L’effetto Von Restorff: gli elementi che risaltano all’occhio

Quando riceviamo più stimoli simili tra loro, è più facile ricordare lo stimolo che differisce maggiormente dagli altri.

Si tratta del cosiddetto effetto von Restorff o “effetto di isolamento” ed è una teoria che risale al 1933, quando la psichiatra tedesca Hedwig von Restorff la formulò.

La scoperta

La dottoressa Hedwig von Restorff effettuò uno studio e scoprì che, presentando ad un gruppo di persone una lista di oggetti simili tra loro ad eccezione di uno, i partecipanti tendevano a memorizzare molto meglio l’oggetto diverso dagli altri.

L’oggetto che viene visivamente notato di più, può differire per forma, dimensione, colore, spaziatura o sottolineatura.

Ma il discorso può essere ampliato se consideriamo anche gli altri sensi, come l’olfatto ed il gusto: allo stesso modo, potremmo essere colpiti dall’oggetto con un diverso odore o dall’ingrediente con un diverso sapore.

All’epoca si pensò che questo fenomeno fosse dovuto alle caratteristiche della nostra capacità di attenzione, che viene attratta con maggiore intensità dagli oggetti diversi dagli altri.

Ma nel 1995 i ricercatori Donchin e Fabiani scoprirono una spiegazione diversa: l’effetto dipende anche dal modo in cui il cervello codifica le informazioni e le memorizza. Questa è la teoria dei processi organizzativi: quando una persona vede un elenco, organizza nella stessa categoria tutti gli elementi simili tra loro, mentre utilizza una categoria a parte per gli elementi diversi, rendendoli quindi più semplici da ricordare.

Vuoi una prova? 

Fai un test con gli esempi qui di seguito.

2 esempi: le liste e il cervello primitivo

Le categorizzazioni

Se consideriamo una lista di parole come:

cantina - cucina - camera da letto - bagno - nave - soggiorno

Quale termine cattura subito la tua attenzione? 

Statisticamente, la parola che più facilmente verrà ricordata è “nave” perché appartiene ad una categoria diversa rispetto a tutte le altre parole che possono essere inserite nella singola categoria “stanze della casa”.

Il ciliegio e la corteccia visiva

Se stiamo facendo una passeggiata e incontriamo lungo il nostro percorso numerosi alberi dello stesso tipo - ad esempio degli abeti -, ad un certo punto smetteremo di far caso alla presenza degli alberi, perché la corteccia visiva del nostro cervello considererà quello stimolo ripetuto del tutto “normale” e non pericoloso.

Ma se d’un tratto ci imbattiamo in un ciliegio, ecco che il cervello si allerta e richiama sull’attenti la nostra coscienza ormai distratta, affinché possiamo analizzare se questo nuovo elemento rappresenti un pericolo.

Questo meccanismo avviene perché i nostri processi mentali sono primitivi e legati alla sopravvivenza e, proprio per lo stesso motivo, tendiamo ad essere sospettosi e diffidenti verso tutto ciò che è nuovo, diverso e non omologato.

In conclusione, rientrando a casa dopo la nostra passeggiata, ci ricorderemo e racconteremo di com’era bello quell’albero di ciliegio fiorito che ha catturato la nostra attenzione molto di più rispetto alla moltitudine di abeti. 

L’effetto di isolamento: varie applicazioni

L’effetto di isolamento può essere utilizzato per aumentare la nostra capacità di memorizzazione

Evidenziare, sottolineare, colorare parti di un testo ci permette di fissarle nella mente più facilmente.

Questo può essere sfruttato per preparare un esame, per elaborare dei progetti o dei piani d’azione o, più semplicemente, per ricordare qual è la cosa più importante sulla lista della spesa da comprare al supermercato.

L'ampia applicazione nel campo del marketing, della pubblicità e del design

In ambito pubblicitario, l’effetto von Restorff si usa sia per attrarre l’attenzione dei clienti che per fissare nella mente dei consumatori un certo prodotto o servizio. Per farlo, vengono messi in evidenza alcuni dettagli del prodotto in vendita. 

Un esperimento curioso è stato quello di Bart Schutz che, per stupire e incuriosire gli utenti, pubblicò la foto di una casa appositamente sottosopra su un sito di annunci immobiliari. In questo modo, del tutto fuori dagli schemi, riuscì ad incrementare i click sulla casa del 230%.

Un altro esempio lo possiamo trovare nelle pubblicazioni online, in cui si adoperano sottolineature e altri stratagemmi per agevolare la lettura e porre in evidenza certe frasi. (Leggi: Come strutturare contenuti che si fanno leggere)

Anche nel design è pratica comune isolare un elemento dagli altri attraverso un colore particolare o distanziandolo dal resto per farlo risaltare maggiormente all’occhio.

Lo stesso principio si applica anche per la fotografia, dove colori, giochi di luce e forme vengono abilmente utilizzati per rendere l’elemento immortalato protagonista della scena. (Leggi: Perché certe foto catturano lo sguardo e altre no?)

Attenzione però a non esagerare: se evidenziamo troppo, l’elemento unico finirà per ritornare ad essere uno dei tanti. Saper dosare gli elementi è un’arte fondamentale per poter ottenere l’effetto desiderato.

Un libro per chi vuole differenziarsi

L’esperto di marketing Seth Godin, ha coniato una metafora di grandissimo successo per definire un prodotto o servizio che per le sue caratteristiche risulta essere unico nel suo genere: la Mucca Viola.

La Mucca Viola è quella che spicca tra tutte le mucche marroni, è qualcosa di straordinario ed inatteso, in grado di produrre un passaparola naturale tra le persone. Nel suo libro, Godin spiega come mettere una Mucca Viola in tutto ciò che si fa, per creare prodotti che emergano sul mercato.

Se vuoi proporre in modo costruttivo il tuo prodotto o servizio, se vuoi rendere funzionale il tuo sito web, se vuoi che il tuo design venga ricordato… diventa la Mucca Viola in un mondo di mucche marroni!

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Bibliografia: “Effetto von Restorff: cos’è e come usarlo a tuo vantaggio” dal sito web Medicina Online ; “Effetto Von Restorff e memoria” dal sito web La Mente è Meravigliosa