% dei ragazzi dice di condividere con una certa frequenza le proprie idee e i propri pensieri con i genitori.

Quasi il doppio (79%) preferisce di gran lunga farlo con amici e coetanei.

Ma mamme e papà sono fortemente insidiati anche da fratelli e sorelle, che ottengono un buon 30% di preferenze.

I genitori risalgono un po’ nella gerarchia dei “confessori” giusto se c’è un problema: in questi casi è il 43% a scegliere loro per parlarne.

I fratelli perdono un po’ di affidabilità, interpellati solo dal 22%. Ma la via che rimane più battuta è quella che porta verso i pari età, percorsa prioritariamente da circa i due terzi degli intervistati (64%) anche se la questione è più delicata. 

Soluzioni?

Tante e tutte diverse in base alle situazioni, la caso, ai soggetti coinvolti.

Ma la cosa che accomuna tutti è una: l'empatia.

E la presenza. Crescete coi vostri figli, cercate di far capir loro che voi ci siete sempre, anche senza parlare.

E ogni volta che avranno bisogno di voi sarete pronti ad ascoltarli e supportarli davvero, senza essere giudicanti.

Interessatevi ai loro interessi, comprendeteli, capite i loro silenzi e se avete bisogno di me contattatemi

by dr.ssa Maria Teresa Napolitano