Credere nella legge di attrazione non basta

Questa affascinante teoria sostiene che la nostra mente si comporta come una sorta di “magnete”, capace di attrarre a sé tutto ciò che immagina. I pensieri diventano cose. 

Quindi, se pensi intensamente a qualcosa, questo si manifesterà nella tua vita. 

Sebbene io sia un sostenitore di tale teoria (potrei citarti almeno un migliaio di esperienze che mi hanno coinvolto direttamente), la considero piuttosto una bella metafora, anziché una vera e propria “legge”, e mi affascina soprattutto la straordinaria opera di marketing che è stata costruita attorno a questo argomento. 

Quanto hai letto e leggerai nel mio libro non si basa sulla Legge di Attrazione, ma piuttosto su principi di psicologia applicata che possono essere scientificamente dimostrati. Le tecniche di cui ti ho parlato vengono utilizzate da imprenditori, sportivi e uomini d’affari di tutto il mondo, per migliorare le loro performance ed ottenere risultati tangibili. 

Ciò detto, nel libro The Secret puoi trovare una trasposizione “romantica” degli stessi principi, ma dovrai tenere a mente un punto fondamentale che in genere viene tralasciato dalla maggior parte delle persone che si avvicinano a questa affascinante teoria. 

Non è sufficiente immaginare qualcosa perché questa si materializzi davanti ai nostri occhi come per magia. Sarebbe troppo bello e oserei dire poco meritevole. 

Se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi, devi prima di tutto sviluppare le capacità necessarie.

Le visualizzazioni sono un elemento fondamentale, ma rappresentano solo la prima parte del processo di realizzazione. Se non fai delle azioni specifiche e concrete, non accadrà assolutamente mai nulla di nuovo nella tua vita. Visto che la nostra mente non è in grado di distinguere un’esperienza vividamente immaginata da una realmente vissuta, ciò che otterrai sarà solo una gran bella illusione. Vivrai un sogno ad occhi aperti, ma nulla di più.

Ci tengo a dirti questo perché nella mia carriera ho conosciuto molte persone che si sono avvicinate a questa teoria e si sono bloccate su questo scomodo punto, convinte che sia sufficiente “lanciare un segnale nell’universo” per realizzare i propri sogni e desideri. 

A distanza di anni le ho rincontrate, ma nelle loro vite non era cambiato assolutamente nulla. 

In poche parole… devi muovere il culo! 

Non esistono scorciatoie o formule magiche per il successo. Se vuoi davvero raggiungere la tua indipendenza, guadagnare di più e avere più tempo da trascorrere con le persone a cui vuoi bene, devi mettere in conto che questo ha un prezzo. Nella vita nessuno ti regalerà mai niente e questo prezzo si chiama… AZIONE!

C'è un’enorme differenza tra quelli che pensano e quelli che fanno: quelli che pensano hanno tantissimi sogni, mentre quelli che fanno li realizzano.

A tal proposito, mi viene in mente una simpatica storiella che viene raccontata nel film “La ricerca della felicità” con Will Smith: 

Un uomo si mise a gridare perché stava annegando. Arrivò una barca che si offrì di salvarlo. “No, no, grazie... io ho fede in Dio e lui mi salverà”. L’uomo continuò ad annaspare implorando l’aiuto di Dio e arrivò subito una secondo barca. “No, no, grazie... io ho fede in Dio e lui mi salverà”. Mentre stava finendo le sue ultime energie, arrivò una terza barca, ma ancora l’uomo rifiutò. “No, no, grazie... io ho fede in Dio e lui mi salverà”. Stremato l’uomo annegò. Arrivato davanti a Dio cominciò subito a lamentarsi: “Avevo fede in te, ma tu non mi hai salvato”. E Dio gli rispose: “Sei uno stupido, ti ho mandato ben 3 barche perché ti salvassero, ma tu hai sempre rifiutato”.  

Internet è, ad oggi, la migliore opportunità che l’essere umano abbia mai avuto per realizzare sé stesso e la sua indipendenza.

Tuttavia, io posso solo indicarti la rotta ed illustrati tutto ciò che ti serve lungo il tragitto, poiché l’ho già percorso. Adesso tocca a te. Se vuoi davvero raggiungere il lido dei tuoi sogni, dovrai compiere delle azioni specifiche. 

Sarai tu a dover governare la barca. 

Il timone è ora nelle tue mani. 

Tratto dal capitolo 2 del libro di Gabriele Visintini "Internet Crea Indipendenza"