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Io, il Cane e il Richiamo
Capita spesso che i cani non ritornino quando li chiamiamo. Questo può essere causato da molte cose. Scopriamo quali...
Siamo a passeggio in un prato immenso, il nostro cane è libero di correre e annusare.
Il cane si allontana da noi, così decidiamo di chiamarlo, ma…. non torna. Lo chiamiamo una volta, due volte, tre volte, ci innervosiamo, lo chiamiamo più forte, finchè non siamo costretti a recuperarlo correndogli dietro.
Cosa è successo?
Accade che i cani che vengono liberati di rado, siano più agitati dei cani che vengono liberati spesso. E quindi si genera un circolo vizioso tale per cui più il cane è agitato e non torna, più non lo libero, senza renderci conto che meno lo liberiamo più sarà agitato.
Più teniamo il cane libero, libero di correre, di fare esperienza, di sbagliare e più il cane conoscerà se stesso e soprattutto noi.
Avete mai notato la quantità di volte che il cane ci guarda? O si relaziona a noi?
Ecco, facciamo questo esperimento. Contiamo le volte in cui il cane ci guarda quando è al guinzaglio e quante volte il cane ci guarda quando lo lasciamo libero.
Nella maggioranza dei casi, i cani ci guarderanno molto di più quando sono in libertà, rispetto a quando sono al guinzaglio.
Questo perché la situazione è diversa. In libertà, ovviamente in un contesto ampio e non in un piccolo giardino o in una piccola area recintata, il cane ha la necessità di non perderci mai di vista. E’ sua e solo sua la responsabilità delle sue scelte.
Ora come costruire un buon richiamo?
Un buon richiamo nasce da una buona relazione con il nostro cane e da un buon legame di fiducia reciproca.
Reciproca esatto. Perché è vero che il nostro cane si deve fidare di noi, ma allo stesso tempo anche noi dobbiamo fidaci di lui.
Se non lo liberiamo mai ad esempio, quando decideremo di concedergli la libertà sicuramente sarà molto eccitato emotivamente per la novità. Se poi questa situazione gli capita di rado allora sarà ancora più sovreccitato ed avrà difficoltà a tornare da noi, anche perché….. chissà quando gli ricapiterà!
Inoltre stiamo ben attenti a non richiamarlo soltanto quando dobbiamo rimetterlo al guinzaglio. Questo determinerà il fato che il cane non volendo perdere quella condizione, o tornare a casa avrà difficoltà a venire da noi. Piuttosto chiamiamolo alcune volte e liberiamolo di nuovo, premiamolo quando viene da noi, giochiamoci, corriamo insieme, divertiamoci insieme.
Noi e il nostro cane siamo un binomio inscindibile e questo è ben visibile proprio quando non è una corda ad unirci, ma un legame talmente profondo che fa intravedere un guinzaglio invisibile tra noi e lui. E il guinzaglio invisibile è la libertà di esprimersi e la conoscenza reciproca.
Ovviamente questi aspetti vanno lavorati e la relazione va costruita e fortificata gradualmente e quotidianamente.
Attraverso attività, giochi ed esercizi sarà possibile incrementare la comunicazione tra noi e lui perché possa essere possibile iniziare a liberarlo in sicurezza e tranquillità, consapevoli del fatto che se avremo necessità di chiamarlo tornerà da noi scodinzolando.