Chiara Rey

Founder Senior

SOCIETA'/Che sapore aveva la vera felicità? Forse abbiamo voluto sempre di più ma abbiamo ottenuto di meno.

2020-07-12 13:41:44

L'altra versione dei fatti: già prima del lockdown si parlava della perdita della "vera felicità". Scovando tra gli scritti di un lustro fa, fa capolino un pezzo di vita tutto da gustare: quando la felicità la si ritrovava nelle cose semplici ed anche se vogliamo nei minori agi e regole imposte...

LA TENDENZA DEL MOMENTO? Fare un attimo marcia indietro. Pensando a che sapore aveva la vera felicità...

"Io me la ricordo la felicità, era fatta di operai che andavano al mare nei giorni di agosto.

Le macchine senza aria condizionata con i portapacchi piene di valigie e le autostrade senza bollini neri.

Erano gli anni dove i pensionati potevano permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle spiagge con i tavolini e le paste al forno e quei contenitori frigo più forniti dei supermercati.

La felicità, con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei termos a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo e i bambini che facevano i bambini.

Le città deserte... Per il pane dovevi andare alla stazione centrale perché tutti sapevano che lì c’era un supermercato sempre aperto. Aveva un altro sapore la felicità!

Le discoteche in spiaggia fatte di legno con le lampadine colorate e le ragazze sedute che aspettavano l’invito per ballare quei lenti e conoscersi meglio. Eravamo estranei ma molto più intimi senza sapere ancora il nome.

Noi, con una chitarra e un fuoco in spiaggia avevamo il paradiso. Noi in cerchio e una bottiglia che girava trovavamo un bacio e porca miseria ti capitava sempre quello che non ti piaceva.

Noi, figli dei francobolli e delle cartoline “Tanti saluti dal mare” che le spedivamo sempre all’ultimo giorno. Forse è per questo che avevano il sapore amaro quei francobolli quando li leccavi! Perché le vacanze finivano ma si tornava a casa felici, senza bollette arretrate nei cassetti, con le cartoline che arrivavano in autunno, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano.

Invece oggi il 15 agosto i centri commerciali sono sempre aperti, le città sempre più popolate e i pensionati li vedi lì sotto qualche albero per un po’ di fresco.

Ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare e qui ci hanno fregato l'attesa.

Andiamo in spiagge organizzate e devi rispettare i limiti e qui ci hanno fregato gli spazi.

Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno. Abbiamo ottenuto uno smartphone per parlare con il mondo e qui ci hanno fregato la voglia di stare insieme.

Io me la ricordo la felicità. Rimaneva a te, sulla pelle, e non aveva nessuna password..."

(tratto dal Blog di Giorgio Borra Lantelme - agosto 2016)

E voi cosa ne pensate?