Cristina Sacultan

//Analisi tecnica

2019-09-04 06:17:50

Trading base

Classificazione dei movimenti di prezzo

Le oscillazioni di prezzo del mercato possono essere classificate come minori, medie e maggiori.

Le variazioni maggiori (chiamate a volte primarie o cicliche) se evolvono tipicamente in un periodo da uno a tre anni e riflettono l'atteggiamento degli investitori verso il ciclo economico.

Le oscillazioni intermedie si sviluppano di solito in un periodo di tempo da sei settimane a sei mesi, a volte anche più' a lungo. Benche' non siano di importanza primaria, e' tuttavia utile identificarle. Non occorre sottolineare che e' importante saper distinguere per esempio, tra una reazione intermedia in un mercato toro e l'inizio della fase discendente di un mercato orso.

Le variazioni minori che durano meno di tre o quattro settimane tendono a essere casuali.

Le variazioni decennali o a lunghissimo termine, che abbracciano svariate oscillazioni primarie e intragiornaliere di durata variabile da pochi minuti a qualche ora, concludono la possibilità di movimenti di prezzo.


Il meccanismo anticipatore del mercato

Tutti i movimenti di prezzo hanno una cosa in comune: riflettono le speranze, le paure, la conoscenza, l'ottimismo e l'avidità del pubblico degli investitori.

La somma di questi sentimenti viene espressa dal livello del prezzo, che indica non quanto valgono i titoli ma quanto la gente pensa che valgano....

Il mercato azionario e' formato da tutti coloro che in un dato istante stanno comprando o vendendo titoli, più tutti coloro che non sono effettivamente ''nel mercato'' ma lo sarebbero se le condizioni fossero adeguate. In questo senso il mercato azionario e' potenzialmente costituito da coloro che dispongono di risparmi. E' questa ampia base di partecipazione e partecipazione potenziale che da al mercato la sua forza come indicatore economico e come meccanismo di allocazione di capitale scarso.Gli investimenti o i disinvestimenti sono fatti secondo una logica marginalista, man mano che gli investitori dispongono di nuove informazioni. Questo permette al mercato di incorporare tutte le informazioni disponibili come nessun operatore potrebbe sperare di fare. Dal momento che il suo giudizio si basa sul comportamento comune della maggioranza, il mercato e' generalmente un passo avanti rispetto a qualsiasi singolo o gruppo...esso misura i profitti netti di tutte le società quotate e sconta questi profitti totali con tale anticipo da far ritenere che il suo orizzonte sia infinito. Questa massa cumulata di profitti netti e' quindi come direbbero gli economisti , ''attualizzata'' dal mercato. Una persona si comporta in modo simile quando acquista una lametta da rasoio piuttosto che un altra, pagandola di più. Ritenendo di avere in futuro rasature migliori con la lametta più cara sarà disposto a includere tale vantaggio nel prezzo corrente.

Questo flusso futuro di profitti sarà in ultima istanza condizionato dall'andamento dell'economia mondiale. Informazioni anche trascurabili dagli Stati Uniti e dal resto del mondo, fluiscono in continuazione sul mercato e il mercato e' molto più efficiente a evidenziare tali informazioni di quanto non lo possa essere un analista del governo. Il mercato collega le informazioni ai guadagni possibili che l'economia americana potrà in futuro ottenere. In prima approssimazione il livello globale del mercato e' il valore attuale del capitale azionario degli Stati Uniti.

Il. mercato non anticipa mai due volte lo stesso evento. Questo implica che gli investitori e i trader guardano avanti, hanno un orizzonte temporale di sei mesi o più e acquistano le loro azioni ora per poterle vendere a prezzi più alti quando gli sviluppi previsti verrano effettivamente a manifestarsi. Se le aspettative al riguardo sono migliori del previsto, allora attraverso i meccanismi del mercato gli investitori venderanno più presto o più tardi a seconda delle specifiche circostanze. Pertanto la nota massima ''vendi quando le notizie sono buone'' e' valida solo quando le ''buone'' notizie coincidono o sono inferiori alle aspettative del mercato (e quindi degli investitori). Se le notizie sono buone ma non tanto quanto si prevedeva si ha un veloce riassestamento e il mercato, a parità di condizioni, fara' registrare una caduta. Se le notizie invece sono più favorevoli del previsto le possibilità sono ovviamente maggiori. L'opposto, naturalmente, e' vero in un mercato in declino. Questo processo spiega il paradosso di mercati che scendono dai massimi quando le condizioni dell'economia sono forti e formano una curva di minimo quando le prospettive sono decisamente pessimistiche. Il principio dell'anticipazione non si limita alle sole azioni ma può essere applicato a qualsiasi entità di libero scambio.


La reazione del mercato a eventi che fanno particolarmente notizia può essere molto istruttiva, perché se il mercato ignora notizie ritenute rialziste, riferite all'economia o a una grande azienda, e si lancia in una corsa alle vendite, e' certo che l'evento era scontato, cioè era già compreso nel meccanismo. Tale reazione dovrebbe perciò essere considerata ribassista. Se il mercato reagisce a cattive notizie più favorevolmente di quanto ci si potesse aspettare, questo, viceversa, dovrebbe essere interpretato come un segno positivo. C'e' una buona dose di saggezza del detto: ''un indicazione ribassista appresa e' un indicazione ribassista assimilata''. 

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