Cristian Zecca

Founder Starter

LE BELLEZZE DEL SALENTO - LEVERANO

2019-07-09 13:24:16

Leverano (Liranu in dialetto locale) è un comune italiano di 14 035 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.

LEVERANO

Leverano (Liranu in dialetto locale) è un comune italiano di 14 035 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.
Sorge sulla fertile pianura dell'entroterra ionico-salentino e domina la piana digradante verso il mar Ionio, dal quale dista circa 10 km. È un importante centro agricolo nel quale, oltre alla coltivazione di vigneti e oliveti, si affianca la floricoltura. Fa parte dell'Associazione Comuni Virtuosi d'Italia.

Il territorio del comune di Leverano, situato nella parte nord-occidentale della pianura salentina, si estende su una superficie di 48,77 km² e dista 17 km da Lecce.

Il toponimo di Leverano deriverebbe, secondo il Marciano, da Liberanium, termine evolutosi in Liberano, quindi in Leveranum, ed in ultimo, Leverano. In greco significa zona umida, acquitrinosa, e fa riferimento alle condizioni paludose del territorio prima delle bonifiche di epoca fascista. Altre ipotesi lo considerano un prediale romano (Liberianum), basato sul nome Liberius. Nelle Rationes Decimarumdel 1324 è citato con il nome di Livoranum.

La cittadina sorge come accampamento di profughi provenienti dai casali, Sant'Angelo e Torricella, distrutti da Totila, re dei Goti, nel 540 d.C. Il piccolo insediamento fu attaccato e cancellato nel IX secolodai Saraceni ma venne in seguito ricostruito e potenziato dai Normanni che vi impiantarono una modesta torre in legno. Nel 1220, Federico II la riedificò in pietra. La torre, a pianta quadrata alta 28 metri, ha i prospetti orientati secondo i punti cardinali ed è provvista di merli. Nel XIII secolo, Leverano entrò a far parte della Contea di Copertino, assieme ai territori di Galatone e Veglie. Nel XIV secolo divenne feudo dei Bilotta e dei De Bugiaco. Nel XV secolo il casale fu dotato di mura fatte costruire dal feudatario Tristano di Chiaromonte, conte di Copertino, che aveva trasformato la dirutta torre in masseria. Passò successivamente agli Orsini del Balzo, a Federico d'Aragona, ai Castriota Granai, ai Francina Villant, ai del Tufo, ai Pinelli ed infine ai Pignatelli di Belmonte i quali rimasero feudatari fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte pose fine alla feudalità.

L'economia leveranese è una delle più vivaci del Salento. La tipologia del terreno ha permesso lo sviluppo del settore primario basato principalmente sulla coltivazione dell'olivo e degli ortaggi. Importante è anche la viticoltura con i tipici vigneti Negroamaro e Malvasia. La produzione di vini è garantita dalla Cantina Sociale "Vecchia Torre" di Leverano e dalla Cantina privata dei Conti Zecca che producono i "D.O.C. Leverano": Leverano Bianco, Leverano Bianco Passito, Leverano Malvasia Bianca, Leverano Negroamaro Rosato, Leverano Negroamaro Rosso.
Più recente, ma già consolidata, è la floricoltura, la cui produzione avviene quasi esclusivamente in serra. Da citare sono anche le imprese di ebanisteria.


Simbolo

Lo stemma civico, riconosciuto con decreto del Capo del governo del 30 dicembre 1928, presenta uno scudo con sfondo blu su cui è raffigurata una torre che divide le lettere maiuscole "L" e "B". Le lettere potrebbero far riferimento all'antico nome del paese, Liberianum, o all'espressione latina "liberanesium beneficientia", che significa "con la benedizione dei leveranesi".

Il gonfalone civico di presente come un drappo partito di rosso e di bianco.

Torre Federiciana

La Torre Federiciana, che si eleva per circa 28 metri nel centro abitato, fu voluta, secondo la tradizione, da Federico II di Svevia nel 1220 per monitorare la vicina costa ionica minacciata dalle incursioni piratesche. Monumento nazionale dal 1870, la torre presenta una forma parallelepipeda a base quadrata con i prospetti orientati secondo i punti cardinali ed è provvista di merli. Originariamente era circondata da un fossato. L'interno era diviso in quattro piani da tre solai lignei, oggi crollati, collegati fra di loro attraverso una scala elicoidale. Il piano terra, ricoperto successivamente con una volta a botte, ospita un camino che utilizzava la stessa canna fumaria dei camini presenti al secondo e al quarto piano. L'ultimo piano è caratterizzato da un'elegante volta a crociera.

2