Dr.ssa Napolitano

Adolescenti: istruzioni per l'uso.

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Adolescenti: istruzioni per l'uso.

Consapevolezza emotiva

2023-12-13 17:19:54

Spunti di riflessione sulle proprie emozioni

Emozioni

Non siamo abituati nella nostra vita a fare spazio alle emozioni, a ritagliarci momenti per ascoltarci, a cercare un posto in cui sentire in modo libero e sicuro ciò che proviamo.

Piuttosto ci sentiamo dire di mantenere la calma, di restare lucidi, di andare avanti, di sorridere comunque. Come se ciò che proviamo non contasse, non avesse valore, potesse essere imbottigliato e nascosto in una sorta di ripostiglio mentale.

Quasi un impiccio, un fastidio. Eppure ciò che sentiamo è prezioso, è una sorta di riferimento per non perdersi e per interpretare ciò che ci circonda, per capire se siamo in pericolo ad esempio oppure se ci troviamo in una dimensione che nutre e rinforza.

Le emozioni possono essere difficili, imbarazzanti, destabilizzanti. Sollevano e schiacciano ma sono praticamente la nostra vita, il significato che diamo alle situazioni.

Sono messaggi per interpretare ciò che succede e per reagirvi. Tenere conto di cosa sentiamo ci fa capire quale può essere il modo migliore di comportarci.

Consapevolezza emotiva




Le emozioni sono una forma speciale e preziosa di consapevolezza, di esperienza, un modo affettivo di vedere e sentire le situazioni.

Sono risposte emotive alle nostre esperienze, un linguaggio interiore che cerca di darci informazioni preziose. Sono un modo evolutivo e adattivo di elaborare il mondo che ci circonda.

Certo, siamo nel tempo degli algoritmi e delle tecnologie digitali che promettono di semplificare la complessità del comportamento umano. La necessità di affidarci alle emozioni può sembrare superata.

Eppure, proprio adesso, nel momento in cui si sente parlare di empatia progettata, di intelligenza emotiva artificiale, di tecnologia sintetica in grado cioè di replicare le emozioni umane nelle macchine, è opportuno rivalutare e potenziare la nostra intelligenza emotiva.

Le cose che contano alla fine sono quelle che ci emozioniamo, che portano uno strano movimento dentro, uno struggimento, una spinta, un dolore, un’apertura… che ci fanno sentire vivi.

Cosa significa quindi diventare consapevoli ed elaborare le emozioni? Significa rimanere connessi con noi stessi, aprire il nostro cuore, fare chiarezza, valutare i nostri bisogni, renderci autentici, convalidare cosa siamo e cosa proviamo, avere il coraggio e la curiosità di scoprirci. Integrarsi. Gestire le reazioni, impegnarsi in processi decisionali più utili e convenienti.

Il linguaggio tecnico non sempre aiuta

Quando raccontiamo noi stessi tendiamo spesso ad utilizzare un vocabolario emotivo limitato che limita di conseguenza gli strumenti che abbiamo per regolare le nostre emozioni.

Come dire, siamo un po’ approssimativi, asciutti, a volte grezzi nel descrivere cosa proviamo, nessuno ci insegna a farlo davvero del resto. Spesso utilizziamo il linguaggio piatto, omogeneo - e inflazionato - dei sintomi e dei disturbi che non sempre aiuta.

Sono depressa, sono ansiosa, è un narcisista. Basta digitare su Google queste parole e via, possiamo reperire elenchi di sintomi nei quali riconoscersi o identificare qualcuno vicino a noi.

È comprensibile, un’etichetta rassicura, fa sentire meno soli, meno strani, meno diversi, impacchetta il disagio offrendo l’idea di soluzioni facili e veloci.

Pensare ad una causa fisiologica dei nostri pensieri e delle nostre angosce, ad uno "squilibrio chimico nel cervello", ci fa credere alla fine si non avere niente di grave e niente soprattutto per il quale doversi impegnare direttamente.

Qualcosa o qualcuno interverrà per noi. Se ci pensiamo bene però l’etichetta invece impoverisce i termini emotivi, penalizza, sposta l'attenzione e impedisce di comprendere bene noi stessi e di essere empatici con gli altri.

Le categorie diagnostiche, necessarie in ambito medico, vestono esteriormente la sofferenza interiore ma offrono spiegazioni che non ci coinvolgono. Semplificano, ma l’esperienza emotiva non dovrebbe essere semplificata.



Assumiamoci la responsabilità delle nostre emozioni

I pensieri sono piatti, sono le emozioni a dare colore, profondità, modulazione alle nostre esperienze. A scatenare energia e movimento in molti casi.

Le emozioni sembrano in un primo momento non avere parole. Il loro potere si consuma nell’intimità ma rimanendo connessi con noi stessi poi affiora sempre il bisogno di esprimerle, di tirarle fuori.

Saper dare un nome alle emozioni e parlarne è una parte fondamentale dello sviluppo della salute emotiva. Per questo servirebbe appropriarsi di un linguaggio libero, di un vocabolario ricco per raccontare anche a noi stessi cosa proviamo.

Per riformulare i nostri dolori, il nostro disagio, per parlare dei nostri sentimenti, di cosa e come sentiamo, della NOSTRA risposta alle NOSTRE situazioni, sempre unica e personale.


Tutto il nostro vissuto non può stare in un linguaggio clinico, le riflessioni hanno bisogno di parole libere. Perché abbiamo sempre il potere di interpretare le situazioni, di cambiare il modo di pensare le cose e di scegliere come rispondervi.

Convalidare le nostre emozioni ci aiuta a pensare a come usarle al meglio. Aumentare la comprensione del nostro mondo emotivo è la chiave per riprendere potere su come ci sentiamo e sul nostro senso di autonomia. 

Potremmo migliorare anche le relazioni assumendoci la responsabilità delle nostre emozioni, rendendoci conto dell’energia mossa da ciò che proviamo.

Alcune cose da ricordare sulle emozioni



  • Le emozioni non possono essere fermate o programmate, possiamo scegliere solo come rispondervi.
  • E’ impossibile sbarazzarsi delle emozioni. Fingere di non sentirle non le fa scomparire ma porta più dolore nel tempo.
  • Le emozioni sono contagiose.
  • Emozioni e sentimenti sono due cose diverse ma collegate. Le emozioni sono i dati grezzi e immediati su come stiamo, mentre i sentimenti sono le esperienze mentali delle emozioni a cui la mente assegna significato.
  • Le emozioni ci motivano ad agire e ci aiutano a prendere decisioni. Ci offrono gli strumenti per esprimerci e interagire con gli altri Hanno praticamente un impatto su tutti gli aspetti della nostra vita
  • Non ci sono emozioni buone o cattive, ma ci sono modi buoni e cattivi di esprimere o agire in base alle emozioni. Comprendendo l’importanza delle emozioni possiamo imparare meglio come gestirle.
  • Sia le emozioni positive che quelle negative sono normali e utili.
  • Tutte le emozioni dicono qualcosa su di noi e sulla nostra situazione anche se a volte facciamo fatica ad accettare ciò che sentiamo e ci giudichiamo per sentirci in un dato modo. 
  • La consapevolezza emotiva ci aiuta a sapere di cosa abbiamo bisogno e cosa vogliamo o non vogliamo, è necessaria per capire gli altri e costruire relazioni migliori.
  • Possiamo diventare tutti più consapevoli delle nostre emozioni e quindi più intelligenti emotivamente. Lavorare con le emozioni sblocca potenti energie per il cambiamento personale.
by dr.ssa Maria Teresa Napolitano
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