Benedetto Neroni

Business & Finanza

CRESCITA FINANZIARIA - MACROAREA RISPARMIO - MODULO 1 / PARTE PRIMA

2019-06-24 13:34:08

Il Risparmio è la radice della libertà finanziaria: infatti senza risparmiare non si può nè investire nè speculare (o fare trading). Ma la strada verso il risparmio e la libertà finanziaria è piena di ostacoli, molti dei quali di natura psicologica e mentale. Vediamo quali sono e come rimuoverli...

MACROAREA RISPARMIO – MODULO 1 PARTE PRIMA - IL RISPARMIO: LA RADICE DELLA RICCHEZZA 

Il risparmio è la radice della ricchezza o, per essere più corretti, della libertà finanziaria. Ricchezza e libertà finanziaria, infatti, sono due concetti molto simili per non dire identici: sono due facce della stessa medaglia – ossia il BENESSERE - laddove la ricchezza ne è l’aspetto più concreto tangibile ed oggettivo, mentre la libertà finanziaria ne costituisce quello più immateriale e psicologico. 

Il benessere (finanziario e non): una questione anzitutto psicologica

L’occidente ha creato una società materialista, che si fonda su quanto di più immateriale si potesse congegnare: il denaro.

Viviamo pensando di avere un problema oggettivo di denaro e in effetti sembra assolutamente reale: ‘non arrivo a fine mese’, ‘non ho i soldi per pagare la bolletta’. Tuttavia l’occidente ha visto un numero ancora relativamente limitato di casi di oggettiva povertà, assolutamente irrisorio rispetto a Sudamerica, Asia ed Africa.

Se viene magnificato dai media il problema di scarsità economica – notate quanto sono pronti a sbandierare la parola crisi o recessione – viene invece ridotto al silenzio il rapporto psicologico e patologico degli individui col denaro.  Ma come – direte – il denaro che cosa ha a che vedere con la psicologia, se ho un problema di soldi ho un problema oggettivo, non sta nella mia testa! Purtroppo le cose non sono così semplici.

Innanzitutto cerchiamo di capire che cosa sia la ricchezza. Un milione l’anno? Un miliardo? Centomila euro? O magari diecimila? Si fa presto a riconoscere che non esiste un parametro oggettivo. Ricchezza non è altro che un rapporto fra le risorse che si hanno a disposizione e le proprie necessità. E già qui entriamo in un terreno totalmente psicologico. Se la ricchezza è un rapporto, uno può avere molto denaro e bisogni alti o anche poco denaro e aspettative e bisogni bassi. Bisogni e denaro sono due leve indipendenti, entrambi modificabili.

Per chi fosse ancora convinto che avere un problema di soldi non sia nella maggioranza dei casi un problema psicologico, poi consideriamo due esempi opposti. 

Il primo è il caso di coloro, anche milionari, che finiscono sistematicamente per dilapidare il proprio patrimonio perchè totalmente incapaci di conservare il denaro. E’ un chiaro impulso patologico, visto che è indipendente dalla cifra, ci sono casi di star che hanno dilapidato milioni e milioni in gioco e altri vizi o in investimenti folli. Se avessero avuto miliardi, avrebbero dilapidato miliardi. Non è un problema del quanto si ha, ma l’incontrollabilità dell’impulso che è lo stesso dell’operaio che a fine mese prende la busta paga e la gioca tutta al videopoker in o lo studente che appena ha duecento euro in tasca offre da bere a tutti gli amici e non ha più una lira neanche per il tram il resto del mese. 

Sono persone incapaci di conservare il denaro

Poi vi è il caso opposto. Persone che all’aumentare del proprio reddito non innalzano proporzionalmente il proprio stile di vita. Gente che accatasta milioni in banca e continua a scroccare cene, risparmiare sul biglietto del bus o piccolezze di vario genere. Più la forma si fa acuta (e stiamo parlando di fenomeni diffusi, soprattutto con l’avanzare dell’età), più molti soggetti sviluppano addirittura il terrore di diventare poveri o non avere di che mantenersi, e questo indipendentemente che in banca si ritrovino dieci o cinquecentomila euro

A questo punto immagino domande ed obiezioni del tipo “Ma la quantità di soldi sul contocorrente non è un dato oggettivo?

Sì vero, l’essere senza un quattrino sul conto in banca è una condizione oggettiva. Può essere anche ascrivibile a sfortuna o nascere in un contesto sfavorevole. Ma se la condizione è oggettiva, quello che porta a viverla o spesso inconsciamente a prolungarla è un fattore prevalentemente psicologico. La persona manca delle risorse psicologiche per mobilitarsi, agire, fare strategie, raccogliere conoscenze e informazioni, e formare connessioni che gli consentano di creare ricchezza. Oppure la sua stessa psicologia tende ciclicamente a sabotarla e porla in una situazione di scarsità. Alcuni esempi? Cercare scorciatoie, credere a false promesse e modi per fare denaro facile, che conducono a fallimenti, truffe o peggio problemi legali; fare figli quando non si ha un progetto di vita e una fonte di guadagno stabile; imbarcarsi in progetti teorici che mai vedranno la luce rifiutandosi di guardare alla realtà o porsi in condizione di essere estromessi dal mercato del lavoro o dal business per la stessa mancanza di realismo; prestare soldi senza garanzie a conoscenti, amici o sedicenti investitori credendo ingenuamente che sia facile recuperarli; farsi raggirare a causa di avidità; creare le condizioni per trovarsi a pagare costosissimi divorzi, e via discorrendo.

Il corretto atteggiamento interiore

Tanto premesso, acclarato che la matrice che crea, muove indirizza e distrugge i flussi della ricchezza è di tipo psicologico, vediamo quale è l’atteggiamento interiore, lo stato d’animo, verso il quale dovremmo predisporci tutti quanti se vogliamo cominciare a costruire il RISPARMIO

Il RISPARMIO di oggi, infatti, è la RADICE dalla quale domani nascerà il FRUTTO della LIBERTA’ FINANZIARIA.

E' importante essere consapevoli che: 1) tutti possono diventare ricchi o comunque acquisire il benessere economico che gli corrisponde; 2) si può diventare ricchi in qualsiasi periodo storico, anche in una fase di grande crisi economica globale. Questo perché c'è una grande differenza tra "economia generale" ed "economia personale". In America, durante la Grande Crisi del 1929, ci sono state persone che sono diventate milionarie più che in qualsiasi altro periodo storico. D'altronde per ogni flusso di soldi in uscita ce ne deve essere uno anche in entrata, tutto sta da che parte ci mettiamo noi e la differenza la fanno le nostre credenze e le nostre convinzioni su: autostima, denaro, ricchezza, successo. Il visibile nasce dall'invisibile, la prosperità dei rami e dei frutti di un albero (che si vedono) hanno origine nelle radici (che non si vedono); se vuoi cambiare i tuoi frutti devi cambiare le tue radici (convinzioni e credenze), non ci sono alternative!

Prendere insegnamenti da persone già ricche e di successo secondo me è segno di intelligenza, e se qualche suggerimento proprio non ti piace... lascialo perdere, senza però precluderti il resto!

Convinzioni da povero e convinzioni da ricco

Chi è povero è infastidito dalle persone che hanno successo.

Chi è ricco stima ed ammira le persone di successo.

("Se pensi male di un ricco non lo sarai mai: come puoi diventare qualcosa che non ti piace?")

I poveri pagano gli altri prima di se stessi.

I ricchi pagano sé stessi per primi (prima di bollette, spese, tasse, ecc.).

I poveri non sanno gestire i soldi e i soldi non vanno verso di loro.

I ricchi sanno gestire bene il proprio denaro.

I poveri si focalizzano sullo SPENDERE i soldi.

I ricchi si focalizzano su FARE, CONSERVARE e INVESTIRE i soldi.

I poveri pensano: "La mia vita mi accade", "Sono sfortunato".

I ricchi pensano: "Io creo la mia vita e il mio destino".

I poveri non credono di meritarsi di diventare ricchi.

I ricchi pensano di meritarsi di essere ricchi.

Le persone povere pensano in piccolo. Le persone ricche pensano in grande.

Le persone povere preferiscono farsi pagare in base al tempo delle proprie prestazioni.

I ricchi scelgono di farsi pagare in base ai risultati di quello che fanno.

(Il tempo è una risorsa limitata, chi è ricco non pone nessun limite alle sue entrate)

I poveri sono controllati dal denaro (perché non hanno controllo su di sé).

I ricchi controllano il denaro.

I poveri si lasciano bloccare dalla paura.

I ricchi agiscono anche se hanno paura (a dispetto di...).

La persona povera non vuole assumersi responsabilità.

La persona ricca è disposta ad assumersi grandi responsabilità.

I poveri frequentano persone negative e di scarso successo.

I ricchi frequentano persone positive e di successo.

("Se vuoi volare con le aquile smettila di nuotare con le anatre") (*)

I poveri giocano al gioco dei soldi per non perdere.

I ricchi giocano al gioco dei soldi per vincere.

I poveri restano più piccoli dei loro problemi e ne sono schiacciati.

I ricchi crescono fino a diventare più grandi dei loro problemi.

("Se hai un grande problema, non è il problema ad essere grande, ma sei tu che sei piccolo")

La persona povera pensa al denaro come un fine.

La persona ricca pensa al denaro come a un risultato.

Le persone povere si concentrano sugli ostacoli.

Le persone ricche si concentrano sulle opportunità.

Chi è povero pensa "o questo o quello". Chi è ricco pensa "sia questo, sia quello".

("Puoi essere gentile, affettuoso, spirituale, equilibrato, fare un lavoro che ami

ed essere anche molto molto ricco")

I poveri offrono delle RAGIONI del perché non hanno risultati.

I ricchi portano, invece, i RISULTATI.

("Se hai una ragione è perché non hai dei risultati;

se hai dei risultati non c'è bisogno di portare delle ragioni")

Chi è povero compra spese che perderanno di valore.

Chi è ricco compra beni che cresceranno di valore.

Chi è povero pensa alla gratificazione immediata. Chi è ricco pensa nel lungo periodo.

Chi è povero non sa ricevere. Chi è ricco è bravo a ricevere.

Chi è povero ha un'opinione negativa della vendita e della promozione. Chi è ricco promuove se stesso e il proprio valore.

("Non favorire la promozione di sé è uno dei più grandi ostacoli al successo")

 

Motivazioni buone e motivazioni cattive

Se la tua motivazione è la rabbia, la paura o il bisogno di dimostrare qualcosa non hai una motivazione sana... se sei spinto a fare soldi dalla rabbia (ad es. verso i genitori o verso la società), più farai soldi e più ti troverai arrabbiato! La tua motivazione deve scaturire dalla gioia! E di motivi che donano gioia ce ne possono essere tanti: innanzitutto la gioia di migliorare la qualità della propria vita e dei propri cari e poi perché si ha la possibilità, concreta, di aiutare moltissime persone e realizzare grandi opere in positivo (ad es. finanziare comunità di crescita). 


 Un'altra motivazione importante per voler diventare ricchi è che significa diventare una persona migliore. Infatti, se vuoi fare soldi devi per forza migliorarti: devi pulire il tuo passato dalle emozioni negative, superare i tuoi vecchi limiti, accrescere la tua cultura, imparare a donare, ecc. Coltivare la ricchezza significa sviluppare in sé integrità, fiducia, positività, tenacia, coraggio, consapevolezza di sé, affidabilità, operosità. Chi pensa che i soldi rovinino le persone provi a pensare, invece, che sono le persone che rovinano i soldi.

Il denaro ha solo un effetto potenziante è soltanto un acceleratore,  
 se sei cattivo da ricco sarai ancora più cattivo, se sei buono sarai ancora più buono!

Il risparmio e la libertà finanziaria

Abbiamo descritto, a grandi linee, la mentalità giusta che si cela dietro la ricchezza. Ma, come dicevamo, la ricchezza parte dal RISPARMIO e anche quest’ultimo può essere ostacolato da una serie di convinzioni e credenze limitanti e depotenzianti, come ad esempio:

  • Si vive una volta soltanto;
  • Voglio tutto e subito;
  • Mi godo l’oggi, al domani ci penserà il domani;
  • Oggi spendo, se faccio debiti li ripagherò domani;
  • Non guadagno abbastanza per risparmiare;
  • Risparmiare è troppo difficile;
  • Il futuro è troppo lontano…

Eppure ormai tutti sanno che chi oggi ha meno di 60 anni non avrà una pensione dignitosa, dovrà rinunciare al proprio stile di vita, e le condizioni saranno complicate. Allo stesso tempo però solo una piccola parte di queste persone ha fatto qualcosa per modificare questa situazione…

Come cambiare ?

Una straordinaria lezione di libertà finanziaria ce la fornisce la natura. Si tratta delle “filosofia della formica”. Le formiche sono incredibili per due motivi. Innanzitutto non mollano mai! Prova ad ostacolare il cammino di una formica; essa non si ferma, semplicemente aggira l’ostacolo e continua il percorso verso la sua meta. Le formiche cercano sempre il varco giusto, che sia sopra, sotto o di fianco all’ostacolo! Ci provano praticamente fino alla morte. Un secondo motivo per il quale sono eccezionali è che questi insetti pianificano in estate i loro inverni. Durante l’estate le formiche raccolgono tutto ciò che possono raccogliere. Sono davvero intelligenti e previdenti. Ti ricordi la favola della cicala e la formica? La cicala si prendeva gioco delle formiche perché mentre loro lavoravano duramente per mettere le scorte da parte, lei se ne stava beata a saltellare nell’erba alta senza curarsi del futuro. Quando poi giunse il rigido inverno, la cicala morì di fame e le formiche, invece, vissero nell’abbondanza.

Ricchi o poveri non è tanto una differenza di quanto si guadagna; piuttosto la differenza sta nel modo con cui si impiega quanto guadagnato al fine conseguire la propria libertà finanziaria. A te la scelta: vuoi essere cicala o formica?

Ti lascio con questo interrogativo importante – è più di una domanda, è un vero e proprio “compito a casa” – al quale vorrei ti dedicassi nei prossimi giorni. Infatti, soltanto dopo che ti sarai convinto ad essere formica – ossia dell’innegabile importanza del risparmio – sarai pronto/a per la seconda parte di questo modulo (come ti ho detto, ogni modulo del mio Corso, si compone di tre articoli/video), quella nella quale inizierò ad entrare nel concreto, nella pratica del risparmio, a parlare di numeri (la regola del 70/30). Ma i miei insegnamenti pratici non ti serviranno a nulla se prima, nel frattempo, non avrai acquisito la giusta mentalità…CONTINUA..

 

CARATTERISTICHE, CONTENUTI ED INDICE DI QUESTO CORSO...PER CHI SI FOSSE PERSO LE PUNTATE PRECEDENTI...

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Questo corso è flessibile, dinamico, liquido, non ci sono blocchi o strutture rigide, soltanto delle macroaree, all'interno delle quali sarai tu a decidere cosa studiare e cosa no. Ogni macroarea infatti è indipendente dall’altra ed anche all’interno della stessa macroarea ciascun tema è connesso agli altri ma, al tempo stesso, costituisce un argomento autonomo.

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Prima di lasciarti alla lettura dell’indice voglio soltanto ricordarti che: 

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