Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

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Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Dismorfofobia

2023-02-06 18:21:05

Che cos'è, le cause e come uscirne.

Che cos’è la dismorfofobia?

Solitamente quando ci riferiamo al termine dismorfofobia intendiamo quella specifica preoccupazione rispetto alla percezione di uno o più difetti in ambito fisico. Una eccessiva preoccupazione che determina una compromissione rispetto alle normali attività quotidiane.

La persona che ne soffre passa molte ore a preoccuparsi dei presunti difetti fisici che riscontra in merito al proprio aspetto fisico. Specificatamente in merito a;

  • naso
  • bocca
  • orecchie
  • i capelli
  • gambe
  • braccia
  • seno
  • organi genitali.

La cultura all’interno della quale viviamo, una cultura molto attenta all’estetica, non può che sollecitare un aumento dell’incidenza di tale disturbo.

Quali sono i sintomi che caratterizzano questo disturbo?

Tendenzialmente l’età di insorgenza di tale disturbo è compresa tra i 10 ed i 15 anni, durante il periodo dell’adolescenza. E non si riscontra una differenza di genere: maschi e femmine sembrano soffrirne in egual misura.

La preoccupazione in queste persone acquisisce una sintomatologia di tipo fobico-ossessivo, determinando un elevato disagio personale, e un profondo stato di vergogna che si ripercuote sia nell’ambito lavorativo che nelle relazioni personali. Le persone che soffrono di tale disturbo tendono ad isolarsi, e nella maggior parte dei casi tendono ad utilizzare dei comportamenti per mascherare il difetto. Mantenere delle posture fisse, o dedicare tanto tempo a truccarsi senza poi sentirsi sicuri.

Come capire se si soffre di dismorfofobia? Come avviene la diagnosi?

In base alla più recente revisione del Manuale Diagnostico Statistico delle Malattie psichiatriche, DSM-5, il disturbo di dismorfismo corporeo fa parte dello spettro del Disturbo ossessivo compulsivo e disturbi correlati.

Per emettere una diagnosi differenziale specifica è necessario riscontrare:

  • preoccupazione nei confronti di uno o più difetti fisici non oggettivamente rilevabili o trascurabili da parte di altre persone
  • adozione di comportamenti ripetitivi o rituali come guardarsi allo specchio, toccare la parte difettosa, ricercare rassicurazione, o di atteggiamenti mentali quali pensieri ossessivi, costante confronto con gli altri, convinzione di essere osservato e giudicato. Comportamenti in risposta alla preoccupazione per il proprio difetto fisico
  • forte stressansia e calo del tono dell’umore causati dalla persistente preoccupazione per il difetto fisico
  • difetto fisico oggetto della preoccupazione diverso dal peso corporeo o dalla massa grassa. In questo caso, infatti, è probabile la presenza di un disturbo del comportamento alimentare
  • la consapevolezza che il difetto lamentato sia in realtà minimo o inesistente può essere nulla, parziale o elevata, ma ciò non incide sul grado di penetrazione dei pensieri o dei comportamenti ossessivi nella vita quotidiana.

Questi rappresentano i criteri diagnostici di tale disturbo ed ovviamente la valutazione spetta ad un clinico competente. Un altro aspetto fondamentale è la distinzione tra tale disturbo e l’anoressia nervosa.

Come nasce la dismorfofobia? Quali sono le sue cause?

Solitamente qualunque disturbo, compreso questo, ha cause che possono essere riscontrabili in fattori di natura genetica o biologica: infatti diverse prove suggeriscono che il dismorfismo sia più comune in persone che hanno genitori o parenti con lo stesso disturbo. Non è semplice però capire se i sintomi, il vedersi brutti o guardarsi spesso allo specchio ad esempio, derivino da aspetti genetici o dai loro comportamenti.

Altri studi hanno invece riportato che i pazienti che soffrono di questo disturbo hanno vissuto esperienze di bullismo, maltrattamenti psicologici e prese in giro da parte dei coetanei.

Questo non fa che peggiorare la loro sensazione di sentirsi brutti. Sperimentare queste esperienze può perciò portare allo sviluppo di un’immagine negativa di sé stessi e ad ossessionarsi sul proprio aspetto. Ciò è particolarmente vero in adolescenza, quando si è più sensibili all’apparenza fisica o al modo in cui il corpo sta cambiando.

Ovviamente un altro fattore importante è una scarsa autostima e la tendenza al perfezionismo che possono portare la persona a sviluppare una attenzione esagerata al corpo.


Come risolvere questo disturbo?

Per le persone che soffrono di questo disturbo, la chirurgia estetica sembra spesso una soluzione possibile. In realtà non fa che peggiorare i sintomi, intrappolando i pazienti in una cerchia infinita di richieste di interventi chirurgici che non sono quasi mai risolutivi.

In realtà, l'unico modo per poter usre da questo loop è parlare con un professionitsa che cerca di capire l'origine del vostro star male.

Vi ricordo che se avete bisogno del mio aiuto potete contattarmi qui

by dr.ssa Maria Teresa Napolitano
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