Benedetto Neroni

Business & Finanza

Azioni Unicredit: un'idea di analisi fondamentale

2019-09-02 12:01:21

In Unicredit non mancano le novità: da un lato le dismissioni aziendali, dall'altro la cessione di quote di maggioranza ad investitori stranieri. Quali sono le intenzioni di Mustier e come reagirà il titolo in borsa? Proviamo a scoprirlo

Unicredit: un supermercato ? 

La banca guidata da Jean-Pierre Mustier, dopo le cessioni di Pekao, Pioneer e Fineco, potrebbe cedere la turca Yapi Kredi. Come già circolato nei giorni scorsi “Unicredit avrebbe avviato trattative con il partner turco Koc Holding per  ...

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Unicredit: maggioranza di investitori stranieri

La seconda banca italiana dopo   Intesa Sanpaolo   (MI:ISP), ovvero Unicredit (MI:CRDI), è detenuta in maggioranza da investitori istituzionali stranieri, i quali possiedono il 65% delle azioni. A scriverlo è un’analisi di Vittorio Da Rold su Business Insider.

Nel dettaglio, gli istituzionali provengono principalmente (51%) dagli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito (23%), Europa (18%), mentre solo 4% sono italiani.

A questo si aggiunge un’altra quota del 10,4% del capitale azionario detenuta dai fondi sovrani, tra cui Aabar (sede Lussemburgo) con il 4,986% e partecipato dal fondo Abu Dhabi Investment Authority (Adia).

Se la storia di Unicredit (MI:CRDI) vede diversi raggruppamenti di diversi istituti finanziari italiani, l’ultima nel 2003, dopo il maxi aumento di capitale da 13 miliardi, dunque, di capitale di proprietà italiana ne resta poco.

Per quanto riguarda il capitale di proprietà Retail, questo si ferma al 13,17%, rappresentando meno della metà di quanto detenevano a fine novembre 2016 (28,8%). Ancora minore la percentuale detenuta dalle Fondazioni, con solo il 5,20%.

Unicredit: quali target price ?

La media dei target price a 3 mesi degli istituti viene segnalata a 14,654 euro, a 6 mesi sale a 15,375 mentre a 18 mesi è vista in crescita fino a 16,033.

“Tutti e tre valori sono più elevati di oltre il 30% dai prezzi attuali”, evidenziano gli analisti di Sos Trader. “E’ chiaro però, che l’andamento dei titoli bancari è legato a doppio filo al rischio paese e dunque un eventuale ritorni di tensioni finanziarie sull’Italia condizionerà in maniera decisiva l’andamenti di tutti i titoli finanziari”, aggiungono da Sos Trader.

  Morgan Stanley   (NYSE:MS) ha fissato un prezzo obiettivo di 15,50 euro e “buy” sul titolo, stessa posizione per la Royal Bank of Canada che ha un target price di 19,50.

Altri istituti hanno fissato il loro target price: Jefferies Financial Group (14), HSBC (16) e Credit Suisse Group (13,30).

A Milano, intanto, il titolo guadagna oggi oltre l’1%, a 10,21 euro. Unicredit (MI:CRDI) continua a essere avvantaggiata dalle ipotesi di cessione della quota detenuta nella banca turca Yapi Kredi.