Cristina Passarani

piante medicinali

2021-03-26 10:54:45

erica

Quando pensiamo all’Erica, almeno per me è così, pensiamo al fiore. A quello porpora, con un’aria un po’ selvaggia, in zone poco frequentate. In verità il fiore di questa pianta può essere anche di colore bianco, rosa e rosso, sbuca in autunno o in primavera e ricopre le piante letteralmente tappezzando distese di terreno con una densa fioritura piena di carattere.

Sono fiori minuti ma di grande effetto, la maggior parte delle specie li ha campanulati, con una corolla quasi cilindrica. Il fiore più grande figuriamoci che è di un paio di cm e a sfoggiarlo è l’Erica mammosa.

Sono più che altro legate a credenze popolari le proprietà di cui si racconta per una pianta come l’Erica che non è tra le più utilizzate per fini medicinali. L’ambito in cui potrebbe agire è quello del trattamento di infiammazioni delle vie urinarie, cistiti, uretriti e litiasi uratica.

Il fatto è che come pianta contiene piccole quantità di glucosidi idrochinonici, quantità che risultano insufficienti per ottenere un vero effetto disinfettante per vie urinarie. Da questo punto di vista, si preferiscono altre piante medicinali, ad esempio il corbezzolo e l’uva ursina.

La presenza di tannini fa sì che si parli di proprietà astringenti, questa pianta può quindi risultare utile in caso di diarrea. Se se ne fa uso esterno l’Erica riesce ad attenuare le infiammazioni cutanee, attraverso degli impacchi, oppure agisce sulla mucosa orale con risciacqui. Non è una pianta tossica ma è importante rispettare indicazioni e controindicazioni. Chi soffre di insufficienza epatica o di ipersensibilità ai suoi componenti è meglio che eviti questa pianta e in ogni caso se se ne assumono dosi troppo elevate si rischia di irritare l’intestino.

Non è una proprietà curativa ma resta interessante il fatto che il legno di Erica arborea, chiamato radica, viene utilizzato per produrre pipe. Infatti è molto duro e, chi lo conosce lo confermerà, ha una naturale colorazione molto gradevole.