Benedetto Neroni

Business & Finanza

L'ABC DELL'EDUCAZIONE FINANZIARIA - 5): AZIONI E OBBLIGAZIONI

2020-10-07 10:10:44

La scelta tra azioni o obbligazioni è probabilmente la più importante per il tuo portafoglio. Infatti, le azioni e le obbligazioni sono gli strumenti più diffusi ed utilizzati per investire. Nonostante ciò, il 90% ed oltre dei risparmiatori non conosce tali strumenti. Facciamo quindi chiarezza...

AZIONI ED OBBLIGAZIONI: I CONCETTI BASE

Le azioni rappresentano una quota del capitale di una data società, pertanto quando si acquistano azioni si diventa automaticamente soci della società emittente, con tutti i privilegi e i rischi che ne derivano. 

Le obbligazioni, invece, rappresentano una quota del capitale prestato ad una data società, pertanto sottoscrivendo obbligazioni non si acquista lo status di socio ma quello di creditore verso la società emittente.

Le azioni sono essenzialmente di tre tipologie: ordinarie, privilegiate e di risparmio. Le ordinarie e le privilegiate danno al possessore fisico il diritto di voto in assemblea quindi la possibilità di andare ad incidere sulla direzione che la società stessa prende. Le azioni di risparmio, invece, non prevedono alcun diritto di voto ma danno la possibilità di beneficiare di una serie di privilegi di tipo patrimoniale.

Le obbligazioni si dividono in almeno otto tipologie differenti. La distinzione basilare nell’ambito dei prestiti obbligazionari è tra bond a tasso fisso e bond a tasso variabile. A queste categorie, poi, si affiancano le obbligazioni zero coupon che prevedono solo il pagamento alla scadenza del prestito senza possibilità di ricevere gli interessi periodici. Molto diffuse sono anche le obbligazioni subordinate che garantiscono una remunerazione più alta ma sono decisamente più rischiose poiché in caso di fallimento dell’ente emittente, il possessore verrà pagato dopo i creditori chirografari e quelli privilegiati. Una situazione, questa, che potrebbe anche tradursi nella perdita del capitale investito senza alcun indennizzo. Su un gradino più basso nella scala del rischio sono collocate le obbligazioni strutturate il cui rendimento è strettamente legato ad una attività sottostante. In relazione alla durata, poi, le obbligazioni si diversificano in perpetue, convertibili e callable. I bond perpetui prevedono il riconoscimento di interessi periodici e senza limiti di tempo con assenza del diritto di vedersi restituire il capitale investito. Nel caso di bond convertibili, invece, il possessore può decidere se, alla scadenza, vuol ricevere un rimborso in denaro o in altri titoli. Per finire, i bond callable prevedono per la società emittente il diritto di decidere un rimborso prima della scadenza naturale del bond.

 

I rendimenti

Azioni e obbligazioni si differenziano anche dal punto di vista dei guadagni. Per gli azionisti, infatti, la remunerazione è rappresentata dai dividendi distribuiti al termine di ciascun esercizio, tuttavia si tratta di un guadagno non certo dal momento che la società può anche decidere di non distribuirli in virtù di perdite o di una strategia che prevede un diverso utilizzo degli utili realizzati. Gli obbligazionisti, invece, hanno diritto a percepire gli interessi sulla somma prestata, generalmente corrisposti mediante cedole periodiche oppure, nel caso delle obbligazioni zero coupon, alla scadenza contestualmente alla restituzione del capitale investito.

Infine, le obbligazioni e le azioni si differenziano anche sul fronte dei rischi connessi alla tipologia di investimento. Tra i due strumenti, in particolare, le azioni sono senza dubbio le più rischiose in quanto il loro andamento risulta strettamente connesso all’andamento economico e all’andamento del business della società emittente. 

Inoltre, come sopra anticipato, gli azionisti non hanno alcuna garanzia sul fronte del rendimento.  Nel caso delle obbligazioni, invece, la remunerazione tramite pagamento degli interessi è garantita, salvo il caso di dissesto economico della società. In ogni caso, anche in caso di scioglimento della società per fallimento, gli obbligazionisti risultano favoriti, dal momento che gli azionisti vengono rimborsati solo dopo che tutti i creditori esistenti (tra cui anche gli obbligazionisti) sono stati soddisfatti.

AZIONI OD OBBLIGAZIONI ? RISCHIO O VOLATILITA' ? 

Il buonsenso comune afferma "Le obbligazioni sono meno rischiose delle azioni". Ma è davvero così ? No, questo luogo comune è un mito falso ed insensato e ti spiego facilmente perchè.

Quando si parla di rischio, il concetto di cui si parla non è tanto il rischio di perdere definitvamente soldi, bensì le oscillazioni che possono esserci nel breve periodo.

E su questo non ci piove. Nel breve/medio periodo, le obbligazioni oscillano molto meno e quindi sono meno rischiose delle azioni da questo punto di vista.

Tuttavia, quando l’arco temporale si allunga, le cose sono un po’ diverse.

Su un orizzonte temporale di 10 anni, le azioni raramente hanno perso soldi. Per la precisione, in termini nominali solo nel decennio 2000-2009, mentre in termini reali anche nel decennio 1970-1979.

Investire in azioni o obbligazioni nel lungo termine?

Questo fa riflettere molto.

Attualmente, un’obbligazione tedesca a 10 anni rende lo 0,08%. Praticamente nulla. Ma l’inflazione attualmente non è negativa. Quindi se vuoi investire veramente in un free-risk, senza nemmeno rischio cambio, probabilmente nei prossimi 10 anni avrai un rendimento negativo.

Per contro, se nei prossimi 10 anni investirai in azioni globali ci sono buone probabilità, guardando la storia, che avrai un profitto.

Se l’orizzonte temporale, anziché 10 anni, su sposta su 20 o 30 anni, allora la probabilità è ancora maggiore.

La conclusione è che per chi investe per il lungo/lunghissimo periodo oggi è più rischioso investire in obbligazioni che in azioni.

Naturalmente, quanto affermato sopra, pur essendo indiscutibilmente oggettivo e veritiero, costituisce un concetto generale, un principio, una stella polare che orienta gli investimenti di tutti noi.  Tuttavia, nell'ambito di tale orintamento, ogni situazione patrimoniale, personale e familiare (età, reddito, salute, stile di vita, eventuali parenti a carico ecc.), nonchè l'orizzonte temporale e la propensione individuale al rischio, costituisce una variabile soggettiva diversa per ognuno di noi. 

Proprio per tale ragione, nel libro "Dove gatto metto i soldi ? Investire con profitto malgrado i tassi negativi e la recessione, sono indicate delle tabelle, anzi delle vere e proprie simulazioni, molto precise ed attendibili su quanto è bene investire in azioni e quanto in obbligazioni per le varie tipologie di persone, divise per reddito, patrimonio, età, nucleo familiare ecc....(continua)

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