Cristian Palusci

BITCOIN: MINING E PROFITTABILITA'

2018-11-26 09:00:08

Spesso nelle varie community abbiamo sentito qualcuno affermare che mai il prezzo del bitcoin sarebbe potuto scendere sotto una determinata soglia (prima $6000, poi $ 5000), in quanto un tale calo avrebbe determinato per i miners un saldo negativo in termini di profitto.

Non si capisce bene come tali analisti siano giunti a queste conclusioni, ma è bene sottolineare come il profitto derivante da tale attività non sia un numero astratto ma il risultato di calcoli precisi messi a sistema con una serie di altre variabili.

Ora, al netto della leggerezza con cui nel recente passato sono state fatte tali affermazioni, che denotano una scarsa attitudine nelle cryptocommunity alla verifica di fonti e notizie e una mera riproposizione acritica delle informazioni reperite in rete, è interessante notare come dopo l’ulteriore calo di ieri del bitcoin, i profitti derivanti dal mining (in base al paese, al costo dell’elettricità e al device utilizzato) siano arrivati in prossimità dello zero, quando non in negativo.

In tale contesto, si evidenzia come, a seconda della posizione geografica, i rendimenti possano variare sensibilmente e, ad oggi, il paese migliore per effettuare attività di mining sia il Venezuela. (foto 2).

Inoltre ci sono anche altre aree nel mondo dove, con un buon equipaggiamento, è possibile minare bitcoin intorno ai $ 4000.

Qui potete calcolare la profittabilità del mining inserendo l'hardware che eventualmente utilizzate e il costo dell'elettricità.

SIAMO AL BOTTOM?

Questo potrebbe essere un elemento che dà forza a chi afferma che i livelli raggiunti ieri ($3500/3800) siano vicini al bottom?

Potrebbe.

Anche i volumi incredibili della settimana appena conclusa, apprezzabili sul grafico settimanale, insieme alla lunga candela rossa relativa al prezzo, sono un segnale interessante in tal senso.

Analizzando i livelli dei volumi raggiunti a dicembre 2017 (e le corrispondenti candele) in relazione alla quotazione, vediamo come questo spesso sia un buon indicatore per individuare il top (inizio dicembre 2017) e forse il bottom (novembre 2018).

Anche l'RSI settimanale in zona oversold è un'ulteriore conferma al riguardo.

Ovviamente il condizionale è d’obbligo, anche alla luce dell’attuale fase delicata e del sentiment generale nel mercato, attualmente improntato su un’estrema negatività.

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