Racconto senza titolo

È quasi l'una di una profumata notte di fine maggio.
Sono a casa, preparo le ultime cose, ho il cuore a farfallina, che sensazione curiosa.
Sono pronta, zaino in spalla, esco, chiudo la porta e mi lascio alle spalle vent'anni di vecchiaia e una rabbia atavica che da sempre fa parte di me.
Mi incammino verso il luogo prescelto, ho la mente in subbuglio, sembra quasi un flipper con la pallina che rimbalza senza nessuna coerenza.

A una cinquantina di metri dall'arrivo, alzo lo sguardo e in penombra lo vedo, ti vedo, ragazzo con la criniera.
Sei già lì ed io che temevo non venissi.
Arrivo e ci vediamo, ci vediamo per la prima volta da quando ci conosciamo.
Vorrei dirti ciao, toccarti i capelli, guardare le tue mani, ma sono completamente paralizzata dall'emozione, ecco sento già l'eritema che mi brucia il collo, le mie mani gelide che arrecano un momentaneo sollievo.
I nostri sguardi si incrociano nell'ombra di lampione lontano e il sorriso della luna è complice benevolo.
Non diciamo una parola, non ce n'è bisogno, il momento è unico, le sensazioni provate le medesime.
Ti giri, sali in moto. Ma dove l'hai scovata? È un reperto archeologico! Ma tu la conosci come solida ed affidabile.
Mi accomodo dietro di te, abbraccio il tuo torace, appoggio la testa sulla tua schiena e sono felice della follia che mi porta via con te.
Abbiamo deciso di iniziare il nostro viaggio di notte, complice per noi, più consona al nostro sentire, lontano dal caos diurno.
La prima tappa è Berlino, non ci sono mai stata, voglio vederla, ma soprattutto vederla attraverso i tuoi occhi.
Inizia così il nostro viaggio, il viaggio di due identità distinte, accomunate dalla stessa disperata voglia di vita.
Il viaggio di una donna con il cuore di ragazza e quello di un ragazzo con lo sguardo da uomo.