Criptovalute e inflazione

I casi di El Salvador e Venezuela lo dimostrano.

Il caso venezuelano:
Il Venezuela ha provato con Petro a combattere la sua inflazione. Non che ci sia riuscito, ma l'intuito di Maduro ha sicuramente permesso di utilizzare Petro al posto di altre criptovalute. Secondo alcuni sondaggi, Petro è più conosciuto e utilizzato di Bitcoin in quel paese.
Mentre è dubbio che Petro sia davvero supportato da grandi quantità di petrolio (motivo per cui il nome), sembra che la criptovaluta stia guadagnando popolarità in Venezuela insieme alla valuta locale, il bolivar.
El Salvador, dove Bitcoin convive con il dollaro
Se il Venezuela ha scelto la propria criptovaluta per diffondersi tra la popolazione, El Salvador ha scelto Bitcoin. Dal 7 settembre il BTC convive come mezzo di pagamento con il dollaro USA (El Salvador non ha più una propria moneta, anch'essa uccisa dall'iperinflazione anni fa).
La scelta del presidente Bukele è stata dettata dalla necessità di trovare un sistema per rafforzare la sua fragile economia. Con l'introduzione di Bitcoin, il presidente stima che farà risparmiare ai suoi concittadini fino a $ 400 milioni di costi di commissione all'anno sostenuti quando effettuano le rimesse. Per un Paese di 6,4 milioni di abitanti non è cosa da poco.

C'è ancora molto scetticismo da superare. 

Gli stati forti, invece di consentire la diffusione della criptovaluta, stanno lavorando sulle proprie valute digitali (CBDC). I più deboli sono più aperti alle criptovalute, anche se cercano un modo per controllarle, ignorando la loro natura decentralizzata. Quello che emerge è una vera sfida continua che potrebbe cambiare il modo in cui viene percepito il denaro.
Fonte:  portale GLOBAL Trust