Chiara Rey

Founder Senior

RACCONTO/ PIPPO nel GRAN MARE che NON C'E' di Chiara Luna Rey

2019-08-25 20:55:25

In questo mio racconto fantastico dedicato principalmente ai bambini, ma che può essere utile rileggere anche quando si è adulti, il tema principale è la voglia di sperimentare qualcosa di diverso dal proprio mondo abituale. Ed il "mare che non c'è" si scopre essere infine quello del Desiderio...

C'era una volta

C'era una volta nel mare che non c'è un polipetto piccolo, piccolo. Un polipetto di nome Pippo, ma piccolo, piccolo e... Solo.

Da mesi ormai vagava nel mare infinito, quel mare che non c'è e che conduce negli abissi più profondi. Con i suoi piccoli elastici tentacoli da polipo si spostava non troppo velocemente e quando non nuotava ritmicamente, spingendo con tutta la sua forza la testa in avanti, si fermava sul fondale ad osservare le stelle marine, i coralli rossi, le timide aragoste. Tutto un mondo di meraviglie sommerse.

Ma lui continuava a sentirsi solo. Un giorno nuotò a lungo, nel gran mare che non c'è. Decise di andare dove l'acqua non era più così profonda e scura. Seguì la luce, i riflessi che bucavano dall'alto quell'acqua di cristallo. Si sentì sollevato. La pressione sopra di lui stava decrescendo... E nuotò, s'arrampicò sulla scogliera ricoperta di ricci e pomodorini di mare, su quelle strane rocce, tutte a buchi ed anfratti. Si sentì bene come non era stato mai, si sentì come a casa e forse lo era... Felice. E finalmente scorse a pochi centimetri dal suo occhio, l'altra superficie. Era bianchissima, era un'altra dimensione. Alzò un tentacolo, piegando piano l'ultima ventosa e sentì... L'aria!! Era la prima volta! Capì che il suo mondo, il suo mare che non c'era... Non era tutto. Ed ebbe un tuffo, in quel suo piccolo cuore e un desiderio forte di scappare via da lì. Di rincantucciarsi di nuovo in un buco profondo. Ma poi sentì un suono, anzi, lui ancora non lo sapeva, era una voce. Era un bambino su uno scoglio, si chiamava Peppino, ed era piccolo, piccolo... Vestito di rosso col cappellino in testa, che gridava: "Papà, papà ho visto il mostro, venire verso di me!!"...

"Mostro? Quale mostro?" -  Pensò Pippo, il polipetto piccolo, piccolo. Si guardò intorno sott'acqua e.. Ed era rimasto solo lui.

Peppino allora si chinò incuriosito, come fanno sempre i bambini, e toccò l'acqua immergendo la manina. In quel momento il polipetto solitario, non ebbe più paura ed espresse un desiderio: "Come vorrei essere là fuori, come vorrei non essere più io..."

E l'incanto segreto del mare che non c'è, ebbe luogo in un momento. Era quello, infatti, il gran mare del Desiderio, un mare dove ogni cosa era possibile. 

Bastava solo... Desiderarla. 

Le dita del bambino toccarono per un solo attimo la punta dei tentacolini di Pippo e... Non ci fu più distinzione. Il bambino voleva giocare e Pippo, il polipetto piccolo, piccolo, non fu più lui... Anche lui volle giocare. E sparì in mille scintille colorate di rosa e d'azzurro... Si sentì in un'onda ed in un soffio d'aria, si sentì nel bimbo e nella roccia. Si sent' dappertutto, senza distinzione...

Ed il bambino, stupito, vide solo una macchia nera sotto il pelo dell'acqua e disse.: "Peccato... L'avrei voluto come amico".

Ma ancora non sapeva, che la piccola anima felice di Pippo, quel polipo piccolo piccolo che aveva desiderato tanto non essere più solo, era ormai con lui e sarebbe rimasta così. Con lui per tutta la vita.