Benedetto Neroni

Business & Finanza

Il governo Draghi e l'importanza dell'educazione finanziaria

2021-02-06 08:48:46

Il governo Draghi renderà (ancora più) indispesabile apprendere l'educazione finanziaria e pianificare strategicamente e a 360° la gestione del proprio patrimonio, soprattutto per quanto riguarda l'allocazione delle risorse per la propria pensione. Ecco perchè



Il Presidente di Confindustria – uno dei poteri che comandano davvero l’Italia –boccia  il governo Conte e traccia la linea da seguire al Governo Draghi: stop a reddito di cittadinanza e a quota 100, stop (più in generale) all'assistenzialismo statale. 
Di fronte a una “triplice emergenza” come quella che sta vivendo il Paese, il presidente Sergio Mattarella non poteva prendere decisione migliore, sostiene Bonomi. “Il Quirinale ha dato tutto il tempo alla maggioranza per ritessere la sua tela, ma i partiti hanno fallito. L’incarico a Draghi mi è sembrata una scelta saggia”, continua il numero
uno di Confindustria, che sul dialogo da aprire col futuro premier è risoluto: “Non chiederemo miliardi, ma confronto. Abbiamo sempre pensato fosse necessario combattere la povertà, ma è sotto gli occhi di tutti che il reddito di cittadinanza, come strumento per favorire la ricerca di un lavoro, ha fallito”.

LE RIFORME: MODIFICARE LE VECCHIE E AVVIARNE DI  NUOVE, RADICALI


Per creare vero lavoro servono riforme, prosegue. “Una, radicale, degli ammortizzatori sociali e una di politiche del lavoro efficaci, non solo imperniate sui centri pubblici per l’impiego”. Non sono novità, per Confindustria, che già a luglio aveva presentato al governo la propria proposta, “ma non se n’è fatto nulla”, chiosa Bonomi. Poi, pensando ai sindacati, aggiunge: “Anche loro chiedono una riforma su cassa integrazione e mobilità.
Credo che il nuovo governo potrebbe convocarci per una trattativa a tre. Dobbiamo cambiare la filosofia: è difficile immaginare di mantenere il lavoro dov’era e com’era in un mondo che cambia. E contemporaneamente tutelare le persone, formandole, perché abbiano la capacità di modificare la loro professionalità. Ma per ottenere il
risultato bisogna modificare vecchie norme. Come quella che impedisce la  formazione a chi si trova in cassa integrazione”.

QUOTA 100 CREA INGIUSTIZIA


C’è un’altra “vecchia norma” a cui Bonomi non fa sconti, quota 100. “Abbiamo sempre avvertito che avrebbe creato problemi di sostenibilità del debito pubblico e aggravato l’ingiustizia verso i più giovani. L’idea che pensionando in anticipo i più anziani si creino nuovi posti di lavoro non è fattibile”, spiega.

IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI: UN’EMERGENZA CHE ORA NON BASTA


Sul blocco dei licenziamenti, “all’inizio della pandemia eravamo in emergenza ed era naturale adottare un intervento come questo. Ma, nonostante il blocco, dall’inizio della pandemia abbiamo comunque perso oltre 600mila posti di lavoro. Nessuno vuole fare macelleria sociale. Dobbiamo invece graduare l’uscita dal blocco prolungando la cassa Covid per le aziende in gravi difficoltà, ma togliendo i vincoli alle altre. Unendo
nuovi ammortizzatori e nuove politiche, entrambi volti all’occupabilità”.

(fonte: https://www.financialounge.com/news/2021/02/04/confindustria-col-governo-draghi-stop-reddito-di-cittadinanza-e-quota-100/?refresh_CE)


Anche  il lettore neofita e sprovveduto, colui (o colei) capitato/a per caso sul mio blog, capisce da solo che con queste premesse è indispensabile pianificare in modo strategico la gestione delle proprie finanze:


1)   In ottica pensionistica (quota 100 o non quota 100 il sistema INPS è ormai bello

che fallito, per cui se non si vuole andare in pensione con un misero assegno

sociale da 500/1000 euro occorre crearsi un fondo pensione privato)


 2)   In ottica protezione, intesa sia come copertura delle spese sanitarie (il servizio

sanitario nazionale, già allo sbando prima del Covid 19, con l’epidemia è

crollato definitivamente a picco..liste d’attesa fino a 2 anni per una semplice

ecografia), sia come assicurazione (protezione della persona e dei propri

beni), sia come liquidità (il cassetto delle emergenze)  


3)   In ottica investimento: da tempo non esistono  più gli investimenti a reddito fisso (es. i titoli di Stato, oggi hanno tutti un interesse negativo) e i beni rifugio tradizionali (es. l’oro) sono diventati più speculativi degli altri asset. Occorre, pertanto, ripensare

radicalmente il paradigma dell’investimento ed  imparare le strategie per investire in azioni, sfruttando i maggiori rendimenti del settore tecnologico ed il basso rischio del settore tradizionale.


 Vi rendete conto, insomma, che il problema, oltre ad essere importante – ne va

della vostra vita, se non volete trovarvi sul lastrico da qui a qualche anno –

è anche molto complesso ed articolato..Eppure esiste una soluzione semplice,

immediata ed a portata di tasca per chiunque…


Leggendo il libro scritto in collaborazione con Enrico Gei “Dove gatto metto i soldi ?” imparerai i principi essenziali che muovono il mondo della Borsa e della Finanza, come ad esempio:

– La differenza fra investimento e trading;

– La differenza fra il prezzo ed il valore di uno strumento finanziario;

– La differenza fra un investimento attivo ed uno passivo (e perché quest’ultimo

sia decisamente migliore del primo);

– L’importanza di destinare all’ investimento e/o al trading soltanto una quota

della tua riserva di liquidità;

– L’importanza di pianificare un investimento anzitutto
in ragione dei tuoi obiettivi ed esigenze personali (e solo
secondariamente in base alle caratteristiche intrinseche dei vari
strumenti finanziari, azioni, obbligazioni ecc.);

– L’importanza dell’orizzonte temporale (tanto nell’ investimento che nel trading);

– L’analisi tecnica, l’analisi grafica, il money
management e gli altri, complessi, principi indispensabili per fare
trading consapevolmente e con profitto.




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