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2020-03-22 19:11:35

Fattore umano nella SEO! cosa significa e che ruolo ricopre nei nuovi algoritmi a intelligenza artificiale dei motori di ricerca? ⚡ scopriamolo insieme ⚡

Oggi parleremo del fattore umano nel Search Engine Optimization

Perché parleremo di fattore umano? è necessario fare una piccola panoramica, un riepilogo.


All'inizio c'era il web! Partiamo da un pochino indietro!

Comincia tutto dalla da un concetto molto importante: la domanda che ci dobbiamo porre quando parliamo di motori di ricerca, se vogliamo comparire su un motore di ricerca, e quindi se vogliamo che i nostri contenuti - che siano dei video su youtube, che siano dei portali che in qualche modo vengono fruiti dalla gente - bisogna che questi contenuti siano in qualche modo sponsorizzati.


Sponsorizzati o a pagamento: attraverso degli annunci veri e propri (una serie di volantinaggio mediatico) oppure attraverso il lavoro dei motori di ricerca!


Qual è il compito dei motori di ricerca?

Ovviamente il motore di ricerca si deve occupare di cercare nel web i migliori contenuti possibili e proporre agli utenti i migliori contenuti in relazione alle ricerche che gli utenti fanno sul web.


Sembra una banalità, però è difficile capire, è difficile trovare una formula che vada bene per tutti! È difficile per una macchina capire se un sito internet, se un video, se un contenuto sia di valore, quindi è difficilissimo il lavoro del motore di ricerca!


Attraverso quello che viene chiamato "l'algoritmo". L'algoritmo di un motore di ricerca si deve occupare di filtrare via tutta l'immondizia, in modo tale che l'utente finale digitando le sue keyword, le sue chiavi di ricerca, sul motore di ricerca, trovi esattamente il contenuto che stia cercando.


Questo non è banale, proviamo a fare una distinzione: abbiamo produttori di contenuti da un lato e consumatori di contenuti dall'altro.


I produttori di contenuti si possono suddividere in quattro quadranti: da una parte ci sono i buoni contenuti e quindi i produttori di buoni contenuti, dall'altro lato i produttori di cattivi contenuti e quindi il motore di ricerca deve già selezionare tra questi tipi di di contenuti: buoni e cattivi.


Chiaramente, poi vedremo come si fa a distinguere tra buoni e cattivi, poi ci sono contenuti "tanto per..." buttati sù tanto per dare delle nozioni e poi ci sono contenuti caricati per monetizzare.


Nei contenuti per monetizzare possiamo aprire un ventaglio di opportunità: la monetizzazione sui siti internet o sui portali può essere una cosa estremamente variegata.


C'è per esempio la possibilità di fare la vendita di oggetti, di prodotti o servizi, quindi monetizzazione attraverso un e-commerce, oppure la possibilità di monetizzare attraverso annunci pubblicitari, quindi partnership con fornitori di pubblicità e quindi c'è tutta una serie di possibilità.


Abbiamo detto che dall'altra parte ci sono i consumatori, quindi anche questa - la categoria dei consumatori - può essere suddivisa in quattro quadranti: da un lato coloro che vogliono comprare delle cose e dall'altro quelli che non vogliono comprare niente.


Possiamo suddividere a loro volta queste due categorie in consumatori di prodotti o servizi o informazioni attenti o distratti. Bisogna focalizzarsi su questo aspetto: siccome molti siti internet sono creati dai produttori di contenuti (magari anche cattivi come i produttori di fake news o contenuti di gossip o contenuti di di poco valore) che sono riempiti, pieni zeppi, di pubblicità e il loro obiettivo è massimizzare gli introiti attraverso il click e le visualizzazioni della pubblicità!


Diciamo che i motori di ricerca vanno a scovare questi siti per evitare di farci entrare le persone nel senso che un buon algoritmo di ricerca tende a non farti cadere su un sito pieno zeppo di pubblicità e magari con contenuti di scarso valore!


Ma l'obiettivo dei produttori di questa immondizia è massimizzare il loro guadagno attraverso l'adescamento di visitatori - presumibilmente distratti - che cliccano un po' dove capita e quindi è molto importante evitare che la gente - soprattutto quella distratta - caschi su questi siti di scarso valore.


Ok, come fanno i motori di ricerca a capire quali siano i siti di scarso valore rispetto a quelli di più grande valore?

Se io cerco qualcosa devo trovare quello che cerco ok? come si potrebbe fare a capire qual è un sito internet di grande valore? ovviamente non possiamo fare un sondaggio ad ogni utente che arriva sul nostro sito. Non possiamo a fargli compilare un modulo chiedendo se si sono trovati bene, se reputano che questo contenuto sia di valore e  quant'altro!


Quindi il motore di ricerca deve utilizzare degli stratagemmi per capirlo da solo!

Il vecchio approccio, dal quale poi venne definito che "il SEO è morto", qual era?

Si analizzavano i contenuti delle pagine, cioè praticamente i programmi i crawler dei motori di ricerca - gli spider - entravano dentro i siti, andavano a cercare semplicemente se c'erano scritte determinate parole - le famose keyword - e poi venivano raccolte delle metriche come il numero di visitatori, la frequenza di rimbalzo (la frequenza di rimbalzo è quel parametro secondo cui se un visitatore entra su un sito e poi esce subito senza navigare all'interno del sito questo concorre alla frequenza di rimbalzo) e altri parametri. 


Diciamo che era molto meccanica la selezione dei siti nei vecchi algoritmi dei motori di ricerca, quindi era molto facile ingannare l'algoritmo: bastava riempire le pagine di keyword, di parole chiave. Per esempio una persona che vuol dimagrire scrive "dimagrire"  nel motore di ricerca... io nella pagina scrivo "dimagrire" dappertutto, cosìcchè i motori di ricerca pensino che in quella pagina ci siano informazioni utili per chi vuol dimagrire (è un esempio molto banale) e così attiro tutti quelli che vogliono dimagrire al mio sito. 


Con i nuovi algoritmi, questo non funziona più!

Quindi c'è un nuovo approccio!

Il nuovo approccio si basa sempre sull'analisi del contenuto, ciò che è scritto all'interno del nostro sito, però l'analisi del contenuto avviene in maniera molto più sofisticata, utilizzando per esempio l'intelligenza artificiale che non va a leggere semplicemente le singole parole, ma va a leggere il discorso. 


Cioè, bisogna raccontare delle cose, raccontare delle storie e quindi i contenuti devono essere sempre più organici! Non è più sufficiente scrivere una parola chiave per fare in modo che il motore di ricerca ti trovi. In più, i nuovi motori di ricerca hanno degli strumenti molto più potenti, che riescono addirittura ad analizzare il comportamento delle persone all'interno dei siti!


Addirittura riescono a capire dove stiamo guardando, se stiamo leggendo il titolo, se stiamo leggendo il paragrafo, la velocità di scorrimento delle nostre dita sullo schermo (se parliamo dei telefonini) oppure, per i computer, i nuovi algoritmi riescono a capire dove è posizionata la freccia del nostro mouse... sono degli algoritmi molto molto sofisticati, che aggregano tutte queste informazioni tra di loro e le danno in pasto ad un'intelligenza artificiale, che senza disturbare il visitatore, in modo discreto e soprattutto garantendo l'anonimato, vengono raccolte tutte queste informazioni e poi vengono fatte processare a un motore di intelligenza artificiale.


Quindi l'algoritmo come fa a capire se un sito internet, se un video, se un contenuto multimediale, ha qualità? se è un sito che è proprio quel sito che io sto cercando?


Io visitatore che ho digitato una cosa oppure che ho parlato col mio telefono e ho pronunciato una frase per effettuare una ricerca su internet, come fa il motore di ricerca a sapere cos'è che effettivamente sto cercando è molto difficile!


È molto difficile perché ci sono siti "one-shot" e siti a consultazione quotidiana!

Un esempio di sito "one-shot" è il sito di Barbara ( www.aldebarancreazioni.it ), un sito molto bello, le sue creazioni sono molto belle, ma è difficilissimo portare traffico su questo tipo di portale perché lei vende bomboniere e cake topper per i matrimoni... io mi sposo una volta sola nella vita, magari due, magari 3, ma non è che mi sposi tantissime volte! 


Quindi quella volta e devo fare la bomboniera o il cake topper cosa faccio? cerco, vado sul sito, compro e me ne vado! Non sto lì a tornare mille volte! però è un contenuto di grande qualità e quindi meriterebbe la massima visibilità!


Diverso è il caso di altre realtà come per esempio il sito di Andrea, un sito bellissimo che si chiama www.cibo360.it che ha migliaia e migliaia di visite tutti i giorni. 


Questa è una realtà che e "molto più facile" da indicizzare, perché è un sito dove si parla di benessere, si parla di cose utili a tutti e ogni giorno pubblica contenuti nuovi, quindi i visitatori hanno modo di tornare continuamente a vedere i nuovi contenuti ogni giorno!


Per cui cominciamo a capire cosa significa fattore umano nel SEO.

Come fanno i motori di ricerca, sfruttando il fattore umano, a determinare se un sito è di qualità? se un video è di qualità?


Il fattore umano - come possiamo immaginare - ha delle sue particolari metriche. Metriche che ovviamente un algoritmo, che sia ad intelligenza artificiale o che sia una macchina stati di poca complessità, ha bisogno di dati di ingresso. I dati di ingresso sono le metriche. Le metriche sono quei numeri che vengono dati in pasto al motore di ricerca per decidere se un sito è buono o cattivo.


Quali sono quelle metriche che hanno a che fare con il fattore umano?

Ripetiamo: non si deve prescindere dal fatto che ci debba essere qualità, cioè le informazioni che io pubblico devono essere informazioni che devono intrattenere i visitatori, devono trasferire valore ai visitatori, perché le persone riconosceranno valore al tuo sito quando il sito ha effettivamente valore!


Quindi il lavoro che dobbiamo fare, principalmente per far sì che il fattore umano si valorizzi agli occhi dei motori di ricerca, è fare un lavoro di qualità. Una volta che noi lavoriamo con il massimo impegno, i visitatori lo riconosceranno. Riconosceranno che c'è della qualità, attraverso l'interazione con i visitatori che fruiranno dei nostri contenuti.


Verranno a crearsi delle metriche, delle metriche che a questo punto verranno registrate, misurate dai motori di ricerca e attraverso queste metriche il motore di ricerca definirà finalmente che il nostro portale, il nostro sito internet, il nostro canale YouTube o il nostro canale social sia di qualità.


Quali sono queste metriche?

Chiaramente deve avere alti numeri per quello che riguarda le visite.

Il numero di visitatori deve essere alto. Il numero di pagine visitate per ogni visitatore deve essere alto. Vuol dire che ci saranno molte interazioni e il visitatore avrà molto interesse a seguire questo portale. Un'altra metrica è il tempo trascorso su una singola pagina: per esempio se io ho un blog e racconto delle cose o ho dei video, più tempo l'utente trascorre su quella pagina (a meno che non stia lavorando ed abbia aperto per caso il sito internet e poi lo abbia lasciato lì aperto ...  ma poi dopo ci sono altri parametri che fanno capire al sistema che l'ha aperta e poi non l'ha più considerata) il tempo trascorso sulla pagina è molto importante!


E poi c'è finalmente il discorso delle interazioni, soprattutto nei social network. I commenti, le recensioni ai prodotti, le condivisioni delle pagine, dei video sui social.



Esiste la possibilità di piazzare delle sentinelle qua e là all'interno dei nostri siti, per esempio per monitorare le conversioni. Le conversioni non devono essere per forza l'acquisto di un prodotto, per esempio il fatto di aver iniziato la visita in una certa pagina e poi eseguito un certo percorso che ha condotto a visualizzare un'altra pagina... ecco, le conversioni possono essere di tanti tipi diversi, comunque, quando il motore di ricerca si accorge che abbiamo eseguito una conversione (all'interno del pannello di controllo di Google Analytics esempio è possibile definire quali sono i parametri per definire che c'è stata una conversione) questo crea valore e fa capire al motore di ricerca che l'utente ha riconosciuto valore all'interno del sito.


Come dicevamo prima, bisogna mantenere bassa la frequenza di rimbalzo, cioè gli utenti quando entrano sul nostro sito non devono scappar via e come si fa a non far scappare via gli utenti?


È chiaro che il fattore umano è preponderante, in questo caso un nuovo utente che si imbatte in un sito internet o in un video o in un contenuto multimediale, avrà immediatamente un'immagine davanti ai suoi occhi. Questa immagine deve essere un'immagine di grande qualità, deve essere un'immagine d'impatto e deve subito attirare l'attenzione del visitatore.


Una volta che hai attirato l'attenzione, l'utente è afferrato. Devi creare interesse e come si fa a creare interesse? Devi far capire immediatamente all'utente che è atterrato sulla pagina condotto dal motore di ricerca?


Appena l'utente ha finito di dire «WOW» alla pagina che era molto bella (o comunque in linea con il target delle prorpia nicchia), perché se non è molto bella o comunque non in linea con il tuo target, l'utente esce subito... devi subito creare interesse, incuriosirlo.


Quindi devi inserire un titolo, devi inserire delle frasi che fanno subito intuire quello di cui andrai a parlare. Se parliamo di un video, l'utente dovrà essere subito informato con una piccola introduzione che racconterà ciò che succederà nel corso del video.


Poi bisogna creare contenuti assolutamente di valore!

Ma al tempo stesso devono essere contenuti di intrattenimento!


Una volta che avrai creato tutti questi contenuti devi massimizzare il numero di visitatori. Se parti da zero hai due modi per per incrementarli: si può sfruttare tutta la questione dei social, i social network possono essere un veicolo gratuito se uno ha una serie di amici. Se si parte da una canale in cui hai molti amici o connessioni o follower - chiamiamoli come ci pare - quindi diffondere condividendo le pagine e i video quello che è il nostro contenuto, il più possibile all'interno dei social.


Questo aumenta la probabilità che il nostro contenuto venga fruito. Non è da disdegnare il discorso della pubblicità a pagamento, cioè si può comprare traffico mediante Google AdWords e pubblicità mirata sui social network. Non è necessariamente un un divieto quello di utilizzare la pubblicità a pagamento: attenzione però, perché la pubblicità va trattata nella giusta maniera, bisogna fare in un certo modo e soprattutto può essere addirittura dannoso fare pubblicità, perché le metriche possono essere confuse, ma peggio ancora, se non hai effettivamente creato un contenuto di qualità, fare pubblicità a un contenuto di scarsa qualità è il peggior danno che puoi procurare a te stesso, oltretutto pagando.


Ritorniamo al discorso fattore umano.

Se vogliamo dare il massimo risalto ai nostri portali, ai nostri siti e ai nostri canali YouTube o qualsiasi altro tipo di informazione, bisogna creare una community, cioè il fattore umano a questo punto è al suo massimo apice!


Creare una community significa creare una community intorno al proprio prodotto o servizio, che interagisca quando pubblichi contenuti sul tuo blog e l'ideale sarebbe fare in modo che gli utenti commentino direttamente sul blog, non sui social. Sì è bello creare discussioni al di fuori, sui social, ma l'ideale sarebbe avere recensioni direttamente sul proprio sito, sul proprio canale YouTube, creare una community che interagisca che condivida i tuoi contenuti, che abbia un sentimento comune rivolto nei confronti del tuo prodotto o servizio.


Quindi una community che entri in empatia con il tuo prodotto o servizio.

In questo modo si viene a creare una "coorte" - c'è proprio un parametro all'interno delle delle metriche di Google Analytics che si chiama "coorte" - di utenti fedeli che sono lo "zoccolo duro", che faranno sì che quando pubblichi un nuovo contenuto saranno i primi a fruire di questo contenuto e i motori di ricerca terranno molto in considerazione le  metriche legate agli utenti più affezionati.


Infine, sembra che sia tutto una macchinazione questa cosa del fattore umano, sembra che sia un ulteriore parametro, sembra che sia un artificio che noi dobbiamo sfruttare per portare traffico ai nostri siti, ai nostri contenuti e qui il fattore umano ci sbugiarda subito!


Il fattore umano che cosa significa?

Che innanzitutto le persone non sono stupide! Possono essere distratte, come dicevamo prima, ma non sono stupide! Le persone se ne accorgono subito se tu non sei onesto! Quindi devi essere onesto, assolutamente! devi essere trasparente, devi avere una etica immacolata, devi essere affidabile, devi essere corretto! dei must, assolutamente inderogabili, e poi non guasta se sei puntuale, se sei bello, se i suoi contenuti sono belli, se sei simpatico, questo non guasta perché comunque le persone hanno piacere di stare con persone simpatiche, con persone belle, con persone alla mano, con persone socievoli, ma soprattutto ripeto onestà, trasparenza, etica, affidabilità, correttezza e questo riguarda sia il fattore umano, ma dà un grande slancio a tutti i tuoi contenuti:  che siano blog, che siano il canale YouTube o che siano canali social.


Per un sito che fa divulgazione, un sito che fa informazione o che comunque ha dei contenuti frequenti tutti i giorni o tutte le settimane? è normale, è nel suo core business, creare contenuti, quindi creare interazioni! 


Come fa un sito one shot come può essere un sito che vende bomboniere o statuine per le torte di matrimonio, come può essere www.aldebarancreazioni.it a far leva sul fattore umano?


Questo è un portale che ha assolutamente bisogno di creare una spin-off relativa a quello che è il fattore umano, quindi deve creare una comunicazione costante, creare un blog


È per questo che sui siti internet, anche quando sono siti di e-commerce puro, vediamo sempre un blog accanto al prodotto in vendita, perché attraverso il blog si viene a creare una community, si viene a creare interazione, si viene a creare quel meccanismo di metriche che realizza all'interno dei motori di ricerca tutto il materiale numerico che serve all'algoritmo per capire se il nostro sito, se il nostro contenuto è di qualità o meno.

by Emanuele Frisoni
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