Benedetto Neroni

Business & Finanza

Focus mercati azionari: il post elezioni europee

2019-05-27 09:15:48

Prime reazioni composte dopo il voto europeo. L'euro è poco mosso (1,121), il Brent è in ieve calo (-0,2%), lo spread è fermo (266), i future sulle borse del vecchio continente anticipano un avvio in rialzo dello 0,3% circa. Le borse asiatiche sono più interessate agli sviluppi delle trattative...

Non solo elezioni, il market mover è (ancora) Trump vs Xi Ping

Le borse asiatiche sono più interessate agli sviluppi delle trattative commerciali: Tokyo +0,3%: ieri Donald Trump ha giocato a golf con Shinzo Abe. Lo Yen si indebolisce leggermente su dollaro, dopo aver guadagnato lo 0,7% la scorsa settimana. Hong Kong -0,2%, indice CSI 300 di Shanghai-Shenzen +0,7%. Lo Yuan si apprezza leggermente su dollaro, il presidente dell’autorità cinese di sorveglianza delle banche e delle assicurazioni, Guo Shuqing, ha mandato un avvertimento a quelli che stanno vendendo la valuta cinese, “stanno andando incontro alle perdite”.

Analisi tecnica Borse.

Si è chiusa una settimana debole per tutte le borse, la terza consecutiva in calo. A far prevalere le vendite sono i continui rinvii dell'accordo sui dazi e i continui cambi di fronte proposti da Trump: da governi a aziende (Huawei). Tuttavia, confidiamo che l'obiettivo di entrambi i contendenti sia arrivare a un accordo non deleterio. Sia l'indice MSCI World (502 punti) che l'Indice MSCI Emerging Markets (986 punti) hanno ceduto circa un punto nell'arco delle ultime cinque sedute. Soffre decisamente di più l'indice dei mercati emergenti, sui minimi da gennaio e sotto la soglia psicologica dei mille punti.

FtseMib (20.376). La Borsa di Milano è caduta sui minimi degli ultimi due mesi e mezzo. La settimana è terminata con una perdita di circa mezzo punto al netto del maxi dividendo di lunedì 20 maggio (2,55%). Il mercato potrebbe apprezzare la caduta del M5s e soprattutto il deal di FCA/REnault. Opertività. Comprare in area 20.500/20mila in vista di una reazione. Allerta in caso di discesa sotto 20mila punti.

Commodity.

Brent (68,65 usd), Wti (58,4 usd). Il petrolio ha chiuso la peggior settimana dell'anno (Brent -5%). La tendenza di fondo resta rialzista e la debolezza per noi è occasione di acquisto. Operatività. Comprare su questi livelli. Allerta ed eventuale stop loss da piazzare alla prima chiusura sotto 68 e 58 usd.

Oro (1.286). Terzo modesto rialzo consecutivo. Nessuna novità però sul quadro grafico. Operatività. In vista delle elezioni europee riteniamo opportuno conservare una posizione. Segnali di forza si vedranno con il ritorno sopra 1.300 usd.

Forex.

Euro/Dollaro (1,121). Lieve correzione del dollaro che si allontana dall'area dei massimi dell'anno. Le elezioni europee non hanno provocato nessuna conseguenza di rilievo, probabile un assestamento su questi livelli. La tendenza resta favorevole al Dollaro. Operatività. Si suggerisce di sfruttare risalite del cross verso 1,14 per comprare dollari sulla debolezza.

Euro/Sterlina (0,88). La sterlina guadagna terreno dopo tre settimane di discesa. La Gran Bretagna è spaccata in due su Brexit. Il voto europeo lo conferma, sono colossali le dimensioni della sconfitta dei conservatori, mentre è sorprendente la vittoria delle formazioni che hanno fatto campagna elettorale contro l’uscita dalla UE. Verdi e liberali, insieme hanno il 32%, lo stesso del partito anti Europa. Operatività. Riteniamo eventuali risalite verso area 0,90 ottime occasione per comprare sterline sulla debolezza.

Bond.

BTP. Il decennale ha guadagnato l'1% la scorsa settimana e stamattina consolida il risultato: rendimento 2,55%, spread 266. Prematuro dire se il governo andrà avanti o meno. La Lega conta molto di più in Italia, ma molto meno in Europa, per cui è impensabile una fuga in avanti dei populisti. Operatività. Suggeriamo di posizionarci per acquisti di Btp decennali verso il 3% di rendimento per sfruttare momenti di esplosione della volatilità. Target di trading 2,50%. 

Usa. Si è chiusa una settimana molto positiva: decennale +0,6%. I rendimenti su tutte le scadenze hanno segnato nuovi minimi di periodo scontando ormai un taglio dei tassi almeno entro il 2019. Rendimento del Treasury trentennale a 2,75% e rendimento decennale al 2,32%, entrambi sul minimo da dicembre 2017. In discesa anche i rendimenti del biennale al 2,16%, minimo da febbraio 2018. La pendenza della curva rimane quasi invariata. Giudizio positivo. Noi ci concentriamo sulle scedenze brevi, ancora meno rischiose.