CONSAPEVOLE VIAGGIARE

Viaggi da sogno su misura per Te

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Viaggi da sogno su misura per Te

Scopri come viaggiare anche in tempo di pandemia

2021-03-08 14:46:59

Tutte le dritte per orientarsi tra le restrizioni, e per non farsi trovare impreparati con le valigie in mano

Come capire se possiamo viaggiare oppure no...


Sì, lo so… è tanta la voglia di viaggiare, di uscire dall’ambito nel quale la pandemia ci ha confinato in tutti questi mesi, di riprendere a spostarci liberamente seguendo l’ispirazione del momento o mettendo in pratica un disegno preordinato elaborato a tavolino. 
Anche se ad oggi non godiamo ancora di quella libertà di spostamento che tutti noi ardentemente auspichiamo, a certe condizioni, e nel pieno rispetto delle normative vigenti, è possibile mettere in cantiere viaggi verso alcune destinazioni, italiane od estere: facciamo allora chiarezza su quanto possiamo o non possiamo fare.

Viaggi in Italia

Il nostro Paese è diviso in Regioni, (e all'interno di esse in zone), variamente contraddistinte da un colore che indica -in base alla situazione dei contagi e della diffusione della pandemia - un maggiore o minore grado di restrizioni agli spostamenti.

  • Regioni ROSSE 
  • Regioni ARANCIONI
  • Regioni GIALLE
  • Regioni BIANCHE  

Qualunque siano i colori delle regioni, l'attuale normativa permette gli spostamenti fra regioni solo se motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Tutti gli spostamenti con altre motivazioni (ad es. il turismo) sono quindi vietati. Sembrerebbe che sia possibile raggiungere un aeroporto situato in una regione diversa da quella di residenza, perché il semplice possesso di un titolo di viaggio, (biglietto aereo), varrebbe come ragione di necessità. Questa interpretazione è stata fornita dal call center del Ministero, ma non ve ne è traccia nelle F.A.Q. dei siti governativi ufficiali, e neppure in articoli di stampa. Prendiamola dunque con beneficio di inventario. 
Sgombriamo subito il campo dalla tentazione di ricorrere a certificazioni di comodo attestanti falsi motivi di salute od improbabili esigenze lavorative. Per quanto i controlli siano improbabili, sono pur sempre possibili, e nel caso in cui venissero riconosciute per quello che sono, cioè false attestazioni dirette a bypassare le restrizioni agli spostamenti, ci esporrebbero a sanzioni amministrative o penali. Non solo, ma nel caso in cui -a seguito dei controlli da parte dell’Autorità - fossimo impossibilitati a raggiungere la nostra destinazione ed incorressimo in penali per no show, neppure potremmo invocare l’eventuale polizza di annullamento che avessimo stipulato, essendo espressamente esclusa la copertura assicurativa nell’ipotesi di violazione delle regole concernenti gli spostamenti. Dunque… perché rischiare?
So di persone che si sono fatte rilasciare dal medico di base o dallo specialista psichiatra certificazioni attestanti una condizione di depressione da Covid, che di fatto permetterebbe loro di intraprendere un viaggio. Confesso di non approvare affatto questo tipo di condotta, che oltre ad essere sul filo dell’illegalità, (e quindi pericolosa se non accettata in sede di controllo), mi pare anche moralmente discutibile, soprattutto in un momento in cui la quasi totalità delle persone soffre limitazioni alla propria libertà in nome dell’esigenza di contenere la diffusione del virus. 

Viaggi all’Estero

Qui alle restrizioni stabilite dal Governo italiano si aggiungono quelle dettate dal governo dello Stato in cui desideriamo recarci, e ne deriva un ginepraio nel quale è oltremodo difficile orientarsi. Vediamo di fare chiarezza.

Restrizioni imposte dall’Italia
Le Autorità italiane hanno diviso i Paesi del mondo in 5 gruppi, con restrizioni e limitazioni crescenti man mano che si avanza nell’elenco. Per intenderci, nel Gruppo “A”, quello senza alcuna restrizione,  sono stati inseriti la Città del Vaticano e San Marino. Nel gruppo “B”, (attualmente sguarnito), tutti quei Paesi che in futuro saranno riconosciuti a basso rischio epidemiologico. Nel Gruppo “C” tutti i Paesi dell’Europa, (fatta eccezione per il Regno Unito che tecnicamente del resto non fa più parte dell’Europa), ivi compresi i territori francesi d’oltremare (come ad es. Guadalupa, Martinica, Guyana), le isole Azzorre e Madeira, (sotto sovranità portoghese), i territori spagnoli dislocati nel continente africano. Il Gruppo “D” include Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore e Thailandia. Infine, il gruppo “E” comprende tutti gli Stati non facenti parte dei gruppi precedenti. 
Per ciascuno di questi Gruppi di Stati sono state stabilite regole diverse in materia di spostamenti e viaggi. Tralasciamo il gruppo “A” (per il quale non sussistono limitazioni) e pure il gruppo “B”, (visto che ad oggi nessuno Stato può considerarsi “a basso rischio epidemiologico”). Vediamo invece come regolarsi con gli altri Gruppi.   

E’ possibile viaggiare verso i Paesi dell’elenco “C” senza obbligo di motivazione, ma fatte salve in ogni caso le eventuali restrizioni vigenti su base regionale. Al rientro in Italia da uno dei Paesi dell’elenco “C” sono richiesti alcuni adempimenti:

  • compilare un'autodichiarazione
  • Informare del rientro il Dipartimento Prevenzione della propria A.S.L.
  • Presentare il risultato (negativo) di un test molecolare o antigenico effettuato tramite tampone nelle 48 ore precedenti l’arrivo in Italia. Nel caso in cui non si possa esibire tale certificazione, verranno disposti l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria.

Questi adempimenti valgono per tutti con alcune eccezioni, per le quali rimandiamo al sito ufficiale di cui più avanti forniremo il link. 
Fra i Paesi dell’elenco “C” ve n’è uno, l’Austria, per il quale sono state stabilite misure più restrittive per quanto riguarda il rientro in Italia. Si richiede infatti quanto segue:

  • presentare alla Compagnia Aerea, in sede di imbarco, (o a chiunque altro deputato ai controlli),  il risultato (negativo) di un test molecolare o antigenico effettuato tramite tampone nelle 48 ore precedenti l’arrivo in Italia.
  • sottoporsi ad un secondo test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone al momento dell’arrivo in Italia, direttamente in aeroporto, porto o luogo di confine, ove possibile; oppure entro quarantotto ore presso l’azienda sanitaria locale di riferimento;
  • sottoporsi, a prescindere dall’esito del test appena citato, alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di 14 giorni, presso la propria ’abitazione o dimora, previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di Prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio;  
  • effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico al termine dei 14 giorni di quarantena.

Anche questi adempimenti valgono per tutti con alcune eccezioni, per le quali rimandiamo al sito ufficiale di cui più avanti forniremo il link. 

Veniamo ora ai Paesi inclusi nell’elenco “D”. Anche in questo caso è’ possibile effettuare il viaggio senza obbligo di motivazione, ma ancora una volta fatte salve le eventuali restrizioni vigenti su base regionale. Al rientro in Italia occorre:

  • compilare un'autodichiarazione 
  • raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato 
  • sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni

Anche questi adempimenti valgono per tutti con alcune eccezioni, per le quali rimandiamo al sito ufficiale di cui più avanti forniremo il link. 

Ultima fattispecie: gli spostamenti da/per il resto del mondo (Paesi contemplati nell’elenco “E”), sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni: esigenze di lavoro /  motivi di salute o di studio / assoluta urgenza / rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non sono quindi consentiti gli spostamenti per turismo. Naturalmente sono più restrittive anche le regole in materia di rientro/ingresso in Italia quando si proviene da uno di questi Paesi. E’ infatti consentito l’ingresso solo alle seguenti categorie di persone:

  • cittadini italiani ed europei o dell’area Schengen e loro familiari
  • titolari dello status di soggiornanti all'estero di lungo periodo e loro familiari
  • persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani/UE/Schengen o con persone fisiche legalmente residenti in Italia, quando devono raggiungere l’abitazione/domicilio/residenza del partner. 

A queste categorie di persone viene comunque richiesto:

  • di compilare un'autodichiarazione sulla motivazione che consente il rientro 
  • di raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato 
  • di sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni

Anche questi adempimenti valgono per tutti con alcune eccezioni, per le quali rimandiamo al sito ufficiale qui di seguito indicato: 

Regole specifiche sono previste per il Brasile ed il Regno Unito, dettagliatamente descritte sul medesimo sito. 

Restrizioni imposte dai Paesi Esteri
Non è finita qui. Una volta stabilito se possiamo o non possiamo uscire dall’Italia per recarci in un determinato Stato estero, occorre verificare se quello specifico Stato ha introdotto delle restrizioni all’ingresso di cittadini stranieri. Possiamo appurarlo collegandoci all'apposita pagina  del medesimo sito:


ed aprendo la pagina dedicata al Paese che ci interessa. Ci verranno spiegate le regole introdotte dal governo di quello Stato e ci saranno forniti dei link di approfondimento, in genere curati dall’Ambasciata italiana in quel Paese.

Poiché durante il viaggio, o al termine dello stesso,  possono esserci richiesti degli adempimenti specifici, come ad es. il sottoporsi a tamponi od esami antigenici, è importante poter disporre di un’organizzazione che ci dia supporto in simili circostanze, eventualmente anche facendo da tramite con i laboratori autorizzati. Questo è il motivo per cui ora più che mai consiglio di lasciar perdere i “viaggi fai da te”, e raccomando invece di viaggiare assistiti da validi Tour Operator.  
Attenzione a quei Paesi che consentono sì l'ingresso di turisti provenienti dall'estero, ma impongono loro un periodo di quarantena. Per contro, ad esempio, un paese davvero meraviglioso come la Costa Rica ha riaperto le porte al turismo internazionale fin dallo scorso novembre, e per l’ingresso nel Paese richiede al turista solamente la compilazione di un questionario ed il possesso di un’Assicurazione di Viaggio che comprenda il Covid fra le malattie per cui è prevista l’assistenza e che abbia un massimale spese mediche al di sopra di un determinato livello minimo. 

Una volta fatta chiarezza sulle restrizioni, italiane ed estere, ai viaggi ed agli spostamenti, vediamo come comportarsi se si ha l’intenzione di intraprendere un viaggio a scopo turistico. Ho volutamente precisato “a scopo turistico”, perché sconsiglio nuovamente  qualunque tentativo di bypassare le restrizioni motivando lo spostamento con esigenze di lavoro /  motivi di salute o di studio / assoluta urgenza. 

La sicurezza in viaggio


Prevengo l’obiezione di rito: ma ora come ora, viaggiare è sicuro? 

Dal punto di vista della sicurezza sanitaria tanto le Compagnie Aeree quanto gli alberghi ed i fornitori di servizi (trasferimenti, escursioni ecc. ecc.) offrono le più ampie garanzie. 

Tanto per fare alcuni esempi, in ogni aeroporto sono stati previsti percorsi differenziati per i passeggeri in partenza e per quelli in arrivo, e le procedure stesse di check-in e di controllo dei documenti di viaggio sono state automatizzate al fine di diminuire od annullare del tutto le occasioni di contatto con il personale addetto e con altre persone.


A bordo degli aeromobili sono previsti distanziamenti fra i posti occupati e ridotte all’osso le occasioni di venire a contatto con il personale di bordo: oltre a ciò è previsto l’uso della mascherina per tutto il periodo di permanenza a bordo, con l’obbligo di sostituirla ogni 4 ore di volo. A parte le frequentissime sanificazioni degli aeromobili, effettuate con prodotti ad alto potere igienizzante, non va dimenticato che l’aria che si respira a bordo può essere considerata pura al 99,7%, cioè paragonabile a quella di una sala sterile. Ciò perché l’aria viene rinnovata ogni 3 minuti con circolazione verticale e filtrata da filtri Hepa.  

Una volta raggiunta la destinazione prescelta, si scoprirà  che i fornitori di servizi rispettano alla lettera le raccomandazioni delle Autorità sanitarie: i veicoli, utilizzati al 50-70 % della loro capienza, vengono completamente igienizzati; guide ed autisti utilizzano tutti i dispositivi di protezione personale previsti dai protocolli sanitari;  ai passeggeri viene misurata la temperatura corporea e viene richiesto di compilare un’autodichiarazione. 


Anche negli alberghi vengono rigorosamente applicate tutte le procedure dettate dall’emergenza pandemica: molto spesso la descrizione dettagliata dei protocolli adottati è riportata sui siti internet degli alberghi stessi. 

Ciò premesso, è ovvio che la sicurezza del viaggio dipende in gran parte dai comportamenti personali: se non ci si fa scrupoli di partecipare allo “struscio”, di frequentare i luoghi della “movida” affollati di gente, di ammassarsi in luoghi dove l’uso della mascherina è considerato un optional, va da sé che si sta deliberatamente scegliendo di esporsi al rischio di contagio.

L’Assicurazione di viaggio

Anche prima che si diffondesse la pandemia da Covid, ho sempre considerato imprescindibile dotarsi di una buona assicurazione “medico-bagaglio”, cioè di una polizza assicurativa che intervenga in caso di perdita o danneggiamento del bagaglio, e soprattutto si faccia carico delle spese e dell’assistenza in  caso di problemi di salute che dovessero insorgere in corso di viaggio. Pensiamo solo al fatto che in alcuni Paesi, (Stati Uniti in testa), il costo delle prestazioni medico-sanitarie raggiunge cifre impensabili, per cui in assenza di una polizza che se ne faccia carico, ci troveremmo in grosse difficoltà. A titolo di esempio, ecco la tabella dei costi medi di alcuni interventi di emergenza negli Usa:

  • Anestesia: si va dai $500 per un’anestesia locale ai $5000 per un’anestesia generale (dipende dal tipo di operazione e soprattutto dalla sua durata);
  • Visita al pronto soccorso: dai $150 ai $3.000 in base alle condizioni del paziente e ai test necessari;
  • Ambulanza: tra i $400 e i $1200 
  • Braccio rotto: senza operazione si parte dai $2.500;
  • Visita dal dentista: $250;
  • Radiografia dal dentista: $250;
  • Otturazione: $200;
  • Polso slogato che solitamente include anche la radiografia e l’onorario per il medico, costa in media $500;
  • Polso fratturato $2500;
  • Radiografia: da $190 a $1000;

Attenzione: sono costi meramente indicativi, poiché ogni ospedale dispone di tariffe specifiche che possono variare da uno Stato all’altro. E può accadere che il  trattamento della stessa patologia costi  $1.900 in un ospedale di un certo Stato, e $190.000 in un altro ospedale di un altro Stato.
In tempi di pandemia occorre verificare che la nostra polizza medico-bagaglio comprenda il Covid-19 (e tutte le sue varianti) fra le malattie per le quali è previsto l’intervento della Compagnia nel pagamento delle spese mediche. 
Risulta poi imprescindibile anche la copertura contro le penali da annullamento del viaggio. Viviamo infatti in tempi di incertezza, caratterizzati dal frequente mutare delle restrizioni agli spostamenti, ed in cui il rischio di ammalarsi e di dover rinunciare al viaggio è più alto che non in passato. Occorre dunque munirsi di una buona polizza contro le penali da annullamento, che ci rimborsi (almeno parzialmente) le penali che sono applicate dal Tour Operator, dall’Agenzia Viaggi o dai singoli fornitori di servizi quando cancelliamo un viaggio prenotato, penali tanto più alte quanto più la cancellazione si verifica nell’imminenza della partenza.   
Fino allo scoppio della pandemia la quasi totalità delle Compagnie Assicurative escludeva ogni risarcimento nel caso in cui la causa della cancellazione del viaggio fosse ricollegabile ad una pandemia riconosciuta come tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Fortunatamente oggi alcune Compagnie (ma non tutte) hanno ammesso la pandemia da Covid fra le cause di cancellazione risarcibili. Attenzione però!
La maggior parte delle Compagnie si fa carico delle penali da annullamento del viaggio solo se la mancata partenza dipende dal fatto che l'assicurato, o il suo compagno di viaggio o un parente stretto, hanno contratto il Covid o presentano sintomi riconducibili al Covid. Non interviene invece nei casi in cui la mancata partenza dipende dalla quarantena in cui si è costretti per avvenuto contatto con un malato di Covid (quando questi non è un familiare e neppure il compagno di viaggio). E neppure interviene a rimborsare quando si sceglie di non partire per paura di contrarre il virus, o quando non si può partire per intervenuto lockdown con chiusura dei confini e restrizioni che impediscano la libertà di movimento.
Attenzione dunque a leggere bene, sul contratto, i casi previsti e quelli esclusi per l’operatività della copertura assicurativa da penali di annullamento.

Le proposte di viaggio “Covid Free”

Nelle ultime settimane diversi Tour Operator hanno incominciato a diffondere in rete e presso i canali agenziali le loro proposte “Covid Free”. Di che si tratta? Sono proposte diverse fra loro ma tutte accomunate dalle seguenti caratteristiche:

  • effettuazione del tampone richiesto per il rientro in Italia, direttamente nell’hotel dove alloggiano i passeggeri, e a carico dell’Operatore
  • azzeramento delle penali per cancellazione del viaggio, nel caso in cui il Comune o la Regione di residenza del passeggero diventi zona rossa, con conseguente impossibilità di raggiungere l’aeroporto di partenza  
  • presenza di una polizza assicurativa contro le penali da annullamento, operativa anche nel caso di cancellazione del viaggio causa Covid   

E’ evidente che questo è il momento in cui molti Operatori cercano di forzare il mercato alla ripartenza, e lo fanno garantendo ai potenziali passeggeri il ristoro completo in caso di cancellazione del viaggio ed un supporto concreto nel compimento degli adempimenti richiesti dalle Autorità italiane ed estere.  

In conclusione…. Viaggiare o non Viaggiare? Questo è il dilemma


Capisco perfettamente il punto di vista di chi non se la sente, ora come ora, di intraprendere un viaggio, a prescindere dal venir meno delle restrizioni formali agli spostamenti. Del resto un viaggio perde gran parte della sua magia se lo affrontiamo con il timore di quello che potrebbe capitarci. 
Per altro verso, mi preme però segnalare che in tutti i  Paesi abitualmente toccati da flussi turistici, è stato fatto un gran lavoro per rendere sicuri viaggi e spostamenti. Quindi, a condizione che si rispettino le regole anche e soprattutto a livello di comportamenti individuali, viaggiare non è meno sicuro che andare al lavoro. 
Insomma, è un bel dilemma: il procedere delle campagne vaccinali e le misure di contrasto al contagio finiranno per sconfiggere la pandemia: questo è certo. Ciò che non è per il momento dato sapere è quando ce ne libereremo. In attesa di nuovi sviluppi, continuerò a monitorare la situazione e vi renderò edotti di tutto quanto avviene nel mondo del turismo e dei viaggi. Non mancate di consultare frequentemente il mio canale su CAM TV. Ciao