Cosa potrebbe succedere quando cadrà la Torre di Pisa?
Cadrà. Gli esperti lo sanno benissimo e non possono evitarlo ed è meglio non parlarne, mentre i giorni passano.
Hanno iniettato di tutto nel terreno per tentare di consolidarlo. Ma sotto vi è il Foro Romano della antica Pisa, in terreno instabile e stratificato. La torre giace su un terreno "morbido", che permette la continua e giornaliera trasmissione di vibrazioni su tutta la struttura.
Fondamentali sono gli incassi delle vendite di biglietti per salire sulla Torre, a dispetto delle vibrazioni che i turisti oggi trasmettono ogni giorno, ogni giorno, salendo e scendendo , dopo gli anni di chiusura della torre nelle stagioni del restauro e opere di consolidamento .
Nelle scorse stagioni la media dei visitatori saliti sulla Torre è stata di tre milioni di turisti all'anno.
Un biglietto ordinario per salire sulla Torre costa 18 euro.
Significa un introito di circa CINQUANTAQUATTRO MILIONI DI EURO ogni anno.
Significa una media statistica di 8000 visitatori ogni giorno, calcolati su 365 giorni.
Il ragionamento locale , delle cricche politiche locali, è una visione a corto raggio e a corto spirito in una mentalità che si arrabatta: la torre intanto oggi attira turisti da tutto il mondo. Dopo che crollerà, vedremo come rimediare.
La torre fu costruita nel XIII secolo con l'intenzione di farvi salire un sagrestano ogni tanto per fare suonare le campane oppure per la manutenzione da due chierichetti, ma certamente non immaginando una visita di centinaia o migliaia di persone ogni giorno che salgono e scendono per le strette scale.
La città sopravvive solo sull'indotto universitario (affittacamere, copisterie, negozietti , etc.) e sulla torre.
La durata media della visita a Pisa di un turista è di 20 minuti, senza includere il tempo per visitare la torre, per fare nell'ordine seguente:
1)foto idiota con la mano che regge la torre o la sostiene,
2) comprare e mangiare un panino a 8 euro dal sapore industriale (tanto chi ti rivede mai più, e il supermercato più vicino, se lo trovi, è a una certa distanza),
3) acquisto di una carabattola (di solito : la maglietta di Messi o Ronaldo, la torre di plastica, la torre dentro la boccia con acqua e effetto neve scuotendo la boccia, la testa di plastica del David, la cintura di cuoio fatta dagli artigiani di Wenzhou con fibbie stile anni 80) negli squallidi chioschetti che deturpano il paesaggio storico al Campo dei Miracoli e che sono la carta di visita di presentazione "Questi sono gli Italiani". Purtroppo quella dei chioschetti squallidi di carabattole è un derivato della subcultura colonialista americana, per cui in ogni luogo storico bisogna fare come a Disneyland e vendere zucchero filato e ninnoli.
4) partenza frettolosa per le altre destinazioni obbligate dalle guide di Forbidden Planet (Cinqueterre o Firenze), che guidano pedissequamente la lunga marcia dei turisti anche cinesi in Italia.
Totalmente ignorati dai ritmi turistici sono
-il Museo di San Matteo che, nonostante conservi pregevoli opere artistiche, ho sempre trovato VUOTO ad ogni stagione e ad ogni orario.
-Anche la Chiesa della Spina, che ospita, ogni tanto qualche artista contemporaneo per breve tempo , è ignorata.
-quasi Nessuno va a visitare il giro sopra le mura .
- Quasi ignorata è Piazza dei Cavalieri e l'edificio storico della Normale, la prigione del Conte Ugolino, la Chiesa con le bandiere catturate ai Turchi.
- Nessun turista medio sa che esiste altro, il giardino Scotto, le navi romane nell'Arsenale, la Chiesa romanica di San Zeno tutta decorata con colonne e capitelli imperiali romani staccati dalle rovine del Foro Romano.
- Non so quanti di voi abbiano mai messo piede dentro Palazzo Blu (per vedere cosa : la mostra sulla Nasa e gli astronauti?, le grafiche dell'olandese Escher ? Le proiezioni murali di lontane opere di Van Gogh ? Esposizioni su temi insomma che con la storia artistica di Pisa hanno nulla da connettere).
Pisa è l'unica città toscana capoluogo che non ha nessuna Galleria di Arte privata che presenti nuovi artisti o artisti moderni storicizzati. Le mostre sul Futurismo italiano e su Chini le fanno in un'altra città distante ma nella stessa provincia che si chiama Pontedera
Quindi:.
- Se vivi a Pisa, devi avere a che fare con l'università direttamente o indirettamente.
2. Se sei di passaggio, rientri come turista nella statistica dei "mordi e fuggi" che restano quei venti minuti medi per ammirare la Torre.
Tutta l'analisi di sopra porta ad una sola conclusione: L'esistenza della Torre è vitale e imprescindibile per una fragile economia turistica di una città come Pisa .
Cosa succederà dopo il crollo della torre ?
Le cricche politiche locali faranno furibonde liti attorno alle cause e alle responsabilità. Vi saranno comitati e commissioni di inchiesta. Poi vi saranno esternazioni di stupore e condanna morale.
Poi ?
Poi , per essere la sola fonte di arrivo di turisti, ricostruiranno la torre, pezzo per pezzo, magari anche con un ascensore. Così come avvenne il secolo scorso quando crollò in un attimo il Campanile di San Marco a Venezia . Quello che vedete oggi è la sua ricostruzione integrale (con ascensore).
Per evitare alla torre di Pisa un simile disastro , previsto e annunciato, per placare la sete di guadagni degli amministratori locali si potrebbe cercare un'altra soluzione:
A).Istituire Campo dei Miracoli come zona museale totale, dalla porta di ingresso delle Mura del Campo (per intenderci, la grande porta di ingresso alla sinistra dell'ospedale Santa Chiara , di fronte ai chioschetti di carabattole e ai venditori di panini e alle pensioncine ) fino alla cancellata che chiude dalla parte opposta al Campo e chiudere con una identica cancellata la piazza sul lato della via pedonale dei ristorantini con i camerieri che chiamano i clienti per strada.
B).Dopo aver chiuso tutta la Piazza, dunque bisognerà pagare un biglietto per entrarvi e fare la foto idiota con la mano che regge o sostiene la Torre.
C).La Torre sarà chiusa per sempre alla salita e i turisti potranno solo ammirarla dall'esterno.
D).Creando un biglietto di ingresso al Campo dei Miracoli ( 18 euro, 20 euro, 30 euro, 40 euro , alla fantasia dei prezzi non esiste limite) con un ingresso dal lato dei ristorantini con i camerieri che ti chiamano per strada e un'altra biglietteria all' ingresso dal lato dei chioschetti della carabattole . Così si darà ossigeno alla economia locale , che non riesce a offrire nulla di meglio al turista che piccoli souvenirs da quattro soldi e menù in inglese con foto di "spaghetti bolognaise" e "lasagne home made".