Chiara Rey

Founder Senior

Il maestoso Monviso e la leggenda del "Re di Pietra"

2020-02-07 19:16:18

Sino ad oggi ancora non conoscevo l'incanto di questa straordinaria cima del comprensorio cuneese delle Alpi Cozie. Il Monviso mi ha stregato con la sua maestosità e con la natura ancora incontaminata che lo circonda. Poi ho scoperto un'antica leggenda da cui ha preso il nome di "Re di pietra"...

MONVISO: Una realtà magica tra la leggenda del Re di Pietra e il paradiso naturale del Parco

Il Monviso, è una montagna che non può passare inosservata. Anche da lontano si può osservarla da molte località. Il suo caratteristico cono di granito e ghiaccio è infatti ben visibile dalle montagne e dalle pianure circostanti e persino dal mare. E questa sua tipica forma a punta lo rende il principe delle alpi Cozie, raggiungendo i 3842 metri di altezza.

Ma sulla mole e la bellezza di questa grande "piramide" naturale echeggiano numerose leggende e racconti. Poiché il Monviso viene infatti chiamato "Il Re di Pietra” e per chi vi abita sotto, non è una montagna qualunque, ma "la Montagna". Bisogna scavare allora nel lontano passato e raccogliere le numerose storie e testimonianze che ancora oggi sopravvivono in questo angolo di paradiso.

Ma non esiste un’unica versione della storia, anche se una fra tutte prevale e parla del Re Vesulo e della sua dolce consorte Besimauda, che erano un tempo i regnanti di queste valli. 

E' da notare però che Vesulo non è un nome casuale. Il Monviso ritenuto per molto tempo il monte più alto delle Alpi, venne celebrato nella letteratura antica e cantato anche nell’Eneide (libro X) da Virgilio come "Vesulus Pinifer" (Vesulo tra i boschi o monte circondato di pini). Dante e Petrarca per la sua spiccata visibilità di montagna isolata, nel mezzo di una corona di vette minori poco distante dalla pianura Padana, gli diedero il toponimo Vesulus, da cui Vesulo (come il re della Leggenda), ossia Viso, che ha dunque il significato di "Monte Visibile".
Tornando alla nostra leggenda, si narra come non di rado succede tra moglie e marito, che Vesulo e Besimauda ebbero una discussione riguardo l’atteggiamento del Re, verso le dame di corte Vallanta e Soustra (che danno il nome a due vicine valli).
Vesulo perse le staffe e tirò un calcione a Besimauda scaraventandola fuori dal reame. La regina, esiliata in malo modo dal suo regno, imprecò contro Vesulo talmente forte che gli Dei, arrabbiati per tanto baccano si scagliarono contro la coppia.
L’ira degli Dei si sfogò tramutando Vesulo e Besimauda in pietra, le due dame Vallanta e Soustra cosi non avrebbero potuto più vedere il Re di Viso.

Vesulo pentito del suo gesto chiese agli Dei un ultimo desiderio, che lui e la sua sposa fossero posti talmente in alto da portersi almeno guardare. Gli Dei lo accontentarono, cosi Vesulo, il “Re di Pietra” o di Viso, e la sua dama Besimauda o Bisalta, vennero posti al di sopra di tutti i monti, destinati per l’eternità a guardarsi da lontano rimpiangendo il loro litigio. Oggi “Vesulo”, (Monviso) e “Besimauda" (Bisalta) sono due montagne ben visibili. Il Monviso nelle Alpi Cozie osserva verso Sud, mentre Bisalta nelle Alpi Liguri.

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