Cristian Aliprandi

Founder Starter

Trovato il cratere del meteorite che portò all'estinzione di massa

2020-01-30 16:41:36

Il Cratere di Chicxulub: in Messico l’impatto che segnò la fine dell'era dei dinosauri,e l’inizio della nostra storia


Sepolto dalla penisola dello Yucatan si distende il cratere di Chicxulub, una depressione di circa 30 km di profondità e 180 km di ampiezza causata dall’impatto di un meteorite con il suolo terrestre. Il cratere deve il suo nome a Chicxulub, paese messicano che sembra coincidere esattamente con il suo centro. Fu il Golfo del Messico dunque il teatro dell’evento che determinò la fine dell’era dei dinosauri circa sessanta milioni di anni fa. Molto a lungo gli scienziati si sono interrogati su quale fosse la reale causa della loro estinzione e dell’inizio di una nuova era e, benché le cause sembrino essere diverse e concomitanti, questo evento è ad oggi definito, con certezza quasi assoluta, il responsabile di un cambiamento di rotta tutto proteso verso la nascita di altre forme di vita, tra cui l’uomo.

L’ipotesi, già considerata negli anni Ottanta, trovò vari ostacoli che ne ritardarono la conferma riguardanti soprattutto lo studio degli isotopi trovati sia nei sedimenti riconducibili all’impatto sia in quelli riguardanti i fossili degli ultimi esemplari di dinosauro.

Fu soprattutto la presenza dell’iridio ad essere posta sotto la lente d’ingrandimento in quanto assai raro nella crosta terrestre mentre abbondantemente riscontrato nei meteoriti.

In realtà l’errore che lasciò irrisolte molte domande riguardava i tempi di decadimento dell’iridio. Una volta messa a punto la corretta tempistica tutto sembrò coincidere e risalire a 66 milioni di anni fa. Precedenti cambiamenti climatici probabilmente avevano già causato delle difficoltà ai dinosauri, ma  le conseguenze dell’impatto misero un punto alla loro esistenza.

Lo scontro, avvenuto a circa 65mila km/h causò un catastrofico tsunami che si sparse in tutte le direzioni coinvolgendo soprattutto Cuba. L’acqua del mare si vaporizzò istantaneamente, polveri e particelle causarono un cambiamento climatico totale avvolgendo l’atmosfera e provocando un abbassamento di temperatura di circa 50 gradi, rendendo le condizioni del pianeta incompatibili con la maggioranza delle forme di vita.

Oltre alla portata dell’evento, e alle sue devastanti conseguenze, ciò che colpisce è il tempismo esatto di questo avvenimento che è stato per l’uomo un incredibile colpo di fortuna; e quasi il termine fortuna sembra fuori luogo davanti all’allineamento perfetto dei fattori che ci hanno permesso di essere qui. Come spiega l’ingegnere e astronauta della NASA Nicole Stott, questo impatto sarebbe stato importante in ogni punto del suolo terrestre, ma la zona in cui avvenne lo rese ancor più devastante. Il meteorite atterrò infatti su una riserva naturale di zolfo, che rilasciò tonnellate di gas tossici nell’atmosfera a causa del disgregamento roccioso, il sole venne oscurato, la terrà si gelò dando avvio ad un lungo inverno, e i dinosauri si estinsero.

Si stima che le particelle rilasciate nell’aria ammontino a circa 1,54 miliardi di tonnellate, una quantità tale che nemmeno la pioggia riuscì a ripulire. Solo il 10% delle rocce terrestri posseggono le caratteristiche adatte a provocare quel cielo di fuliggine, dunque se l’asteroide fosse caduto su un qualsiasi altro punto terrestre (o quasi) questa grande estinzione sarebbe stata evitata. Va sottolineato che l’estinzione non riguardò solo i dinosauri, ma molte altre forme di vita stimate intorno ai ¾ delle forme presenti. Inoltre, il meteorite viaggiava nello spazio ad incredibile velocità probabilmente da miliardi di anni; lo scontro con la terra nell’immensità cosmica rappresenta già di per se una sfida alle probabilità, considerando il movimento di rotazione terrestre intorno al proprio asse anche pochi attimi di differenza avrebbero scritto una storia del tutto diversa. Lo schianto sarebbe avvenuto nell’oceano, con conseguenze decisamente meno importanti, nessun cielo di polvere, nessun inverno e, probabilmente, poche estinzioni.

In quel luogo di caos oggi regna una pace totalmente diversa, a nascondere quel cratere troviamo una vasta giungla e grotte marine che delimitano stupende insenature d’acqua cheta. Quel vuoto distruttivo che accompagnò quell’evento oggi ha lasciato spazio ad una vita forte e ricca, disegnando nella terra la nascita della nostra storia.