Per creare vero lavoro servono riforme, prosegue. “Una, radicale, degli ammortizzatori sociali e una di politiche del lavoro efficaci, non solo imperniate sui centri pubblici per l’impiego”. Non sono novità, per Confindustria, che già a luglio aveva presentato al governo la propria proposta, “ma non se n’è fatto nulla”, chiosa Bonomi. Poi, pensando ai sindacati, aggiunge: “Anche loro chiedono una riforma su cassa integrazione e mobilità.
Credo che il nuovo governo potrebbe convocarci per una trattativa a tre. Dobbiamo cambiare la filosofia: è difficile immaginare di mantenere il lavoro dov’era e com’era in un mondo che cambia. E contemporaneamente tutelare le persone, formandole, perché abbiano la capacità di modificare la loro professionalità. Ma per ottenere il
risultato bisogna modificare vecchie norme. Come quella che impedisce la formazione a chi si trova in cassa integrazione”.
C’è un’altra “vecchia norma” a cui Bonomi non fa sconti, quota 100. “Abbiamo sempre avvertito che avrebbe creato problemi di sostenibilità del debito pubblico e aggravato l’ingiustizia verso i più giovani. L’idea che pensionando in anticipo i più anziani si creino nuovi posti di lavoro non è fattibile”, spiega.
Sul blocco dei licenziamenti, “all’inizio della pandemia eravamo in emergenza ed era naturale adottare un intervento come questo. Ma, nonostante il blocco, dall’inizio della pandemia abbiamo comunque perso oltre 600mila posti di lavoro. Nessuno vuole fare macelleria sociale. Dobbiamo invece graduare l’uscita dal blocco prolungando la cassa Covid per le aziende in gravi difficoltà, ma togliendo i vincoli alle altre. Unendo
nuovi ammortizzatori e nuove politiche, entrambi volti all’occupabilità”.
(fonte: https://www.financialounge.com/news/2021/02/04/confindustria-col-governo-draghi-stop-reddito-di-cittadinanza-e-quota-100/?refresh_CE)
Anche il lettore neofita e sprovveduto, colui (o colei) capitato/a per caso sul mio blog, capisce da solo che con queste premesse è indispensabile pianificare in modo strategico la gestione delle proprie finanze:
1) In ottica pensionistica (quota 100 o non quota 100 il sistema INPS è ormai bello
che fallito, per cui se non si vuole andare in pensione con un misero assegno
sociale da 500/1000 euro occorre crearsi un fondo pensione privato)
2) In ottica protezione, intesa sia come copertura delle spese sanitarie (il servizio
sanitario nazionale, già allo sbando prima del Covid 19, con l’epidemia è
crollato definitivamente a picco..liste d’attesa fino a 2 anni per una semplice
ecografia), sia come assicurazione (protezione della persona e dei propri
beni), sia come liquidità (il cassetto delle emergenze)
3) In ottica investimento: da tempo non esistono più gli investimenti a reddito fisso (es. i titoli di Stato, oggi hanno tutti un interesse negativo) e i beni rifugio tradizionali (es. l’oro) sono diventati più speculativi degli altri asset. Occorre, pertanto, ripensare
radicalmente il paradigma dell’investimento ed imparare le strategie per investire in azioni, sfruttando i maggiori rendimenti del settore tecnologico ed il basso rischio del settore tradizionale.
Vi rendete conto, insomma, che il problema, oltre ad essere importante – ne va
della vostra vita, se non volete trovarvi sul lastrico da qui a qualche anno –
è anche molto complesso ed articolato..Eppure esiste una soluzione semplice,
immediata ed a portata di tasca per chiunque…
Leggendo il libro scritto in collaborazione con Enrico Gei “Dove gatto metto i soldi ?” imparerai i principi essenziali che muovono il mondo della Borsa e della Finanza, come ad esempio:
– La differenza fra investimento e trading;
– La differenza fra il prezzo ed il valore di uno strumento finanziario;
– La differenza fra un investimento attivo ed uno passivo (e perché quest’ultimo
sia decisamente migliore del primo);
– L’importanza di destinare all’ investimento e/o al trading soltanto una quota
della tua riserva di liquidità;
– L’importanza di pianificare un investimento anzitutto
in ragione dei tuoi obiettivi ed esigenze personali (e solo
secondariamente in base alle caratteristiche intrinseche dei vari
strumenti finanziari, azioni, obbligazioni ecc.);
– L’importanza dell’orizzonte temporale (tanto nell’ investimento che nel trading);
– L’analisi tecnica, l’analisi grafica, il money
management e gli altri, complessi, principi indispensabili per fare
trading consapevolmente e con profitto.
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