Anche tu, come me, e come tanti altri docenti che hanno seguito i corsi di didattica strumentale, sai perfettamente che i libri sulle teorie didattiche raccomandano sempre di partire dalle reali esigenze degli allievi, per motivarli ed ottenere successo.
Ma nella didattica dello strumento musicale,
E una volta entrati in conservatorio,
Nella didattica dello strumento l’affermazione “partire dalle reali esigenze degli allievi” viene spesso confusa.
Mi è capitato più volte, infatti, di dover evidenziare ai miei studenti che è necessario tener conto delle specificità di ciascuno, ma calibrando sempre la didattica in funzione degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Per fare ciò è indispensabile saper analizzare la personalità dell’allievo. Questo non significa dover necessariamente avere competenze psicologiche, ma porsi in ascolto, catturando, non solo attraverso le parole, ma anche tramite gli atteggiamenti, quello che l’allievo vuole comunicare.
La personalità è data dall’insieme di fattori, di modi d'essere di un individuo. Quest’organizzazione complessa di elementi si struttura nel corso dello sviluppo del soggetto, attraverso le sue continue interazioni con l’ambiente.
Spesso, parlando di personalità si fa riferimento agli aspetti unici che contraddistinguono ciascun individuo.
Tuttavia, alcuni modi di sentire e di agire possono essere simili in più persone.
Le teorie sulle personalità sono numerose. Tra le più recenti c’è la “Teoria dei Big Five”, considerata quella che spiega maggiormente la variabilità individuale tra i soggetti in termini di fattori di personalità. Un approfondimento si trova sul sito Big Five - Tratti di personalità: le caratteristiche della famosa teoria. In esso emerge che secondo questa teoria esistono cinque grandi fattori della personalità, che corrispondono alle macro-categorie più usate per descrivere le diversità tra gli individui.
Tuttavia, non trascurando certamente gli studi teorici sull’argomento, e soffermandomi sulle caratteristiche di miei allievi, nel corso della mia esperienza didattica ho individuato tre macro categorie, di cui ti voglio parlare. Si tratta di personalità ricorrenti nell’ambito dei musicisti, con caratteristiche ben precise, di cui devi tener conto se vuoi applicare una didattica mirata ed ottenere, quindi, successo.
Il primo tipo di personalità è quello del “musicista diligente”. Si tratta di un allievo che esegue i compiti, legge informazioni sui brani che gli vengono assegnati, studia, utilizza qualsiasi esperienza per imparare, per riflettere e per migliorare. Spesso è una persona introspettiva, e difficilmente si apre con il proprio docente.
È indubbiamente dotato di autostima, ma il rischio è che è troppo ingessato nei suoi schemi di perfezionismo e tende, quindi, a rallentare lo studio, impiegando più tempo del necessario. Molto spesso manca alle lezioni perché non si sente adeguatamente preparato.
Il compito del docente è quello di fargli comprendere, con toni pacati e gentili, e comunicazione efficace, che la perfezione non esiste e che è necessario avere costanza anche nel partecipare alle lezioni. Altro compito è quello di non sottovalutare il momento di confronto, facendogli esporre gli approfondimenti fatti su un determinato argomento o brano.
Diverso è il discorso se si è di fronte ad un “musicista protagonista”, tutto proiettato all’esterno. Si tratta di un allievo che ama esibirsi, in qualsiasi momento ed in qualunque posto. Si applica, ma difficilmente accetta i consigli e, men che meno, ama essere ripreso. È tutto proiettato a finire velocemente lo studio di un brano, indipendentemente dalla qualità della resa esecutiva.
Non si interroga sugli eventuali insuccessi ed è determinato ad abbandonare lo studio, qualora non riesca a dominare la scena.
Il docente deve fargli capire gradualmente la necessità di approfondire e di perfezionare i brani che studia, anche in vista delle esibizioni (concorsi, saggi, concerti).
L’ultimo tipo di personalità è quello del “musicista ludico”. Si tratta di un allievo che considera lo studio dello strumento puro divertimento. Finché gli esercizi lasciati dall’insegnante gli risultano facili, questo allievo è ben felice di studiare e di divertirsi. Ma, nel momento in cui gli si richiede più impegno, tende ad abbandonare lo studio, in quanto non più spinto dal desiderio di giocare suonando.
Compito del docente, quindi, è quello di instaurare un clima collaborativo e di continua scoperta delle regole per un’esecuzione brillante. Deve portarlo, via via, ad approfondire ed a studiare anche le cose più difficili, “giocando” a trovare le soluzioni ai problemi da affrontare.
I risultati di un approccio didattico che parta dall’analisi delle caratteristiche personali dell’allievo sono molteplici e sicuri.
L’allievo:
Il docente:
Tutto quello sopra esposto è sicuramente solo un cenno. Fammi sapere cosa ne pensi e lasciami un commento con la tua opinione.
Se, invece, vuoi approfondire l’argomento sui tre tipi di personalità, continua a seguire i miei post, in cui analizzo nello specifico ciascuna delle tre personalità e delle caratteristiche dei docenti.
Se vuoi parlarmi del tuo caso specifico con il tuo allievo di strumento musicale, allora contattami. Sarò felice di aiutarti.