Cristian Aliprandi

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La base nazista in antartide, Neu Berlin o base 211

2019-09-21 11:52:20

Base 211: una installazione sotterranea, costruita segretamente in Nuova Svevia ( Antartide). Le voci intorno a questa misteriosa installazione iniziano a circolare dopo lo svolgimento dell'Operazione Paperclip, e subito dopo che alcuni U-boot tedeschi partirono senza farne ritorno


La spedizione Nuova Svevia, fu una missione esplorativa finanziata dalla Germania e diretta verso le regioni antartiche, si svolse tra il 1938-1939 e venne affidata al comando di Alfred Ritscher.

Il 17 dicembre 1938 la nave Schwabenland salpa da Amburgo; si tratta di un cargo attrezzato con una catapulta per far decollare idrovolanti. La spedizione si compone di 33 scienziati oltre ai 24 membri dell'equipaggio della nave.

Nel gennaio 1939 la nave raggiunge un'area già rivendicata dalla Norvegia nel 1938 con il nome di Dronning Maud Land e inizia a cartografare la regione. Nelle settimane successive vengono effettuati circa 15 voli di ricognizione, coprendo un'area di circa 600.000 km² e scattando oltre 16.000 foto aeree.La spedizione lascia lungo la costa tre bandiere tedesche e ne paracaduta almeno 13 all'interno, lo scopo è quello di rivendicare il territorio esplorato con il nome di Neu-Schwabenland; vengono inoltre effettuate escursioni per rivendicare colline e altri punti significativi.
La nave Schwabenland farà ritorno ad Amburgo nel 1939, al suo arrivo Ritscher trova già programmate altre due spedizioni in Antartide: la prima per l'estate 1939-40 e la seconda per quella 1940-41. Entrambe hanno come obiettivi l'individuazione di siti idonei all'impianto di basi baleniere e, più importante, di estendere la rivendicazione tedesca in Antartide. La seconda in particolare aveva uno scopo più militare e prevedeva la costruzione di una base navale nei pressi del canale di Drake per il controllo del transito tra l'oceano Atlantico e quello Indiano.

Entrambe le missioni vennero in seguito annullate a causa della seconda guerra mondiale. La leggenda vuole che la spedizione nazista in Nuova Svevia fosse stata organizzata dall'esercito nazista per scopi prettamente militari e di sviluppo delle armi. Secondo alcune fonti di tipo complottista, infatti, sotto il ghiaccio sarebbe nascosta la leggendaria Base 211, ove i nazisti avrebbero presuntamente tentato di costruire ipotetiche nuove armi e veicoli come il Vril; altre teorie, anch'esse prive di qualunque validità oggettiva, immaginano invece che questa base sarebbe stato il rifugio segreto di Adolf Hitler, dove egli stesso avrebbe fondato le basi per la costruzione del presunto Quarto Reich, per poi ripartire alla conquista del mondo.Quindi, l'ipotesi che i Nazisti avessero avuto contatti con gli abitanti della Terra Cava oppure con extraterrestri, i mitici Foo-Fighters, è assolutamente inattendibile: nessun disco volante, nessun prototipo segreto di tecnologia aliena, nessun Ufo con le svastiche… Ma altri temi legati alle realizzazioni segrete naziste potrebbero essere veritieri. E' il caso della Bomba Atomica tedesca, che secondo alcuni testimoni sarebbe stata sperimentata in due occasioni, ma senza giungere allo stadio operativo; oppure, è il caso della Base Antartica 211, chiamata a volte Neuschwabenland, a volte Neuberlin. Perché, a nostro parere, tali scoperte possono essere verosimili? Sulla Bomba A tedesca si discute ancora; mentre per la base antartica, forse oggi disponiamo di sufficienti prove per capire quanto di vero ci può essere in questa teoria. Una teoria plausibile, per le prove che porteremo a sostegno.

I pionieri dell’ Antartide

L’interesse della Germania per la regione antartica risaliva a molto tempo prima della spedizione guidata da Alfred Ritscher; nel 1873 Sir Eduard Dallman aveva scoperto nuove rotte con la nave Gronland e nei successivi 60 anni, altre due esplorazioni si mossero tra i ghiacci: la prima nel 1910 guidata da Wilhem Filchner con la nave Deutschland, e la seconda nel 1925 con la nave Meteor comandata da Albert Merz.

Quella che sembra essere una vera e propria ossessione tedesca diventa quasi una priorità per Hitler, ansioso di avere una posizione di predominio sull’ Antartide, non solo per la propaganda politica che ne sarebbe derivata ma soprattutto come ulteriore dimostrazione della superpotenza tedesca. Questa continua ossessione si sarebbe presto tramutata in una occasione unica per proteggere esperimenti segreti e armi che nessuno doveva conoscere; ma quelle immense e deserte distese di ghiaccio erano già state scelte da altri come luoghi ideali per misteriose attività e qualcun altro stava già da tempo nascondendosi tra il bianco accecante degli immensi ghiacciai.

Quale era il vero interesse dei nazisti? Fonti documentate e documenti declassificati parlano sempre più spesso delle misteriose “macchine volanti” progettate dagli scienziati tedeschi, macchine che avrebbero stupito e colto di sorpresa il nemico; queste macchine non volarono mai se non per test di prova effettuati in gran segreto, ma la cosa più importante rimane quella di stabilire in che modo i nazisti riuscirono ad impossessarsi di una tecnologia e, soprattutto, di una idea che aveva numerosi quanto misteriosi precedenti? E’ possibile sospettare una complicità che andò oltre i confini tedeschi?

Antartide connection

Poco prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, circolarono con insistenza molte voci in merito a tre grosse imbarcazioni naziste dirette verso l’ Antartide con a bordo i pezzi di una nuova, sofisticata macchina da guerra. Questo tipo di trasporto, curato nella più assoluta segretezza, doveva sicuramente avere come meta una base riparata, un luogo nascosto nel quale depositare il prezioso carico, un luogo sicuro.

Il 19 marzo del 1943 le forze Alleate denunciano movimenti sospetti in Antartide, operazioni clandestine che hanno come protagonisti i servizi tedeschi, oltre che un considerevole movimento di sottomarini nazisti in direzione sud atlantico.

Il 19 marzo del 1943 le forze Alleate denunciano movimenti sospetti in Antartide, operazioni clandestine che hanno come protagonisti i servizi tedeschi, oltre che un considerevole movimento di sottomarini nazisti in direzione sud atlantico.

In effetti nel 1938 la Germania nazista aveva inviato una spedizione in Antartide, ufficialmente per reclamare una parte di territorio, in realtà si cercava un luogo sicuro per una futura base che avrebbe ospitato gli Haunebu, i misteriosi “UFO nazisti” e forse alti gerarchi e lo stesso Hitler nel caso che il conflitto avrebbe riservato sgradite sorprese. La base in questione è conosciuta come Base 211e la sua esistenza non è certo un parto della fantasia se gli alleati stessi si prodigarono in grande stile per individuarne l’esistenza, scomodando addirittura i più alti vertici della Marina Militare Americana.

Nove anni più tardi infatti, Richard E. Byrd, diventato nel frattempo ammiraglio della Marina Americana, e che in passato aveva offerto la propria consulenza per l’esplorazione antartica nazista, viene inviato in missione tra i ghiacci insieme alla più grande task force mai realizzata, al fine di localizzare e distruggere il segreto nazista. La missione aveva il nome in codice di Highjump ed era principalmente di natura militare; 4.000 uomini tra americani, inglesi e australiani, partiti il 2 dicembre 1946 da Norfolk solo per trovare giacimenti di carbone?

A cosa si riferiva esattamente Byrd quando diceva che “.......bisogna affrontare l’amara realtà che un giorno gli Stati Uniti possano essere attaccati da oggetti che potrebbero volare da polo a polo a velocità incredibile”?

Facciamo un salto nel 1938 quando, in un clima di tensione generalizzata per l'annessione tedesca della regione dei Sudeti, il governo nazista organizzò una spedizione scientifica in Antartide. La zona prescelta, per scopi geografici ma prima ancora militari, fu la Terra della Regina Maud, un'area scoperta nel 1931 dai norvegesi ma mai occupata o studiata a fondo. Una buona occasione per rivendicare politicamente quel territorio e, a nostro parere utilizzarlo per scopi militari. Comunque sia, per non acuire le tensioni internazionali i tedeschi prepararono una spedizione civile: a bordo del mercantile modificato Schwabenland, comandato dal capitano Alfred Ritscher e con la collaborazione della compagnia di bandiera Lufthansa, centinaia di uomini tra biologi, cartografi, geologi, ingegneri e idrologi della Società Tedesca per la Ricerca Polare, con l'ausilio di due idrovolanti, partirono alla volta del continente antartico. In teoria a bordo avrebbe dovuto esserci anche l'esploratore e conquistatore del Polo Sud Richard Byrd, ma poco prima della partenza l'americano aveva declinato l'offerta. Il via si ebbe il 17 dicembre 1938: i tedeschi toccarono la banchisa polare il 20 gennaio 1939. I due idrovolanti della missione effettuarono missioni di esplorazione, coprendo tra i 300mila e i 600mila kmq, scattando 11mila fotografie; ci fu un generale beneficio, in quanto la missione consentì un notevole salto di qualità nella precisione delle mappe geografiche e delle misurazioni magnetiche del polo sud. I tedeschi effettuarono poi scoperte sorprendenti: aree libere dai ghiacci per la presenza di sorgenti calde e attività idrogeologica, scoperta dei venti antartici ad alta quota, analisi degli uccelli marini che si spingevano, inspiegabilmente, per oltre cento km all'interno del continente per nidificare. Il tutto in una regione che, come abbiamo visto qui, viene considerata dagli antichi la vera sede della mitica Atlantide… insomma, c'era di che stupirsi dalle scoperte tedesche, quasi che il Polo Sud non fosse stato quell'inferno di freddo e di ghiaccio che tutti si aspettavano.

La missione della Schwabenland terminò a metà febbraio '39, quando l'estate antartica stava finendo. Ma l'interesse nazista verso quel territorio che in onore della nave venne ribattezzato Neuschwabenland non cessò, anzi crebbe a dismisura. Hitler ordinò nel 1940 la costruzione di installazioni di appoggio per le operazioni dei sottomarini da guerra U-Boot nella regione delle Montagne di Muhlig-Hoffman, sempre nella Neuschwabenland. Queste installazioni di supporto forse erano dei semplici bacini di rifornimento di carburante e siluri: comunque sia, denota una crescente colonizzazione nazista dell'area.

Voci sostengono che i tedeschi scoprirono sotto i ghiacci un canale sottomarino, una vera spaccatura che tagliava in due il continente antartico consentendo ai sommergibili di utilizzare rotte alternative in grado di collegare il Sudamerica alla Nuova Zelanda e quindi di raggiungere il Giappone senza incappare nelle cacciatorpediniere alleate. Il fatto potrebbe essere plausibile, perché per tutta la guerra vi fu un collegamento stabile via sottomarini tra la Germania e il Giappone, mai interrotto nonostante gli sforzi di americani e inglesi. Sempre le voci ben informate, ma qua siamo nel campo delle ipotesi, sostengono che questo canale, che taglia in due il continente antartico, in più punti emerge oltre a superficie del mare, costituendo in pratica un gigantesco sistema di grotte sotto la crosta ghiacciata. Qualcuno azzarda persino le dimensioni della più grande, che si estenderebbe per 50 km al di sotto della calotta polare e che al suo interno custodirebbe un lago di acqua allo stato liquido. Qui i nazisti avrebero costruito la più impenetrabile base in loro possesso, la straordinaria Base 211 o "Nuova Berlino". Una vera città sotto il ghiaccio, alimentata in parte con l'energia geotermica, avrebbe costituito l'ultimo, estremo baluardo nazista contro l'invasione alleata… Le testimonianze indicano che la Base 211 sarebbe stata iniziata nel 1942 mediante il trasporto di viveri e materiali ad opera di speciali U-Boot capitanati da ufficiali avvezzi alla navigazione polare, come quelli che prestarono servizio al largo della Norvegia. Questi uomini, utilizzando come punto di appoggio l'Argentina, avrebbero costruito la base in due anni, al punto che nel 1944 era in atto un graduale invio di materiale riservato tramite finanziamenti (effettivamente stanziati) da parte delle potenti SS. Perché Himmler e i suoi scagnozzi avrebbero sprecato tanto denaro per inviare materiale nel nulla antartico? Evidentemente, qualcosa ci doveva essere… Secondo alcuni studiosi di misteri, tra gli oggetti che Himmler fece trasportare a Neuberlin ci fu l'originale della Heilige Lance, la Lancia di Longino. E tra gli oggetti che dovrebbero essere ancora presenti, vi sono i tanti tesori d'arte trafugati dai soldati tedeschi durante l'invasione di mezza Europa, tra cui la celebre Sala d'Ambra di San Pietroburgo, mai ritrovata. Ma perché darsi tanta pena per questo trasferimento? Cosa nasconde in realtà il ghiaccio antartico? In teoria, Nuova Berlino rappresenterebbe il senso di quel Reich millenario teorizzato da Hitler e mai realizzato. Un regno tra fuoco e ghiaccio, molto wagneriano e valchiriesco, che avrebbe ospitato i veri rappresentanti della razza ariana, protetti dal mondo in attesa di riconquistarlo. Un'idea in linea con le folli teorie hitleriane e perfettamente in linea con il nichilismo nazista, a metà tra il sadismo più atroce e il masochismo più deleterio. La Base 211 nella Neuschwabenland avrebbe potuto essere anche l'ultimo rifugio per tanti gerarchi nazisti sfuggiti alla cattura al termine della guerra e tra questi il loro capo, Adolf Hitler. Le teorie sulla sua morte sono almeno tre e nessuna di esse è convincente: la probabilità che l'ideatore del nazismo (e di tanti suoi maestri occulti che non compaiono nei libri di storia) possa essere sopravvissuto all'assalto sovietico al suo bunker a Berlino sono molte, basti pensare quanti sono i gerarchi scappati in Argentina con in beneplacito degli Alleati. Ma il concetto di una base nazista che abbia ospitato un Hitler redivivo e che sia ancor oggi esistente in Antartide contrasta con l'idea che abbiamo oggi del mondo completamente esplorato: e se così non fosse, verrebbe da chiedersi perché nessuno si sia preso la briga di stanare questi nazisti superstiti, ammesso che siano esistiti. Ma la realtà è che forse tale operazione sia avvenuta realmente sotto mentite spoglie…


Malgrado siano in tanti a rifiutare l’ipotesi di una Germania tecnologicamente evoluta è indiscutibile che i tedeschi, subito prima il secondo conflitto mondiale e durante, possedevano una conoscenza bellica troppo avanzata rispetto ai canoni degli altri paesi e non si può escludere che l’obiettivo della missione polare americana fosse proprio questo. Da dove proveniva questa tecnologia?

Sarebbe plausibile pensare, magari stravolgendo alcune cronologie care all’ufologia ufficiale, che i nazisti possedevano già tecnologia aliena ancor prima degli americani, che la fuga di cervelli negli Stati Uniti fosse un modo per impadronirsi di questa tecnologia così come lo fu l’Operazione Highjump, che l’incidente di Roswell sia stato di secondaria importanza rispetto a quello del 1938 al quale accenneremo più avanti e che, soltanto in seguito, caduto il potere nazista, si strinse un vero e proprio patto personale tra forze militari statunitensi e visitatori galattici già insediati nel nostro pianeta, un patto con una razza differente la quale, come si scoprirà in seguito, non aveva le stesse intenzioni di quella che collaborò con i nazisti.

Ufo crash

Anno 1938, località Czernica (Jielenia Gora); un UFO si schianta rovinosamente al suolo. Il disco verrà recuperato dai nazisti dopo l’invasione polacca, nel 1939; un altro UFO crash era avvenuto nel 1909 a ovest di Chicago, ma l’oggetto non venne mai ritrovata; presupponendo che i fatti si svolsero effettivamente come riportato dai giornali dell’epoca, l’evento del 1938 segnò la svolta per l’ingegneria tedesca.

L’incidente del 1938 non rovinò completamente i meccanismi di funzionamento dell’astronave (cosa che invece avvenne a Roswell), ciò permise ai nazisti di avvantaggiarsi in una ricerca che gli Stati Uniti avrebbero potuto condurre soltanto dopo il 1947.

Nel periodo compreso tra il 1939 e il 1945, sorgono in Germania quasi miracolosamente decine di piccole imprese impegnate nel campo aereonautico e in quello della progettazione militare; molti dei prototipi usciti da queste fabbriche vennero in seguito ricopiati dall’aereonautica americana, tra questi il “Flying Wing”.

Ma ritorniamo alla missione dell’ammiraglio Byrd; l’America doveva certo avere questioni molti gravi in sospeso se decise in tutta fretta di allestire una missione in un paio di settimane con destinazione l’ Antartide. Doveva di sicuro trattarsi di qualcosa che rivestiva la massima importanza, tanto che mobilitò quasi tutta la US Navy e richiamò in servizio un gran numero di riservisti, rischiando di lasciare esposto il fianco ad un improvviso attacco nemico.

Le istruzioni ufficiali rilasciate al capo della spedizione, Chester W. Nimitz furono nell’ordine:

· Formazione del personale e addestramento ad operare con temperature artiche.

· Consolidare ed estendere la sovranità americana.

· Determinare la fattibilità relativa alla creazione di basi e installazioni in Antartide.

· Indagare su basi già esistenti.

· Sviluppare tecniche per il mantenimento di basi in loco, con particolare attenzione alla successiva applicazione di tale progetto in Groenlandia.

Nessuna informazione, oltre a quelle appena riportate, trapelò all’esterno; il capo delle operazioni navali aveva il preciso ordine di trattare solo con le agenzie governative, tutti gli osservatori stranieri e le agenzie di stampa vennero infatti diplomaticamente estromesse dal progetto.

Nonostante ciò, sia grazie a numerose indiscrezioni, sia per la declassificazione di alcuni documenti, esistono forti dubbi in merito allo scopo finale di questa missione. Come giustificare infatti l’impiego di mezzi militari altamente attrezzati se alla fine si trattava soltanto di mappare una zona, cercare nuovi giacimenti e fare rilevamenti fotografici?

E che dire dei numerosi e sofisticati magnetometri usati per trovare, come affermò l’ammiraglio Byrd “.....posti vuoti sotto la superficie di ghiaccio o di terra.....”; durante una di queste ricognizioni, l’ammiraglio mancò all’appello per circa tre ore; ufficialmente si parlò di avarie al motore ma nessuno ha mai dato una spiegazione adeguata a questa improvvisa scomparsa.