Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

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Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Crisi adolescenziale e ansia da dover gestire

2023-09-27 16:57:26

Vediamo il perché, l'origine e cosa fare in questi casi

E’ indubbio che un numero crescente di ragazzi e ragazze stia vivendo un periodo che li vede fronteggiare l’ansia, in varie sfumature.

Diverse ricerche nazionali e internazionali, negli ultimi mesi, hanno evidenziato questo fenomeno e hanno cercato di sensibilizzare gli adulti su possibili soluzioni.

L’ansia  risulta, tra i ragazzi,  molto pervasiva, la vediamo declinarsi in forme più lievi o in alcune gravemente invalidanti, quando si costella cioè in un vero e proprio disturbo che impedisce alla persona di adempiere ai normali compiti della vita.

Dai social, alla guerra, ai genitori onnipresenti: le radici dell’ansia

Alla base di quest’ansia crescente, ci sono elementi esterni e totalmente endogeni, fattori di contesto, modalità relazionali e radici familiari.

Pensiamo, per esempio, al fatto che ragazzi e ragazze vivono oggi un tempo caratterizzato da fattori esterni fortemente ansiogeni: gli anni del Covid, che hanno seguito quelli del terrorismo e preceduto quelli della guerra in Ucraina.

La “fornace dei social” e la paura del giudizio

Tutto questo avviene, poi viene amplificato nella “fornace dei social”, come l’ha definita in una recente intervista il noto psicanalista Massimo Ammanniti, secondo il quale la vita in rete amplifica moltissimo l’ansia dei giovani.

Infatti i ragazzi, dall’adolescenza in poi, hanno più bisogno dell’approvazione del gruppo dei pari che di quella dei genitori, ma l’essere continuamente sovraesposti sul web li rende preda di una paura del giudizio che diventa esponenziale e incontrollabile.

Questi ragazzi, poi, sono stati molto spesso bambini sovraccaricati di attività e costretti a performare sin da piccoli (alcuni di loro già alla scuola materna non hanno un pomeriggio libero).

E sono figli di genitori che, pur con le migliori intenzioni, si sostituiscono ai figli per eliminare dalla loro strada più ostacoli possibile, convinti di fare il loro bene ma in realtà rendendoli più fragili, impreparati alle inevitabili difficoltà della vita e molto meno capaci di impegnarsi per ottenere un risultato.

Troppe scelte, nessuna scelta

C’è poi un altro aspetto che a mio parere alimenta ulteriormente le loro ansie, una volta cresciuti: si trovano di fronte, a un certo punto del loro cammino, tante, forse a volte troppe possibilità, troppe strade da poter scegliere, che, non padroneggiando a pieno le loro capacità, invece di orientarli li disorientano.

E’ indubbiamente bello poter scegliere tra molte alternative, ma i ragazzi di oggi, per come li abbiamo descritti, non riescono a sfruttare questa occasione, che anzi, diventa una fonte aggiuntiva di ansia.

Tutto sembra troppo fluido, reversibile, manca una forte motivazione e manca la capacità di stare anche con l’eventuale difficoltà, di rimboccarsi le maniche e credere di poter superare l’ostacolo.

Sentono che tutto è più grande di loro, si percepiscono persi e disancorati. Ovviamente non sono tutti così, ma un buon numero sì.

E’ come se in questi ragazzi mancasse qualcosa che li “contenga”; probabilmente a volte è mancato anche nelle loro famiglie quando erano piccoli. Ricordiamo che il contenimento emotivo nelle primissime fasi della vita è fondamentale per una buona crescita del bambino.

Il contenimento che serva ai bambini e agli adolescenti

In generale, il bisogno semplice e allo stesso tempo estremo di ogni bambino è quello di sentire che nelle situazioni difficili il suo Qualcuno di riferimento in quell’istante ha la situazione sotto controllo.

Ma questo bisogno esplode di nuovo in adolescenza, età in cui si cercano altre forme di contenimento, più adulte, fatte di regole e limiti diversi, ma sempre necessari.

A volte sarebbe meglio poter scegliere tra due cose piuttosto che tra cento: le ansie di sbagliare, di deludere, di perdere tempo, di non farcela, di non avere abbastanza motivazione, avrebbero meno terreno fertile su cui attecchire.

Saper chiedere aiuto

E’ bene che questi giovani possano ususfruire di percorsi di aiuto, per recuperare la capacità di ancorarsi a se stessi e di realizzarsi a pieno.

Quando i livelli di ansia sono patologici, e si arriva al ritiro sociale, è necessario un lavoro strutturato, a volte anche con qualche farmaco, perché l’obiettivo è quello di toglierli al più presto da quello stato di profonda sofferenza e frustrazione che rischia di cronicizzarsi e dal quale poi diventa sempre più complicato uscire.

E’ tanto importante aiutarli, perché sono anche ragazzi ricchissimi di qualità, di intelligenza, di sensibilità e di enormi potenzialità.

Ma se avete bisogno del mio aiuto contattatemi pure:)

by dr.ssa Maria Teresa Napolitano
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