Benedetto Neroni

Business & Finanza

L'ABC DELL'EDUCAZIONE FINANZIARIA - 4): IL PIL PROCAPITE

2020-09-13 13:35:21

I mass media parlano sempre di PIL negativo, recessione, stagnazione, occupazione e altri concetti macroeconomici interessanti ma poco utili per gestire le finanze personali. Invece il concetto di PIL PROCAPITE - decisamente più utile per spendere e investire - è sconosciuto ai più..Ecco cos'è...

PIL PROCAPITE: IL PRINCIPALE INDICATORE DI RICCHEZZA (O DI POVERTA')

Il PIL pro capite è l'indicatore generalmente utilizzato per esprimere il livello di ricchezza per abitante prodotto da un territorio in un determinato periodo, consentendo di operare confronti tra aree di dimensione demografica diversa. Il PIL procapite è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un territorio in un certo intervallo di tempo e destinati ad usi finali diviso per il numero di abitanti.

In termini più chiari e banali: il PIL pro capite indica il reddito di ogni singola persona. “Pro capite” è infatti una definizione latina che significa letteralmente “per testa”. In termini statistici ed economici è usato per indicare il reddito medio degli individui abitanti un Comune, una Regione uno Stato.

Esempio

Il reddito pro capite della Cina è pari a 8.500 dollari. Significa che il reddito medio di ogni cinese è pari a questo importo.

l PIL PROCAPITE, finisce per essere (di fatto) un indicatore del livello del reddito nazionale; nei confronti internazionali viene utilizzato il PIL a parità di potere di acquisto (PPS) al fine di eliminare le distorsioni indotte dai differenti livelli dei prezzi: esso è calcolato come la media pesata dei prezzi di un paniere di beni e servizi che sono omogenei, comparabili e rappresentativi di ogni paese membro dell'Unione Europea. 


Il PIL procapite dell'italia (in particolare del sud e delle isole) è una tragedia ! (vedi grafico seguente)

Quando il tuo pro capite a parità di potere d'acquisto è ormai inferiore a quello dei Paesi dell'Este Europa, non deve sorprendere che ci sia una forte emigrazione.
Questa è la situazione del nostro Sud Italia, che come ricordavo in una precedente rubrica, è ormai più "povero" di Romania o Repubblica Slovacca.
La situazione è tragica anche perchè sta peggiorando.


EFFETTI SULLE FINANZE PERSONALI E COME PORVI RIMEDIO

Più il PIL PROCAPITE è basso e meno le persone spendono. Questa drastica RIDUZIONE DEI CONSUMI produce DEFLAZIONE (INFLAZIONE NEGATIVA), CHE A SUA VOLTA PRODUCE RECESSIONE ECONOMICA: banalmente (ed usando un linguaggio terra terra) meno soldi in circolazione = crollo della produzione di beni e servizi = aumento della disoccupazione che a sua volta comporta crollo dei CONSUMI...un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire....


E ALLORA ? CHE FARE ? 

Ovviamente non potete  - nessuno di noi può farlo - intervenire a LIVELLO MACROECONOMICO sulla perversa spirale che abbiamo appena visto...

Ma quello che potete e dovete fare e che è DECISAMENTE MOLTO PIU'IMPORTANTE per la vostra SOPRAVVIVENZA FINANZIARIA è quanto segue:


N. 1) NON LASCIATE I SOLDI SUL CONTO CORRENTE ! ANCHE SE L'INFLAZIONE E' BASSA O NEGATIVA ! ANZI, PROPRIO PERCHE' L'INFLAZIONE E' BASSA E/O NEGATIVA, UN ECCESSO DI LIQUIDITA' SUL CONTO CORRENTE E' PENALIZZANTE, PERCHE' I TASSI DI INTERESSE SONO ORMAI NEGATIVI (OSSIA SI PAGA PER TENERE IMMOBILIZZATO IL DENARO !!!). QUESTA E' LA CONSEGUENZA DEGLI INUTILI E - AHIME' - DANNOSI TENTATIVI DELLE BANCE CENTRALI DI FAR RIPARTIRE L'ECONOMIA ED IL LAVORO INONDANDO IL SISTEMA DI LIQUIDITA'...SUL PUNTO VI SUGGERISCO DUE INTERESSANTI APPROFONDIMENTI


https://www.trend-online.com/prp/conto-corrente-risparmi-soldi/


https://www.financialounge.com/news/2020/08/30/inflazione-superiore-al-2-ecco-il-nuovo-obiettivo-della-fed/?utm_source=Investing&utm_medium=newsfeed&utm_campaign=Investing_newsfeed


2) ACCERTATO CHE DOVETE SMETTERLA DI LASCIARE I SOLDI IMMOBILIZZATI SUL CONTO CORRENTE, E' IL MOMENTO DI SMETTERLA DI DELEGARE LE VOSTRE FINANZE (PASSATE, PRESENTI E FUTURE) AL DIRETTORE DI BANCA, ALLO STATO, ALLE POSTE, AL PROMOTORE FINANZIARIO AMICO DEGLI AMICI ECC. PERCHE ? CHIEDERETE GIUSTAMENTE VOI...PERCHE' I COSTI DI GESTIONE DEI SUDDETTI PROFESSIONISTI VARIANO DA UN MINIMO DEL 3% AD UN MASSIMO DEL 6% E NON SONO AFFATTO GIUSTIFICATI DALLA LORO BRAVURA NEL FARE MEGLIO DEL MERCATO, OSSIA NELL'OTTENERE RENDIMENTI SUPERIORI AD UN RITORNO MEDIO DEL 8% (INDICE MSCI WORLD, OSSIA LA MEDIA DI TUTTI I MERCATI AZIONARI  MONDIALI)....


3) PER QUANTO SOPRA, L'UNICA SOLUZIONE E' CHE IMPARIATE A GESTIRE AUTONOMAMENTO I VOSTRI RISPARMI. PER FARLO E' NECESSARIO STUDIARE E QUI POSSO AIUTARVI....CONTINUA A LEGGERE....

COME EVITARE LA FATICA IMMANE (ATTRAVERSO LA QUALE SIAMO PASSATI IO E TANTI ALTRI...)

Io non sono "nato imparato". Per apprendere l'educazione finanziaria e padroneggiare in modo redditizio i risparmi faticosamente risparmiati,  ho dovuto studiare nozioni ed abilità tanto diverse – e al tempo stesso ugualmente indispensabili –  quali: l’elaborazione e la gestione di un bilancio (o quantomeno di un budget familiare), i principali termini della finanza (es. capitale, reddito e patrimonio) e le loro implicazioni, la micro e la macroeconomia, l’analisi di scenario dei mercati, lo studio e l’analisi dei numerosi prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di Stato, Warrant, ETF, CFD ecc.), l’analisi tecnica, l’analisi grafica, il money mangement, la disciplina normativa bancaria e fiscale degli investimenti ecc.

Orbene, per studiare, apprendere ed (infine) applicare concretamente i suddetti concetti  il sottoscritto ha dovuto, nell’ordine:

  • Comprare e leggere più di 20 libri
  • Procedere, necessariamente, ad una sintesi degli stessi
  • Creare un metodo di lavoro applicabile alle mie caratteristiche personali di risparmiatore/investitore

In parole povere e usando un francesismo...mi sono dovuto fare un mazzo tanto!

(io e tutti coloro i quali hanno intrapreso il mio medesimo, indispensabile, precorso di sopravvivenza finanziaria avendo ormai compreso che oggigiorno è pura follia delegare la gestione dei soldi ad un promotore finanziario, ad un agente assicurativo, allo Stato, all’Azienda, alla Banca, alle Poste ecc. )


Purtroppo, infatti, NON esiste un libro che tratti, con metodo didattico coerente ed omogeneo ed in modo esaustivo, tutti gli argomenti necessari per sviluppare l’abilità di amministrare e far prosperare le finanze personali

 

ALT ! Un momento ! 

 

Rettifichiamo ! L’informazione corretta (invero) è la seguente: prima di “Dove gatto metto i soldi?” NON ESISTEVA un libro che trattasse, con metodo didattico coerente ed omogeneo ed in modo esaustivo, tutti gli argomenti necessari per sviluppare l’abilità di amministrare e far prosperare le finanze personali.

I libri pubblicati finora, infatti, sono tutti monotematici, poiché trattano, in maniera più o meno approfondita, soltanto una tessera di quel grande mosaico  che è la gestione del denaro.

Per tacere, poi, del fatto che quasi tutti i testi in commercio ignorano le fondamentali correlazioni fra risparmio, patrimonio, reddito ed investimenti e – cosa ancor più grave – la differenza fra investimenti a gestione passiva ed investimenti a gestione attiva, nonchè l’impatto deleterio dei costi di questi ultimi sui rendimenti dei vari prodotti finanziari...


ADESSO NON E' PIU' COSI' !!! ADESSO, PER FORTUNA, PUOI AVERE TUTTO IN UN UNICO TESTO: DALL'ABC DEL RISPARMIO ALL'UNIVERSITA' DEL TRADING, PASSANDO (OVVIAMENTE) ATTRAVERSO L'APPRENDIMENTO ESSENZIALE DELL'INVESTIMENTO DI LUNGO PERIODO E DELL'ASSET ALLOCATION (DIVERSIFICAZIONE) DEL DENARO INVESTITO IN MOLTEPLICI STRUMENTI FINANZIARI !!


NON MI CREDI ? TI SEMBRA TUTTO TROPPO BELLO PER ESSERE VERO ?? CONTINUA A LEGGERE....


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