Benedetto Neroni

Business & Finanza

Guerra dei dazi: verso un accordo Usa Cina ?

2019-08-27 07:42:47

https://www.soldionline.it/notizie/economia-politica/dazi-giravolta-di-trump-ora-trattiamo-con-la-cina. Voi ci credete? o no, mi fido soltanto dei grafici, i quali segnano sugli indici azionari il classico verde pallido, rimbalzo tecnico privo di volumi. Inoltre ci sono altri fattori di recessione..

La crisi economica tedesca

La crisi tedesca rischia di contaggiare l'intera europa e - forse - anche l'economia americana. Infatti, già tre anni fa era emerso che la prima economia europea non ha investito abbastanza nel digitale e nelle tecnologie che trasformano la sua industria più vitale, l’auto. Da due poi la Germania, così squilibrata sull’export e sulla domanda finanziata da altri Paesi, si è scoperta vulnerabile ai dazi di Donald Trump. Infine da oltre un anno aveva iniziato a rallentare, da quando è finito il «quantitative easing» della Banca centrale europea che molti tedeschi hanno vissuto come un torto. Ora arriva la conferma. Dopo i mesi di lieve contrazione fra aprile e giugno, l’economia tedesca resta in difficoltà. 

   

In agosto per il quinto mese di seguito l’indice Ifo sul clima per le imprese è caduto, più delle attese. Nel manifatturiero l’Ifo è ai minimi dal terribile 2009, mentre anche i servizi iniziano a essere toccati dalla gelata. Da dieci anni una recessione tedesca non era mai stata tanto vicina e in sé non c’è niente di patologico, dopo una lunga fase positiva. La disoccupazione resta ai minimi, gli scambi con l’estero generano quasi 300 miliardi di risparmi l’anno e la finanza pubblica è così solida che il debito ha rendimenti negativi (si paga per prestare denaro alla Germania) fino a scadenze di trent’anni. Il settore privato e il governo di Berlino hanno i mezzi per rispondere alla frenata, se vogliono. Ciò che sorprende Berlino, e sta cambiando le politiche europee, è qualcos’altro: non sembra più solo un normale cambio di stagione, perché un intero modello forse è da rivedere.                         

La dipendenza diretta dall’export di quasi il 40% del prodotto tedesco è troppo alta, mentre le guerre commerciali della Casa Bianca continuano e lambiscono l’Europa. E la Germania siede al centro di un continente che non ha colossi digitali come quelli cinesi o americani. Viene di qui l’idea in preparazione a Bruxelles nella futura Commissione Ue della tedesca Ursula von der Leyen di un «fondo sovrano» da 100 miliardi, finanziato dai governi, per aiutare i campioni tecnologici europei a crescere. Berlino in difficoltà vede oggi l’Europa come uno scudo protettivo. Pochi mesi fa, osteggiava un budget molto più piccolo per sostenere i Paesi fragili dell’euro. Presto invece chiederà a tutti gli altri governi di contribuire a finanziare, tramite il fondo sovrano Ue, i propri gruppi tecnologici. Una buona idea che dimostra come il segno del potere non sia il comando. È nel saper trasferire, se serve, i propri problemi sugli altri.