Adolescenti: istruzioni per l'uso.
Cellulari vietati a scuola
Meglio proibire o educarne all'uso corretto?
Cellulari vietati alle elementari e alle scuole medie. Il ministro allâIstruzione Giuseppe Valditara annuncia la stretta, ma tra i presidi il pungo duro non convince.
Il divieto
Andiamo per gradi. Secondo il ministro lâutilizzo del cellulare a scuola è inopportuno anche se questi avviene per fini didattici.
Per Valditara lâutilizzo improprio dello smartphone può diventare un elemento di tensione tra studenti e docenti.
Tensioni che arriverebbero addirittura ad atti aggressivi. Da qui alla stretta il passo sarà breve.
Resta da capire le modalità attraverso le quali vietare lâutilizzo dei cellulari a scuola.
Ma la tolleranza zero fa storcere il naso ai dirigenti scolastici. "In realtà già oggi nelle scuole lâutilizzo dello smartphone è regolato - premette Lorella Camporesi (nella foto) dirigente alla scuola Bertola di Rimini -. Non lo si può utilizzare, salvo che per fini didattici.
La scuola
Ed è quello che si fa rispettare. Nel momento in cui un cellulare suona durante la lezione, il telefono viene portato in segreteria e vengono chiamati i genitori per la riconsegnaâ.
Il divieto totale lascia perplessi. âRitengo che tra i giovani ci sia lo stesso abuso dello strumento che câè tra gli adulti.
Le crociate periodiche a cui assistiamo contro lâutilizzo dei cellulari credo che ormai siano fuori tempo.
Questo strumento è parte della nostra quotidianità, dunque bisogna imparare a utilizzarlo nel modo corretto. Ecco, credo che sia meglio educare al suo utilizzo che un divieto totale".
Cosa fare?
Cancellare gli smartphone dalle scuole desta qualche perplessità anche in Nicola Tontini, dirigente dellâistituto comprensivo 1di Riccione.
"Nel nostro istituto - premette Tontini - lâutilizzo degli smartphone a fini didattici viene concesso e su questo non vi sono problemi.
Il docente fa domanda e la richiesta viene accettata. Tuttavia è vero che ad oggi una normativa chiara non câè e sono limitate le azioni che si possono mettere in campo per gestirne lâuso, quando il fine non è didattico.
Ad esempio lâidea di raccogliere tutti i cellulari al momento dellâentrata non è affatto semplice da perseguire. Servirebbe una regolamentazione chiara a cui riferirsi".
Secondo me...
Inizialmente ero combattuta dall'adottare il pensiero del minitro o dei presidi.
E' vero, soprattutto con i minori, i divieti sono l'anticamera della ribellione, del trasgredire una regola. Il divieto, come anche una regoal, se non spiegata nel modo corretto, e non data fine a se stessa, non è mai la cosa più giusta da fare.
Vero, è giusto educare i ragazzi al corretto uso del cellulare. Ed è proprio perché si deve educare i ragazzi si deve anche fare capire loro( questa è educazione) che in determinati contesti come la scuola non si può utilizzare.
Perché? Perché in un posto dove bisogna prestare attenzione alle lezioni e al rapporto con docenti e compagni di classe, dove si impara a crescere non è il caso. Una volta fuori è un altro discorso.
E poi, ragazzi, parliamoci chiaro, una mattinata guardandoci negli occhi è meglio che incollarci ad uno schermo no?
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