Elvino Miali Psicoterapeuta

Percorsi per cambiare

Autostima, attenti alla trappola.

2019-11-15 22:58:31

Spesso si chiede: “Dottore, il mio è un problema di autostima?” “Come faccio ad avere più autostima?” Ci sono tre trappole in cui non cadere quando si parla di autostima.La prima trappola è insita nella parola stessa: auto-stima; vuol dire che c’è una parte di noi che valuta e un’altra parte

Autostima. C’è una invasione di corsi sull’autostima.


Spesso si chiede: “Dottore, il mio è un problema di autostima?” – “Come faccio ad avere più autostima?”


Ci sono tre trappole in cui non cadere quando si parla di autostima.

La prima trappola è insita nella parola stessa: auto-stima; vuol dire che c’è una parte di noi che valuta e un’altra parte di noi che è valutata.


Sappiamo che i problemi di autostima hanno spesso una radice lontana e che dipendono da quanto siamo stati giudicati nella vita (soprattutto dal clima familiare, scolastico, ecc) attraverso le cosiddette “frasi killer“, ossia quei giudizi che hanno lasciato il segno profondamente.


Questo ci porta ad una considerazione: se noi valutiamo come soluzione, al posto di un giudizio negativo, un giudizio positivo, ciò fa comunque bene ma con la dovuta attenzione!


Einstein diceva che non possiamo risolvere un problema usando la stessa logica che l’ha creato.

Quindi se la logica che l’ha creato sono il giudizio e la valutazione, continuando a valutarci ricadiamo nello stesso errore.


La tendenza ad avere bisogno di conferme e di giudizi positivi da parte degli altri, ti fa rischiare di costruire un’autostima fatta di sabbia, che alla prima marea viene distrutta e che tocca, ogni volta, ricostruire.


La seconda trappola, nel tema dell’autostima, sono i canoni rispetto ai quali paragonarsi per capire se siamo persone di successo (quindi la macchina, il denaro, il lavoro di prestigio, le belle donne, ecc.), vale a dire i fiori all’occhiello da mostrare… e ritorniamo di nuovo al bisogno di conferme.


La terza trappola è il giudizio che tu hai verso il mondo “altro” da te o la tua propensione a vedere quello che non va anziché quello che è bello e utile e che potrebbe essere fonte di apprendimento.


La persona a cui non va bene nessuno, della serie “Io sono ok, tu non sei ok”, non ha autostima; è un individuo che ha bisogno di sentirsi superiore: il che ci fa capire quanto dentro sia molto fragile.


Un corso ideale di autostima è, in realtà, un corso di amore, amore incondizionato verso noi stessi.

Lo stesso amore che un genitore ha verso il proprio piccolo che vede crescere; amore per gli errori come strada maestra per imparare.


E poi, amare gli altri. 

Cosi la persona disordinata diventerà una persona creativa; chi arriva in ritardo potra’ essere considerata una persona che si lascia desiderare; la persona aggressiva e’ quella che ci allenera’ a stare nel conflitto, ad imparare a rispondere ed infine a scegliere se vogliamo continuare ad averci a che fare o meno.


Anche grazie alle persone che ci hanno fatto del male abbiamo imparato molte cose.


In definitiva, autostima non corrisponde a quanto ti valuti ma a quanto amore ti doni.


BBuon cammino. 

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