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18 gennaio 2017 (ricordi e poesia)
2020-01-18 13:20:22
foto presa dal web - Ciò che rimane dell'hotel Rigopiano dopo la valanga del 18 gennaio 2017 - una mia poesia, preceduta da ricordi personali - continua a leggere 👇👇👇👇👇
L'Abruzzo sommerso da metri di neve, senza luce, né acqua, né riscaldamento, né telefono, per giorni.
Tagliati fuori dal mondo
18 gennaio 2017, alle 10,30 circa del mattino, il terremoto, una scossa forte.
Tanta paura.
In casa avevo, e ho ancora, una piccola radio di quelle anni 80, a batterie.
L'accendo per avere contatti con il mondo, e apprendo la notizia, devastante.
Una valanga ha sommerso l'hotel Rigopiano.
Mi sento male, soffocata all'impotenza.
Impossibile uscire di casa, impossibile riuscire ad avere contatti con i miei familiari.
Fortunatamente un vicino di casa ha il generatore, riesco a caricare il cellulare per qualche minuto, la linea va e viene, ma riesco a chiamare mia figlia, che vive a Milano. La sento spaventata a morte, da giorni non ha nostre notizie, e seguendo i TG, pensa al peggio. Riesco a tranquillizzarla, alcuni membri della nostra famiglia sono riusciti a spostarsi verso la costa. Noi siamo chiusi in casa, al buio, nel silenzio, al freddo, ma stiamo bene. A quel punto mia figlia ci da la notizia peggiore, a Rigopiano la situazione è tragica. Apprendo che c'è anche una coppia del mio paese, conosco bene i due ragazzi.
Qualche giorno dopo, cinque per l'esattezza, al mio paese viene ripristinata la linea elettrica, l'acqua, sporca, torna a fluire nelle tubature. Esco per fare rifornimento di viveri, trovo un paese pieno di gente, pieno di silenzio, gelo e disperazione.
La coppia è stata trovata priva di vita, mano nella mano.
Ho scritto questi versi per i due ragazzi che hanno trovato la morte nel gelo silenzioso di una valanga che ha travolto la vita di 29 persone
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