Cristian Aliprandi

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Berserker, la leggenda degli "UOMINI BELVA" VICHINGHI

2019-09-16 15:52:20

Fin dall’antichità la figura del guerriero è sempre stata associata a un qualcosa di magico e di sacrale.Ma esistono anche figure di guerrieri che rappresentano l’espressione della furia distruttrice della battaglia. Questi guerrieri hanno origini nordico/germaniche conosciuti come BERSERKER

L’origine dei “berserker

Una prima testimonianza di questi guerieri ci viene offerta dallo storico romano Tacito nel De origine et situ germanorum (98 d.c.) . Oltre a mostrarci costumi e tradizioni delle tribù germaniche, lo storico coglie l’occasione per parlare anche dei suoi guerrieri e delle loro caratteristiche.

HANNO SCUDI NERI, CORPI TINTI. PER COMBATTERE SCELGONO LE NOTTI OSCURE; E IL SOLO ORRORE E L’OMBRA DI QUESTI FANTASMI SEMINANO LO SPAVENTO, POICHÉ NON VI È NEMICO CHE SOSTENGA IL LORO ASPETTO STRAORDINARIO E QUASI INFERNALE (…) I PIÙ VALOROSI PORTANO (…) UN ANELLO DI FERRO (IL CHE È TRA QUELLA GENTE SEGNO DI VERGOGNA) COME VINCOLO FINCHÉ NON ACQUISTANO IL DIRITTO DI LIBERARSENE UCCIDENDO UN NEMICO(…) DA LORO DIPENDE SEMPRE L’INIZIO DELLE BATTAGLIE: LA LORO È SEMPRE LA PRIMA SCHIERA, CON IL LORO SCONVOLGENTE ASPETTO; E NEPPURE IN PACE SI PRESENTANO CON VOLTO RASSERENATO. (…)

Bastano queste poche righe per capire che ci troviamo davanti a qualcosa che è molto di più di comuni guerrieri. I berserker rappresentavano una vera e propria setta di guerrieri devoti al dio principale del pantheon nordico, Odino. La loro devozione è tale che affrontano le battaglie abbigliati di sole pelli di lupo o di orso, proprio gli animali con cui la divinità era spesso associata. Da questa loro peculiare caratteristica deriverebbe anche il nome di “berserker”, unione di due parole in lingua norenna: “berr” (“pelle d’orso) e “sarkr” (vestito). Si tratta quindi di uomini vestiti come animali e quindi dei veri e propri “guerrieri-belva”.

Quella di Tacito non è l’unica fonte storica che possediamo riguardo ai berserker. Importante è anche il contributo dato da vari storici danesi, quali Saxo Grammaticus, che descrivono la caratteristica più importante ed impressionante di questi guerrieri. Il berserkrgangr (detta anche “ira berserker“).

I guerrieri entravano in un vero e proprio stato confusionale, in cui subivano dei cambiamenti fisici e psichici. Ma soprattutto iniziavano ad essere animati dal desiderio di fare a pezzi il nemico. Per questo si buttavano con ferocia sui nemici, scatenando una violenza così immani che sembravano davvero degli orsi e dei lupi feroci. Gli storici non escludono neanche il fatto che i berserker entrassero in questo stato grazie all’uso di sostanze allucinogene , come alcune specie di funghi. Si pensa che i berserker bevessero anche, prima della battaglia, sangue di lupo e l’assunzione di tale sostanza avrebbe avuto effetti devastanti sulla loro psiche, portandoli in quello stato mentale di ira cieca e rabbiosa.

La fine (?) del berserker

Si è già accennato al fatto che la diffusione del cristianesimo nelle terre scandinave, avvenuto tra il IX e l’X secolo, abbia provocato un ridimensionamento del ruolo del berserker. Non più la macchina da guerra capace di sbaragliare un intero esercito, ma una figura condannata per il fatto che faccia della violenza e della follia lo scopo della propria esistenza.

In realtà il berserker non ha mai cessato di esistere. Lo stesso medioevo aveva recuperato la sua figura, ma in una veste completamente nuova. Questo guerriero non indossa più pelli di lupo e neanche beve più sangue per entrare in estasi: ora indossa una pesante armatura d’acciaio ed è imbevuto del ruolo di difensore della cristianità e dei ceti più deboli, un guerriero elegante e sprezzante del pericolo che mostra le proprie doti guerriere nei tornei e che desidera possedere un pezzo di terra e l’amore di una fanciulla. Il guerriero-belva è stato addomesticato e si è trasformato in un cavaliere.