Cristian Aliprandi

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Storie “Vere” di Lupi Mannari Attraverso i Secoli

2019-09-22 12:30:00

Nell’inconscio di ciascuno, il lupo rappresenta il pericolo e suscita paura, ma ancor più timore incute la figura del lupo mannaro.

Tutti oggi sanno che nella realtà non può esistere, ma nei secoli scorsi non era così: molte persone furono accusate di licantropia, e alcuni arrivarono a credere davvero di essere dei mezzi uomo/mezzi lupo. Le bestie selvagge d’altronde, come quella del Gevaudan in Francia, facevano stragi tutt’altro che immaginarie, e molte persone, per esorcizzare la paura, la resero più simile a un essere umano.

1 – Nel 1521 a Poligny, in Francia, un uomo stava camminando da solo quando fu attaccato da un lupo, che però riuscì a ferire gravemente. Proseguendo oltre, notò un uomo che aveva una ferita simile a quella che aveva appena inflitto alla bestia.

L’uomo era Michel Vurden che, dopo essere stato interrogato dalle autorità, ammise di aver fatto un patto con il diavolo, per ottener la capacità di diventare un lupo. Accusò di licantropia anche altre due persone, Philibert Montot e Pierre Bourgot, chiamandoli in causa come suoi complici negli omicidi e negli atti di cannibalismo che affliggevano la regione.

Condannati per licantropia e omicidio, tutti e tre gli uomini furono uccisi al rogo. Anche la moglie di Verdun fu condannata, sebbene non ci fossero prove o accuse di licantropia, ma l’alta corte voleva essere sicura che non potessero ripetersi episodi spiacevoli.

2 – Giles Garnier visse, per lungo tempo, come un eremita solitario in una casetta poco fuori Dole, in Francia, nel 16° secolo. Ma quando si sposò, la necessità di procurare il cibo per sé e la moglie lo rese disperato.

Occorreva procurare il cibo per la giovane e affamata sposa, e quindi chiese a un fantasma incontrato nella foresta di dargli una pozione che gli permettesse di trasformarsi in lupo. In quel periodo, cominciarono a sparire dei bambini del vicino paese. Non ci volle molto perché gli abitanti della città puntassero il dito contro l’ex-eremita. Durante il processo, si dichiarò colpevole di “crimini di licantropia”, che a quanto pare era una cosa normale a quei tempi, e fu bruciato sul rogo.

3 – Nel 1589, Pete Stubbe ammise di essere un serial killer, e di aver ucciso tredici bambini (tra cui anche i suoi stessi figli) e due donne incinte, a Bedburg, in Germania. Dopo essere stato torturato, confessò qualcos’altro.

Stubbe ricordò improvvisamente un’altra cosa: il diavolo gli aveva dato una cintura magica (ovviamente mai ritrovata), che gli permetteva di trasformarsi in un lupo quando la indossava. Fu condannato a morte, ma prima fu sottoposto a molte torture, tra cui il supplizio della ruota. Dopo averlo decapitato, la gente del paese infilzò la testa in un palo, come monito, e i suoi resti furono bruciati sul rogo.

4 – Nel 1598, un sarto di Chalons, in Francia, fu accusato di talmente tante orribili atrocità, che il giudice decise di distruggere tutti i documenti del processo

Tra le varie accuse, il sarto fu incolpato di attrarre con l’inganno dei bambini a casa propria solo per tagliare loro la gola e mangiarli. Quando questo sistema non funzionava, si trasformava in lupo per dar loro la caccia nella notte. Le accuse non erano infondate: una cassa con ossa e sangue fu trovata nelle cantine sotto la sua casa. Naturalmente finì bruciato al rogo.

5 – Quando nel 1603, in alcuni piccoli paesi della Guascogna (Francia), iniziarono a sparire misteriosamente i bambini più piccoli, il terrore si impossessò degli abitanti. Un adolescente ammise di essere il responsabile mentre era trasformato in licantropo.

Jean Grenier, un ragazzo di 14 anni, sostenne di esser stato lui a uccidere e mangiare i bambini dei dintorni. Raccontò di uno strano uomo, che gli aveva donato una magica pelle di lupo che aveva il potere di trasformarlo in licantropo, e confessò che ogni notte, lui e altri nove uomini-lupo, andavano a “caccia” nei paesi circostanti. Si vantò di aver mangiato tre o quattro bambini. Data la sua età, invece di essere condannato a morte fu rinchiuso in un convento del luogo.

6 – Leggenda narra che nel 1640, la città di Greifswald, in Germania, fu invasa da un branco di lupi mannari.

Dopo molti tentativi falliti di uccidere i lupi con proiettili normali, un gruppo di studenti decise, per un capriccio, di fondere tutto l’argento della città, e utilizzarlo per creare proiettili più lucidi. Trovarono, senza volerlo, l’unico modo per uccidere i licantropi:

7. Nel 1685, la città di Ansbach, in Germania, veniva terrorizzata da un lupo mannaro. Quando i cittadini scoprirono la vera identità della creatura, comprensibilmente si sentirono traditi.

La creatura predava bestiame e si credeva che avesse ucciso anche donne e bambini. Per chissà quale strano motivo, gli abitanti della città pensarono che la bestia fosse la reincarnazione del sindaco, morto da poche settimane. Quando il lupo fu ucciso, venne vestito con gli abiti del borgomastro e poi impiccato nella piazza cittadina.

8 – Quando, nel 1692, un uomo di nome Theiss fu processato per licantropia a Jurgenburg, in Livonia (l’attuale Lettonia), si dichiarò colpevole, ma poi fornì al giudice una delle testimonianze più bizzarre della storia…

Dopo aver ammesso di essere un licantropo, Theiss affermò che i lupi mannari non sono intrinsecamente cattivi. In realtà anzi, i licantropi del suo tipo combattevano una guerra eterna contro le streghe, per salvare il paese e forse il mondo. A quanto pare, a volte la semina non dava raccolto a Jurgenburg, perché le streghe tiravano giù il grano fino all’inferno. Theiss raccontò di aver combattuto grandi battaglie, insieme con altri lupi mannari, durante le feste cristiane di Santa Lucia, la Pentecoste, e San Giovanni (che avvengono anche in coincidenza con i cambiamenti stagionali) per recuperare il grano dall’inferno. I licantropi quindi non rappresentavano il male, in realtà erano cani di Dio.

E’ incredibile pensare che una figura singolare come il licantropo esista da tanto tempo nella coscienza del genere umano. E’ una prova che in realtà i lupi mannari esistono? Probabilmente no, ma a chi non è capitato, in una notte di luna piena, di provare un brivido ascoltando un ululato in lontananza?