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PALAZZO MAGNANI FERONI NEL CUORE DI FIRENZE
UN GIOELLO STORICO DI RARA BELLEZZA, A BREVE DOPO UN ATTENTO RESTAURO, TORNERA' AD ESSERE LA CULLA DI BELLEZZA ED ELEGANZA
PALAZZO MAGNANI FERONI NEL CUORE DI FIRENZE RAPPRESENTA UN GIOELLO STORICO DI RARA BELLEZZA, A BREVE DOPO UN ATTENTO RESTAURO, TORNERA' AD ESSERE LA CULLA DI BELLEZZA ED ELEGANZA A DISPOSIZIONE DI CHI VORRA' USUFRUIRNE. IDONEA E LUSSUOSA DIMORA STORICA ANCHE PER CHI DESIDERERA' ORGANIZZARE LA PROPRIA CERIMONIA DI NOZZE.
Alcuni cenni storici:
Il terreno sul quale è situato il palazzo, è compreso fra la cerchia di mura comunali del 1173-75 (tratto di via dei Serragli) e la cerchia di mura d’Oltrarno realizzata nel 1258, con materiale delle torri e dei palazzi ghibellini distrutti (oggi indicativamente corrispondente al lato est di Piazza del Carmine).
Per cogliere alcune particolarità della proprietà è necessario illustrare brevemente l’escursus storico che ha visto più volte passaggi di proprietà che hanno condotto ad accorpare, dividere e modificare i diversi possedimenti presenti sul sito.
Nel 1428 La famiglia Del Pugliese acquistò 8 abitazioni già precedentemente riunificate dalla famiglia Serragli ed entro il 1469 Piero di Francesco Del Pugliese procedette a trasformarle in un unico edificio.
Dell'epoca dei Del Pugliese resta oggi uno stemma in facciata (fasciato di sei pezzi di rosso e d'oro al capo del secondo, caricato di un leone nascente del primo).
Nel 1748 Pierfrancesco Castelli acquistò e riunificò le due porzioni del palazzo Del Pugliese che alla metà del Cinquecento era stato suddiviso, per successione ereditaria, tra i Del Pugliese (sul lato di borgo san Frediano) e i Marchesi Botta (i quali avevano poi venduto la loro porzione ai Marchesi Coppoli di Perugia). Nel 1769 Il palazzo fu infine venduto al ricchissimo Marchese Giuseppe Francesco Feroni.
Dalla fine del Settecento, un graduale tracollo della famiglia Feroni condusse ad una progressiva vendita delle proprietà e nel 1821, alla morte del marchese Ubaldo, il palazzo di via dei Serragli fu ceduto, ai Magnani, facoltosa famiglia di Pescia.
Intorno agli stessi anni, dovrebbe datarsi l’acquisto e le ristrutturazioni di una ulteriore proprietà lungo borgo San Frediano, e che oggi in corrispondenza del primo e secondo piano, presenta un fronte dalle caratteristiche settecentesche. Al piano terreno questo ulteriore corpo di fabbrica, fu segnato dalla realizzazione di tre ampi locali da adibire a scuderia e rimessa per le carrozze, comunicanti con il cortile del palazzo principale e più antico, su via de' Serragli.
Il marchese Feroni, al fine di dare un decoro d’insieme alla proprietà, incaricò l’architetto Zanobi Del Rosso di ridisegnare i fronti e ridistribuire i vani interni del palazzo. I primi lavori, si conclusero nel 1778, portarono ad ampliare il cortile, a restaurare lo scalone ed a conferire nuove decorazioni ai principali appartamenti del piano terreno e del primo piano.
La facciata su via de' Serragli è sostanzialmente riconducibile all'opera di Zanobi Del Rosso. Al centro del piano nobile, spicca un grande stemma scolpito dei Feroni, (al destrocherio, armato al naturale, impugnante in palo (o in sbarra) una spada, e sormontato da un giglio), mentre altri stemmi più piccoli e antichi sono murati ai lati.
Dopo la soppressione, nel 1783, della chiesa e del monastero di San Frediano, il marchese Ubaldo Francesco Feroni poté eseguire ulteriori ampliamenti, che permisero di estendere la proprietà fino alla piazza del Carmine. La proprietà giunse così a identificarsi nell'intero isolato compreso tra la piazza, borgo San Frediano, via de' Serragli e borgo Stella. La porzione lungo borgo San Frediano presenta un fronte, per quanto concerne il primo e il secondo piano, con caratteristiche settecentesche, complessivamente organizzato in sette assi, su tre alti piani e chiuso da una gronda alla romana.
Spiccano i bei portoni con gli elaborati picchiotti e, al centro del fronte, il grande scudo con l'arme dei Feroni. I tre ampi locali al piano terreno, un tempo adibiti a scuderia e rimessa per le carrozze, erano comunicanti con il cortile del palazzo principale su via de' Serragli.
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