Adolescenti: istruzioni per l'uso.
Educare all'empatia
Essenziale per adolescenti e bambini
I bambini e i ragazzi crescono in una società che tende un pò troppo allâindividualismo.
Si dà poco valore allâaltro e alle sue emozioni e si attribuisce un peso eccessivo ai confronti, intesi come necessità di dimostrare la propria supremazia sullâaltro.
valore alle emozioni
Basti vedere come anche sui social network non ci sia un confronto, anzi, tendenzialmente câè scontro, sopraffazione e aggressività, dove pur di aver ragione si prevale sullâaltro, senza rispetto, né empatia.
Lâempatia, dal greco en-pathos, ossia âsentire dentroâ, non è altro che la capacità di mettersi nei panni dellâaltro, comprendere le sue emozioni e sensazioni e sentirle come se fossero le proprie.
Si tratta di una competenza che va assolutamente nutrita, soprattutto oggi che si interagisce sempre di più da dietro uno schermo di uno smartphone, tablet o pc, con una comunicazione prettamente sintetica ed instant.
Molti giovani, infatti, hanno molta difficoltà a gestire, da un punto di vista emotivo, le relazioni, a riconoscere le emozioni e a risolvere le incomprensioni e i conflitti.
Questo poi va ad influire anche sul loro benessere e stato dâanimo.
Lâempatia è una competenza importante, alla base dello star bene insieme, di una comunicazione efficace e di relazioni più sincere, soddisfacenti e rispettose.
Come aiutare i figli a svilupparla?
1. METTETE DA PARTE LA TECNOLOGIA.
Per comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri, è necessario abituare i figli sin da piccoli alla condivisione, per cui ritagliatevi dei momenti senza tecnologia, in cui ci si guarda negli occhi e si raccontano le proprie esperienze.
Un momento potrebbe essere quello dei pasti in cui si è tutti insieme.
Non basta però semplicemente parlare, è importante focalizzarsi su come ci si sente, sulle emozioni, per allenare i figli a comprendere i propri sentimenti e quelli altrui.
2. DATE IL BUON ESEMPIO.
La gentilezza e il rispetto sono concetti che i bambini e i ragazzi apprendono allâinterno della famiglia attraverso lâesempio, osservando come si comportano gli adulti che sono per loro un riferimento.
È inutile che diciamo ai figli di rispettare il prossimo, se poi ci sentono fare battutine o commenti di disprezzo verso le altre persone.
È fondamentale che gli adulti mettano in pratica ciò che vogliono insegnare ai figli.
3. ALLENATELI A METTERSI NEI PANNI DEGLI ALTRI.
Facendo riferimento a degli eventi specifici accaduti a persone vicine ai figli, degli esempi presi dalla quotidianità oppure a partire da una favola, un cartone, un film, abituateli a riflettere e a chiedersi come si sentirebbero al posto di quella persona.
Mettetevi voi in gioco per primi e confrontatevi su questo per aumentare la sensibilità e la capacità di immedesimarsi nellâaltro e provare le sue stesse emozioni.
4. AIUTATELI A RICONOSCERE LE EMOZIONI.
Soprattutto quando il bambino è piccolo, è normale che esprima le sue emozioni attraverso il pianto, il corpo e il comportamento.
Un compito importante dellâadulto è quello di iniziare a decodificare il vissuto e verbalizzarglielo, con frasi del tipo âCapisco, sei proprio arrabbiatoâ.
In questo modo, quando cresceranno, impareranno a riconoscere le emozioni e a gestirle, altrimenti tenderanno o a reprimerle o ad agirle con comportamenti disfunzionali.
5. COMPRENDETE IL LORO PUNTO DI VISTA.
È importante, soprattutto quando ci sono discussioni o si è arrabbiati, non restare fermi soltanto sul proprio punto di vista ma ascoltare i figli e mettersi nei loro panni per capire i loro sentimenti, bisogni e la loro prospettiva.
I figli imparano molto di più dallâesperienza relazionale concreta: se basate le interazioni con loro sullo scontro, piuttosto che sul rispetto e lâascolto reciproco.
Impareranno quella modalità di relazionarsi, considerandola come la modalità corretta con cui interagire con gli altri.
6. INSEGNATEGLI A GESTIRE I CONFLITTI.
I litigi non vanno negati o eliminati, si deve dare la possibilità ai figli di esprimere anche le emozioni negative, accompagnandoli nella gestione dei conflitti.
È importante che i genitori non impongano una soluzione esterna, ad esempio obbligandoli a fare la pace, a chiedere scusa o cercando a tutti i costi un colpevole.
Devono imparare ad ascoltare, a raccontare a turno il proprio punto di vista e a trovare insieme una soluzione, senza imporsi e prevalere sullâaltro.
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